politica

"Riapriremo l'Urp e daremo di nuovo voce ai cittadini per dialogare con la loro Amministrazione"

lunedì 15 aprile 2024

È pronto ad appendere al chiodo il camice da medico e ad indossare la fascia tricolore. Dopo 44 anni di attività come dottore di medicina generale, 15 di presidenza dell'Orvieto Basket, l’esperienza amministrativa da vicesindaco del Comune di Porano e 70 anni di vita in città, sollecitato dalle forze di centro-sinistra, Stefano Biagioli corre da sindaco. Intorno a lui, il campo largo trainato dal Partito democratici, e composto dal coordinamento orvietano del Movimento 5 stelle, dal Partito socialista italiano e ancora da Bella Orvieto, Alleanza Verdi e Sinistra Orvieto, Biagioli x il Bene Comune e Uniti x Biagioli Sindaco, dove stanno per confluire anche le forze che gravitano intorno Italia Viva.

Da medico si è preso cura di tanti orvietani. Cosa la spinge ora a "prendersi cura" dell'intera città?
"Sono arrivato al termine della mia carriera di medico di famiglia con l’affetto e la stima dei miei assistiti. Ora devo restituire alla mia città quello che ho ricevuto! Il mio impegno è dunque pieno e disinteressato! Nelle mie esperienze precedenti sono sempre stato impegnato in 'imprese a carattere collettivo', mai individuali e dunque punto a creare una squadra vincente in grado di governare una città meravigliosa come la nostra!".

Quali sono le parole chiave che sintetizzano il suo programma?
"Orvieto è una città complessa, un modello in cui troviamo tutte le forme economiche e sociali conosciute. Va gestita come un laboratorio. Qui non ci sono 'monoculture'! Nella nostra città troviamo innovazione e tradizione e dobbiamo contribuire al ringiovanimento della nostra popolazione con iniziative mirate a sostenere le giovani coppie! Ma le parole con le quali potrei sintetizzare il mio programma di governo sono...'restituire orgoglio e autorevolezza del nostro Comune in Umbria e nel mondo!".

Seppure la sanità sia competenza regionale, come si farà portavoce dei problemi che presenta il territorio orvietano?
"Questo è uno dei problemi che curerò con maggiore attenzione data la situazione addirittura drammatica in cui siamo precipitati. Liste d'attesa, disservizi e migrazione passiva. Ho conoscenza diretta sia delle difficoltà in cui sono costretti ad operare tanti colleghi, anche ospedalieri, sia di casi di spostamenti forzati in ogni angolo della regione e questa storia, nell’epoca del digitale, è ridicola e offensiva. È vero che la competenza è della Regione, ma il sindaco è l’autorità sanitaria su questo territorio e, mi dispiace dirlo, ma qui c’è il punto in cui la mancanza di autorevolezza del nostro Comune ha toccato il culmine. Un sindaco quando si trova costretto a scrivere 'lettere aperte' alla presidente della Regione vuol dire che non ha saputo svolgere nessun ruolo nelle stanze dove si prendono le decisioni e perciò ha perso. Non ha saputo difendere gli interessi dei suoi concittadini".

Intorno a lei si stanno aggregando molta società civile e il cosiddetto campo largo della politica. C'è ancora bisogno di stringere altre alleanze?
"Credo fermamente che sia un errore andare divisi a questo appuntamento elettorale. Qui non dobbiamo fare questioni di orgoglio, dobbiamo vincere. Da Roberta Palazzetti, la candidata di Proposta Civica, non mi dividono convinzioni di fondo, anzi! Potremmo dire, invece, che ad Orvieto esistono due visioni del mondo: il nostro e quello dell’attuale compagine di maggioranza. Dobbiamo lottare insieme per affermare un progetto di futuro chiaro e comprensibile, coinvolgendo i cittadini e le categorie sociali e produttive con proposte condivise e non ambigue. Qui assistiamo solo ad una valanga di promesse propagandistiche, senza una capacità progettuale che faccia ripartire la competitività del nostro sistema di sviluppo. Dobbiamo riparlarne, il tempo c’è e non possiamo sbagliare. La gente ci chiede di cambiare passo!".

Qualora venisse eletto, qual'è la prima cosa che farebbe per i suoi concittadini?
"Dirò una cosa curiosa, che è un mio desiderio. Io sono abituato a condividere gioie e dolori con le cittadine e i cittadini. Il Comune di Orvieto aveva un ufficio per le relazioni con il pubblico che ci invidiavano in tanti. Lo riapriremo e daremo di nuovo voce ai cittadini per dialogare con la loro amministrazione!".