politica

"Gli orvietani sapranno scegliere tra andare avanti e correre veloci sulla strada tracciata oppure fermarsi e ricominciare tutto da zero, senza sapere da cosa"

lunedì 15 aprile 2024

Nel 2019 è stata la prima donna ad essere eletta sindaco di Orvieto al secondo turno di ballottaggio. Cinque anni dopo è ancora Roberta Tardani, 53 anni, la candidata di centrodestra.

La promozione dell'immagine di Orvieto è sicuramente aumentata negli ultimi anni. Quali meriti si riconosce?
"Di aver investito sulla progettazione e sulle professionalità, di aver dato un metodo e una governance a una situazione frammentata. Abbiamo redatto un piano di marketing territoriale, condiviso con istituzioni e operatori, da cui è stata sviluppata una nuova e più dinamica narrazione della città, con cui sono stati innovati e digitalizzati prodotti e servizi turistici utilizzando e sperimentando le nuove tecnologie. Oggi c’è una gestione diretta e integrata degli attrattori turistico-culturali, abbiamo ravvivato una città che si era spenta puntando sugli eventi e sulla vivacità culturale delle nostre associazioni, è stata rinnovata l’esperienza di visita dei nostri luoghi più belli e conosciuti ed è stata ampliata l’offerta turistica esperienziale valorizzando l’enogastronomia, l’artigianato e ora la grande sfida di proporre una città d’arte come destinazione per gli appassionati degli itinerari naturalistici, dei cammini, dei percorsi in bici e a cavallo, del canyoning. L’obiettivo è aumentare la permanenza media e intercettare turismo di qualità, un lavoro che ha bisogno di continuità, che è in evoluzione e che non può essere interrotto. Abbiamo portato Orvieto ovunque anche per raccontare l’alta qualità di vita di una città che è già un luogo ideale dove vivere".  

Se dovesse rivincere quali sono le cose lasciate in sospeso e che non è riuscita a realizzare da portare avanti?
"C’è un percorso avviato fatto di scelte importanti dopo anni di immobilismo, di tante cose concrete realizzate e tanti progetti e cantieri che sono partiti e stanno disegnando il futuro della città. Da 25 anni Orvieto non ha una continuità amministrativa e oggi i cittadini hanno la grande opportunità di dare stabilità a una azione di governo che sta portando risultati e che merita  di andare avanti per centrare gli obiettivi necessari alla città. Serve tempo per risolvere una delle questioni più importanti, come la rifunzionalizzazione dell’ex Piave sulla quale abbiamo elaborato un progetto articolato e realizzabile. Sento altri candidati che parlano a sproposito di progetti sulla caserma addirittura già finanziati dall’Europa e di migliaia di studenti americani pronti a invadere la città. Di che finanziamenti si parla? Chi sono gli investitori? Quali sono le università? A queste domande, dagli stessi soggetti che hanno mostrato anche a me il progetto, io non ho avuto alcuna risposta. Perché una risposta non c’è. Chi si candida alla guida della città non può parlare per sentito dire". 

Qual è il primo progetto che porterebbe a termine per i concittadini?
"Il progetto è Orvieto al quale stiamo dando forma da cinque anni con un’azione che abbraccia tutti gli ambiti, i servizi, le infrastrutture, le manutenzioni, le frazioni, la sicurezza, il turismo, la cultura. Per costruire una città dove vivere e che sia luogo di opportunità".

Un campo largo contro una coalizione di centrodestra in cui le forze che la compongono sono ugualmente compatte?
"Io vedo un centrodestra allargato alle forze civiche che è veramente compatto, che ha una chiara idea sulla città, che sta arricchendo di nuovi contenuti l’importante percorso iniziato in questi cinque anni, che è forza di governo a Orvieto, in Umbria e in Italia perché condivide progetti e obiettivi. Dall’altra parte vedo un’alchimia elettorale costruita a tavolino, un campo talmente largo che mette insieme tante contraddizioni, vecchie logiche e simboli vuoti, che renderebbe la città ingestibile e il cui unico scopo già dichiarato dal suo candidato è cancellare e distruggere quanto di buono fatto in questi anni".

Con tre candidati sindaco, in caso di ballottaggio, ha già pensato a degli accordi per vincere?
"È vero che la campagna elettorale è iniziata con largo anticipo ma mi sembra presto per parlarne. In ogni caso l’unico accordo possibile è con i cittadini e per i cittadini, lascio ad altri i flirt e le stucchevoli moine sui giornali che sono palesemente studiate e concordate. Gli orvietani sapranno scegliere tra andare avanti e correre veloci sulla strada tracciata oppure fermarsi e ricominciare tutto da zero, senza sapere da cosa".