politica

"Siamo nati civici ed indipendenti e tali rimarremo, anche se dovessimo fare accordi"

lunedì 15 aprile 2024

È nata a Orvieto 60 anni fa. Qui ha studiato fino alla maturità classica e, laureatasi a pieni voti in Economia all’Università degli Studi di Perugia, ha lavorato in grandi aziende, assumendo da subito ruoli di responsabilità fino a diventare amministratore delegato di due multinazionali. Abituata alle sfide e alla loro gestione, Roberta Palazzetti ne accetta ora meno manageriale e più politica, quella di candidata sindaco di "Proposta Civica per Orvieto", la sua città che "dispone di molte risorse e che può raggiungere traguardi molto elevati".

Orvieto ha bisogno di possibilità e luoghi di aggregazione per i giovani, di tutele per gli anziani e di un turismo a forte impronta qualitativa. Se dovesse vincere, fra queste tre necessità, quale sarebbe la prima azione da affrontare?
"Sono tre diverse realtà che possono essere portate avanti parallelamente, nessuna di esse ha una priorità. Chi ha un’idea di città, e noi l’abbiamo, sa bene che tutte le sue componenti sono ugualmente importanti. Comunque ad amministrare non sarei sola e quando c’è una vera squadra nonché un indirizzo di governo preciso si possono realizzare molte cose. I giovani rappresentano il futuro, a loro vanno date prospettive e opportunità per rimanere sul territorio o per andare a fare esperienze altrove, ma sempre mantenendo un forte legame con la propria città, che si realizza solo se si sviluppa fortemente il senso di comunità. Gli anziani rappresentano la maggior parte della popolazione e saranno sempre di più. Sono una risorsa e a loro va dedicata molta attenzione, ma hanno bisogno di tutele. Il turismo è una ricchezza, ma la domanda ha una forte volatilità per cui l’offerta deve essere competitiva in termini di qualità e di durata. Niente di tutto ciò può essere lasciato indietro".

Se dovesse essere qualcosa di diverso che caratteristiche dovrebbero avere la città e il suo territorio che ad oggi non hanno?
"La città e il territorio sono attrattori naturali di investimenti, di nuova residenzialità e di un turismo di qualità. Purtroppo Orvieto e il suo territorio si sono avviati verso un inesorabile declino. Tutti i dati lo dimostrano e, solo se si cambia direzione, si può sperare di cambiare il corso delle cose. Ci sono sempre gli stessi problemi perché si è continuato a fare sempre le stesse cose. La città deve essere aperta a nuove esperienze, quelle che sono state portate avanti negli ultimi cinque anni sono ormai logore; inclusiva, affinché tutti possano godere dei diritti e delle opportunità che la loro appartenenza alla comunità comporta; coraggiosa, per affrontare le sfide che le future esigenze comporteranno. Costruiremo una comunità unita che non lascerà indietro nessuno".

Le sue radici sono a Orvieto, ma la sua carriera si è svolta soprattutto fuori dalla Rupe. Ha contezza dei problemi di chi qui c'è nato e rimasto?
"Sono nata e vissuta ad Orvieto fino a quando, dopo la laurea, ho cominciato a lavorare in grandi aziende multinazionali. Ho lavorato e abitato in 22 Paesi del mondo, ma ho sempre mantenuto un forte legame con la mia città. Qui vivono le mie due sorelle, qui mi sono sposata, qui ho la mia casa e qui risiedo. Qui sono sempre tornata per tutte le più importanti festività dell’anno e per le ricorrenze più significative. Orvieto è il luogo dei miei affetti e i problemi della mia città li conosco molto bene".

La sua "Proposta Civica" sarà in grado di tenere insieme le istanze politiche con quelli sociali?
"Perché non dovrebbe? 'Proposta Civica' è nata proprio per questo: per mettere insieme due realtà, quella politica e quella sociale, che non sempre hanno marciato nella stessa direzione e, purtroppo, i risultati si vedono".

È aperta a possibili accordi in caso di ballottaggio?
"La nostra è una proposta rivolta a tutti e vale fino alla conclusione di questo percorso. Siamo nati civici ed indipendenti e tali rimarremo, anche se dovessimo fare accordi. Abbiamo un obiettivo che è quello di amministrare questa città e di darle una prospettiva di sviluppo, che oggi non ha. Eventuali accordi non spostano questa posizione, sarebbero solo un mezzo per il raggiungimento dell’obiettivo. Chi ci appoggia ora, o lo dovesse fare nei prossimi giorni, sa bene che la laicità e l’indipendenza della nostra proposta non sono in discussione".