Sanità, Spi Cgil e Uilp Uil all'attacco: "La popolazione over 65 è abbandonata"
Spi Cgil e Uil Pensionati denunciano il mancato confronto, ormai da lungo tempo, con la Dirigenza dell'Unità Sanitaria Locale Umbria 2 e chiedono formalmente al nuovo direttore generale di procedere alla convocazione di un incontro.
"Con altrettanta preoccupazione - affermano Attilio Romanelli (Spi Cgil) e Giorgio Piantoni (Uilp Uil) - registriamo i silenzi, dopo richiesta di incontro, delle istituzioni locali sul tema della contrattazione sociale. Lo stato di crisi determinatosi nei servizi di diagnosi, cura, assistenza e prevenzione ha effetti negativi in modo specifico sulla popolazione over 65.
Nella provincia ternana il crescente numero di pensionate e pensionati non rende tollerabile quanto determinatosi in questo periodo. Più utenti dei servizi hanno testimoniato l'incongruenza registrata tra le lunghissime attese per l'accesso ai servizi stessi e ottenuto l'accesso verificare la scarsa presenza di pazienti nelle ore di visite ambulatoriali.
Emergono, a nostro avviso, due aspetti macroscopici quali il tema dell'organizzazione del lavoro e purtroppo l'inevitabile sostegno alla medicina privata. La medicina e la cura, come previsto dall'articolo 32 della Costituzione, è pubblica e universale. Nella provincia di Terni, purtroppo, questo articolo viene costantemente disatteso".
Le organizzazioni sindacali sono convinte che per le persone over 65 la casa in cui si vive deve essere il primo luogo di cura. Per garantire questo si rende necessario avere un sistema organizzato di medicina territoriale con la presenza multidisciplinare delle figure sanitarie per garantire un servizio efficiente ed efficace.
"Tale organizzazione - dicono - è indispensabile per evitare il ricorso al Pronto Soccorso e l'appesantimento dei reparti ospedalieri. Non è più rinviabile la costruzione dell'Ospedale di Narni-Amelia, come la riorganizzazione del nosocomio orvietano e la decisione relativa alla modernizzazione dell'Ospedale di Terni.
Riteniamo fondamentale il completamento delle Case di Comunità e la definizione della loro gestione pubblica. Le nostre richieste hanno l'obiettivo di valorizzare la gestione pubblica del comparto sanità convinti che attraverso questo modello organizzativo si possano anche abbattere le liste di attesa.
Riteniamo non condivisibile continuare a registrare l'assenza del personale sanitario, giustificando cosi l'accreditamento ed il convenzionamento con privati, non sottoposti a rigorosi controlli inerenti le prestazioni erogate che potrebbero essere causa di danni per i pazienti".