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Privatizzazione Poste Italiane, il segretario Pd Bori in piazza con i lavoratori: "No allo scempio"

sabato 18 maggio 2024

"Stop alla svendita di una delle aziende più importanti del Paese, che assicura un presidio sociale per i territori più marginali, e che svolge anche un ruolo fondamentale anche in relazione alla tutela di dati personali”. Così il segretario del Partito democratico dell’Umbria, Tommaso Bori, che questa mattina ha partecipato al presidio dei sindacati in piazza Italia, organizzato per dire no "allo scempio della messa in vendita di Poste”.

“Poste Italiane - spiega Bori - è un asset importante, che produce un utile per lo Stato e la sua alienazione potrebbe essere dunque un danno al patrimonio pubblico. Il ruolo di Poste, anche in Umbria, è fondamentale e lo dicono i numeri. Gli uffici postali nella nostra regione sono 258 (191 in provincia di Perugia e 67 in quella di Terni) per un totale di 1600 lavoratori.

Un patrimonio inestimabile per il quale, di fronte ad una privatizzazione, non c’è nessuna garanzia. Non è dunque il caso di intraprendere alcuna operazione avventurosa, di natura prettamente finanziaria come la privatizzazione, per fare cassa privandosi di utili importanti e necessari. Per dire no a tutto questo sono sceso in piazza con i lavoratori, ai quali esprimo vicinanza e disponibilità al sostegno delle future battaglie”.


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