Verso le Amministrative 2024, Roberta Tardani: "Gettate le basi per il futuro di Orvieto, ora serve continuità"
Eletta a giugno 2019, Roberta Tardani è stata la prima donna ad indossare la fascia da sindaco di Orvieto. Ed ora punta al bis per dare continuità a quanto impostato.
Dopo cinque anni di governo come valuta il suo operato? Cosa salva e cosa ripenserebbe?
"Dopo cinque anni il bilancio è positivo e se penso alla città che avevamo ereditato e alle sfide incredibili e impreviste che abbiamo dovuto affrontare, dalla pandemia ai riflessi delle crisi internazionali, il nostro lavoro, quello di una città intera, assume ancora più valore. Per mia natura sono la prima giudice di me stessa e penso che si possa fare sempre di più e meglio. Questo mi ha portato ad affrontare questa esperienza così totalizzante ed esaltante con umiltà, impegno, grande senso di responsabilità e soprattutto rispetto per la storia della città e per i suoi cittadini che ho orgogliosamente rappresentato in ogni contesto. Amministrare una città è un sistema più che complesso. Non c’è solo una macchina amministrativa da portare avanti tra i mille ostacoli della burocrazia della pubblica amministrazione, è un sistema di relazioni umane, è la capacità di ascolto, di essere punto di riferimento. È quello che ritengo di aver fatto in questi anni difficili: abbiamo dato metodo e programmazione mettendo in campo le competenze necessarie, ho ascoltato tutti senza pregiudizi, sono stata tra la gente, ho messo passione ed entusiasmo in ogni cosa anche se qualcuno ha strumentalizzato e denigrato il mio ottimismo. In giro per l’Italia ho il privilegio di essere il sindaco di Orvieto, per gli orvietani sono e sarò sempre Roberta".
Come pensa di riuscire a rinnovare il patto con i cittadini che l'hanno già votata una volta? Partiti e forze politiche confermeranno il loro sostegno?
"Sappiamo quanto sia difficile riconfermarsi, ce lo dice anche la storia recente dei sindaci di Orvieto. Governare significa ascoltare tutti, ma poi decidere. E in questi anni di decisioni ne abbiamo prese tante intervenendo in tutti i settori e risolvendo numerose criticità che si trascinavano da troppo tempo. Manutenzioni e cura del territorio dal centro storico alle frazioni, infrastrutture, servizi, scuola, sociale, sicurezza, Pnrr, turismo, cultura, innovazione, grandi contenitori che oggi hanno una destinazione e missione precisa. In ogni ambito sono state gettate le basi per lo sviluppo futuro della città e ora c’è la grande occasione di dare continuità a questo lavoro per aggredire in maniera efficace anche quelle situazioni che necessitano assolutamente di una svolta, a partire dalla ex caserma Piave. Non avevamo proposto un libro dei sogni, ma cose concrete e realizzabili, in cinque anni i cittadini hanno potuto vedere che sappiamo mantenere gli impegni presi malgrado la pandemia abbia stravolto i piani del Pianeta. Il nostro impegno per Orvieto viene da lontano, dalla conoscenza profonda del territorio e delle sue problematiche. L’amore per la città dove hai scelto di vivere e crescere i tuoi figli non si scopre all’improvviso e a Orvieto non serve il disfattismo opportunista o il marketing del terrore della città in declino. Quanto ai partiti, la coalizione di centrodestra vince e guida l’Italia, l’Umbria e Orvieto perché è unita ed è capace di allargare il campo alle forze civiche. Non ho alcun elemento che possa mettere in dubbio questo schema".
Per il turismo da più parti si chiedono interventi strutturali per avere un'ospitalità più duratura. Per i residenti servizi e politiche che rispondano a necessità lavorative e abitative. È un equilibrio complicato?
"È un equilibrio necessario per città come le nostre che dal turismo traggono risorse economiche fondamentali per sostenere i servizi per i cittadini. I risultati sul fronte turistico sono sotto gli occhi di tutti e purtroppo c’è chi sta volutamente e strumentalmente esasperando il contrasto tra residenti e turisti. Oltre alla promozione della città fuori dai vecchi stereotipi, abbiamo messo in campo progetti per aumentare la permanenza media che puntano sulle esperienze. Iniziative che hanno bisogno del convinto e concreto supporto degli operatori per vederne amplificata la portata, che hanno bisogno di tempo e continuità per produrre risultati. Accanto a questo serve un salto di qualità nell’accoglienza e i nuovi ingenti investimenti che si stanno facendo in città nel settore sono il segnale che anche i privati hanno colto la tendenza e il valore del lavoro fatto. Abbiamo valorizzato le vocazioni del territorio per farne una leva di sviluppo economico, abbiamo promosso la città come luogo da vivere e non solo da visitare. Per i residenti stiamo potenziando e migliorando i servizi, dalla scuola alla sanità, studiando misure concrete e non chiacchiere per intervenire sui prezzi delle abitazioni e per evitare il proliferare di b&b nel centro storico senza limitare la libertà di impresa che è anche fonte di reddito. Per le imprese stiamo intervenendo sulle infrastrutture materiali, dalla Complanare ai Fori di Baschi, e immateriali, sollecitando il Governo ad accorciare i tempi per l’avvio della fibra ottica".
Ospedale ed ex Ospedale saranno al centro anche del suo futuro programma amministrativo?
"Sulla sanità l’impegno è stato massimo e costante anche se le competenze, come noto, non appartengono ai sindaci e le criticità del sistema sanitario nazionale, dalla carenza di medici alle liste di attesa, si riflettono anche sul nostro territorio. Siamo riusciti però ad indirizzare le scelte della Regione per un potenziamento e un miglioramento dei servizi sanitari come dimostrano i 20 milioni di euro investiti sul Santa Maria della Stella e sulla rifunzionalizzazione dopo vent'anni dell'ex Ospedale in Piazza Duomo a Casa e Ospedale di comunità che sarà al centro dello sviluppo della città nei prossimi anni. A testimonianza che Orvieto non è più marginale nelle decisioni, come si vuole far credere e come ha dimostrato anche la battaglia sul Piano regionale dei rifiuti finalmente approvato che ha reso residuale l’utilizzo della discarica".