Anticipazione di tesoreria. Croce (Siamo Orvieto) rimanda al mittente le strumentalizzazioni

Nella seduta del Consiglio Comunale di lunedì 7 febbraio si è parlato della richiesta di anticipazione di tesoreria per il 2022, oggetto dell’interrogazione presentata dalla capogruppi di "Siamo Orvieto", Cristina Croce, che ha chiesto di sapere "quali ragioni specifiche hanno determinato l’Amministrazione a richiedere tale anticipazione e perché è stato deciso di attestarsi sull’importo massimo previsto dalla legge anziché prevedere in via precauzionale un limite inferiore in considerazione della aleatorietà dei crediti accertati e non riscossi".
La consigliera ha ricordato che “il Comune di Orvieto stipulò ad ottobre 2019 con la Cassa di Risparmio di Orvieto una convenzione per la gestione del Servizio Tesoreria e che a dicembre 2021. L’Amministrazione comunale, ritenuto che nel corso dell’esercizio finanziario potessero verificarsi temporanei periodi di illiquidità tali da rendere necessario ricorrere all’attivazione dell’anticipazione di Tesoreria, richiamando il D.Lgs. 267/2000 che sancisce quale limite massimo per l’anticipazione di tesoreria un importo pari ai tre dodicesimi dei primi tre titoli delle entrate accertate nel penultimo anno precedente e cioè per l’anno finanziario 2022 pari a 6.548.322,06 euro, ha deliberato di richiedere al Tesoriere della CRO la concessione dell’anticipazione di tesoreria per l’anno 2022 e di autorizzarla all’utilizzo dell’anticipazione stessa fino al detto importo massimo pari ai 3/12 delle entrate finanziarie accertate nel 2020. Nella stessa delibera l’Amministrazione dava atto che le condizioni da applicare all’anticipazione erano quelle previste della convenzione del 2019 e di imputare la spese per gli interessi passivi al capitolo relativo in cui sarà previsto idoneo stanziamento”.
"Con tali atti - ha osservato - l’Amministrazione ha previsto un fido fino al massimo importo consentito dalla legge calcolandolo sulla base di previsioni che attengono ai crediti accertati e non di quelli realmente incassati nel 2020, ricomprendendovi anche i trasferimenti straordinari e non ripetibili né strutturali ricevuti dallo Stato. Tale condizione potrebbe determinare serie criticità per gli equilibri di bilancio futuri soprattutto in un momento in cui dall’emergenza si dovrà rientrare, auspicabilmente prima possibile, in un regime di ordinarietà”.
"Pensavo che dopo la Commissione - ha detto l’assessore al Bilancio, Piergiorgio Pizzo - l’interrogazione venisse ritirata. L’anticipazione di tesoreria è disciplinata dalla legge al TUEL del 2000 e ha utilizzi straordinari. Il Comune ha sempre assunto una delibera in questo senso. Abbiamo anche una maggiore disponibilità di cassa”.
"Non capisco la necessità di dover sempre strumentalizzare tutto!" ha replicato Croce. "Il mio ruolo nella precedente amministrazione - ha aggiunto - era completamente diverso da quello che svolgo oggi che sono all’opposizione ed ho il diritto di poter rivolgere le interrogazioni che ritengo così come invece l’assessore ha il dovere di rispondere entrando nel merito delle questioni. Le anticipazioni sono strumenti straordinari per questo chiedevo una maggiore specificazione rispetto ai motivi che hanno indotto l’amministrazione ad effettuarle anche oggi che il Comune è uscito dal predissesto. Rimando al mittente le strumentalizzazioni”.

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