"Fondamentale mantenere la piena operatività dell'ospedale. Tempi certi per la costruzione del nuovo complesso"
“Ringrazio il Partito Democratico che ha proposto la mia candidatura nel comitato di rappresentanza e i colleghi che lunedì, nella conferenza dei sindaci per la sanità, hanno deciso di sostenere la lista n. 2 'Democratici per la sanità', eleggendo la sottoscritta e il sindaco di Tarquinia".
La sindaca di Acquapendente, Alessandra Terrosi, commenta così l'esito della seduta della Conferenza dei Sindaci per la sanità in cui, all'ordine del giorno, c'era anche la votazione dell'atto aziendale ASL 2024. L'atto era stato presentato dal commissario ASL Viterbo nella seduta del 15 luglio, in cui Terrosi aveva esposto importanti osservazioni relative all’ospedale di Acquapendente.
Ne è scaturito un ampio dibattito intorno ad alcune necessità fondamentali: conoscere tempi certi per la costruzione del nuovo ospedale (per cui il consiglio comunale ha deliberato fin da marzo 2023 la cessione delle particelle di proprietà del Comune); lasciare invariata l'organizzazione dell’ospedale di Acquapendente (UOC Medicina generale e Coordinamento clinico da cui dipendono UOS Medicina generale, Pronto soccorso e Day surgery, evitando lo spostamento delle stesse alle dipendenze dell’ospedale Belcolle); specificare la previsione dei servizi ambulatoriali erogati nei tre presidi periferici e nelle altre strutture territoriali (case della salute), precisando la modalità di integrazione tra queste e con l’hub di riferimento.
Nella conferenza, il commissario ASL ha comunicato l’intenzione di dare impulso concreto alla costruzione del nuovo complesso ospedaliero aquesiano entro il 2024 e si è reso disponibile a ragionare sulla migliore organizzazione possibile degli ambulatori territoriali. "Per il voto favorevole all'atto - spiega Terrosi - è stata tuttavia determinante l'accettazione dell'osservazione in relazione alla organizzazione dell’ospedale di Acquapendente che si concretizzerà nel mantenimento della struttura organizzativa attuale, come richiesto nell'osservazione e come affermato dal commissario generale, a seguito di precisa domanda formulata dalla sottoscritta durante la conferenza di lunedì scorso".
I contenuti delle osservazioni presentate, sostenute dai sindaci di Proceno, Onano, Grotte di Castro, Gradoli, Latera e Bolsena e sottoscritte da tutti i sindaci che si sono riconosciuti nella lista “Democratici per la sanità”, erano state presentate ai consiglieri aquesiani nella seduta Consiglio Comunale del 13 luglio 2024, all’ultimo punto all’ordine del giorno “Comunicazioni del sindaco”.
A margine, la sindaca di Acquapendente fa presente che "nei giorni tra la presentazione dell'atto e l'approvazione, si sono succeduti commenti ed esternazioni da parte dei consiglieri di minoranza che non sono condivisibili. Se la struttura organizzativa non fosse stata mantenuta, Pronto soccorso e Day surgery sarebbero passati sotto Belcolle, costringendo l'ospedale di Acquapendente a una minore autonomia gestionale che, come sappiamo per esperienza, non si sarebbe tradotta in un miglioramento del servizio, seppur in un quadro caratterizzato da carenza di medici e personale sanitario".
In merito alla petizione promossa, Terrosi ritiene che "non è questo il tipo di mobilitazione ideale per coinvolgere le persone e produrre risultati. Inoltre, nella petizione si danno per certi scenari che invece non sono previsti nell'atto aziendale. Ritengo che ciò non giovi alla battaglia che da decenni portano avanti le amministrazioni di Acquapendente e dei comuni limitrofi e anche dai comitati nati spontaneamente, a prescindere dall’appartenenza politica, per difendere il nostro ospedale dallo smantellamento".
"Vorrei infine riportare alla memoria degli aquesiani e non solo - continua la sindaca - le battaglie fatte dall'amministrazione Bambini affinché il Punto di Primo intervento voluto dalla giunta regionale presieduta da Renata Polverini tornasse ad essere a tutti gli effetti un Pronto soccorso e che tale traguardo è stato possibile con il riconoscimento da parte della giunta regionale di Nicola Zingaretti dell’ospedale di Acquapendente quale ospedale di zona disagiata. Tale qualifica permane ed è ovviamente riportata all’interno dell’atto aziendale approvato.
Non abbiamo certamente raggiunto l’obiettivo che è quello di avere una struttura ospedaliera in piena operatività, in grado di offrire servizi sanitari a una popolazione sempre più fragile e anziana e di fermare la forte mobilità passiva verso strutture fuori regione a noi vicine. Crediamo che con il lavoro quotidiano di tutti coloro che condividono l’obiettivo, compresa la ASL che deve essere nostro costante interlocutore con cui provare a costruire un percorso per il nostro ospedale, passo dopo passo, con ragionevolezza e fermezza potremo ottenere ciò che necessita.
Serve lavorare a testa bassa, come sempre le amministrazioni di questo paese hanno fatto fino ad ora, confrontarsi con tutti i livelli istituzionali, ascoltare le esigenze dei cittadini che usufruiscono del nostro ospedale, degli operatori che vi prestano servizio; serve studiare e conoscere bene la sanità della provincia, perché in una situazione emergenziale, in termini di carenza di personale come quella attuale, vengono richieste competenze e risposte immediate, dove possibile mutuate da esperienze analoghe e, all’occorrenza, innovative".
"Provvederò nei prossimi giorni - conclude Terrosi - a convocare un'assemblea aperta a cittadini, amministrazioni comunali, operatori, nella quale alla presenza della ASL, che sarà invitata, ci confronteremo sulle necessità socio-sanitarie del territorio e sul ruolo e sul futuro dell'ospedale di Acquapendente”.