Par condicio: in vigore la Legge 28/2000 che limita l'informazione istituzionale

Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha convocato i comizi elettorali per l'elezione dei membri del Parlamento Europeo per sabato 8 e domenica 9 giugno.
Dal giorno della pubblicazione in Gazzetta Ufficiale entra in vigore la Legge 22 febbraio 2000, n. 28 ("Disposizioni per la parità di accesso ai mezzi di informazione durante le campagne elettorali e referendarie e per la comunicazione politica"), cosiddetta "Par condicio", che all’articolo 9, comma 1, recita: "Dalla data di convocazione dei comizi elettorali e fino alla chiusura delle operazioni di voto è fatto divieto a tutte le amministrazioni pubbliche di svolgere attività di comunicazione ad eccezione di quelle effettuate in forma impersonale ed indispensabili per l’efficace assolvimento delle proprie funzioni".
Il divieto interessa tutte le amministrazioni pubbliche, anche non direttamente interessate dal rinnovo dei propri organi, e si protrae dalla data di pubblicazione del decreto di convocazione dei comizi elettorali fino alla chiusura delle operazioni di voto (comprendente, per le elezioni amministrative, l’eventuale turno di ballottaggio).
Quanto al requisito della impersonalità, le comunicazioni devono essere percepite come provenienti dall’attività istituzionale dell’amministrazione, senza l’indicazione di soggetti. Sono consentite le comunicazioni necessarie all’efficace svolgimento delle funzioni dell’ente. La valutazione della legittimità dell’attività di comunicazione nel periodo elettorale è svolta dall’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni (Agcom).

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