"Il Castello di Fabro in pericolo: cronistoria dal 1960 al 2023"
Il Castello di Fabro ha una storia secolare e rappresenta il più importante monumento di interesse storico all'interno del centro di Fabro Capoluogo. Non a caso nei primi decenni del 1500 fu incaricato per la sua ristrutturazione nientemeno che il famoso architetto rinascimentale Antonio da Sangallo il Giovane, che realizzò in quegli anni il Pozzo di San Patrizio ad Orvieto.
Crepe, cedimenti e crolli
Negli anni '60 del secolo scorso le mura castellane a Sud-Est addirittura crollarono, lasciando miracolosamente illesa la popolazione, in particolare i bambini che pochi istanti prima passarono con il pullman scolastico. Questa porzione di castello venne poi ricostruita.
Ad oggi ci ritroviamo in una situazione potenzialmente simile a quella di 60 anni fa, in quanto purtroppo abbiamo già una casistica esistente.
A giugno 2016, già prima del terremoto, il Comune di Fabro, grazie ad una comunicazione danneggiamenti e allegata relazione firmata da tecnici abilitati, venne a conoscenza dello stato fessurativo in cui versa il Castello di Fabro.
Già allora la situazione era preoccupante, si evidenziava "uno stato fessurativo molto diffuso su innumerevoli pareti e sui particolari di collegamento pareti-solaio".
Nel 2018, su spontanea volontà di un geometra in pensione che abita all’interno della cinta muraria, vengono installati alla base del torrione 6 vetrini per rilevare eventuali movimenti tra le porzioni di muro tra le crepe già ben evidenti. Attualmente è rimasto un solo vetrino.
Il 1 aprile 2022 il sottoscritto presenta un’interrogazione riguardo le fessurazioni presenti dalla base alla sommità del Torrione.
Il 3 settembre 2022 cadono sulla strada pubblica alcuni pezzi di mattoni dal torrione da 3-4 metri di altezza, che fortunatamente non hanno danneggiato persone o automobili parcheggiate.
Il 9 marzo 2023 c’è il terremoto di magnitudo 4.4 con epicentro Umbertide, alcune delle fessurazioni già presenti si allargano, altre se ne formano di nuove.
Così la mattina del 15 marzo 2023 il sottoscritto, pensando che la situazione fosse critica, chiama i Vigili del Fuoco per un sopralluogo di verifica al Castello di Fabro.
Prontamente arriva da Orvieto una squadra di 5 uomini a controllare dal vivo i cedimenti strutturali e le fessure sul torrione e i muri del castello.
Lo stesso giorno, a seguito del verbale di verifica, viene emessa da parte del Sindaco un’ordinanza di inagibilità per 2 abitazioni private all’interno delle mura castellane.
Allo stesso tempo viene impedito l’accesso alla terrazza del torrione e al camminamento che porta allo stesso.
Nonostante l’ordinanza sindacale riguardi non solo edifici privati, ma porzioni di castello di competenza comunale e, per forza di gravità, anche le vie pubbliche sottostanti il torrione (Via del Castello e Via Vittorio Veneto), sull’albo pretorio viene oscurata senza un motivo valido quale “Atto soggetto al trattamento della Privacy”.
Nel frattempo in accordo con l’Ufficio Tecnico e il Sindaco ci siamo mossi a più livelli, ma a 40 giorni dalla chiusura di una parte del castello ancora non siamo arrivati ad una soluzione del problema.
Nei fatti ci ritroviamo un complesso architettonico con un cedimento importante alla base, fratture e lesioni che arrivano fino alla sommità delle strutture e che con il tempo stanno interessando porzioni sempre maggiori delle mura.
Secondo chi scrive ci troviamo in presenza di un potenziale pericolo per l’incolumità pubblica che va affrontato con un intervento e risorse economiche da parte di chi ha la responsabilità per la sicurezza di tutti.
Walter Moretti,
consigliere comunale Gruppo Consiliare "Fabro Cambia"