Alternativa per Porano: "Porano, dove mestamente tutto va spegnendosi, nell'inerzia dell'Amministrazione Comunale"
"Venerdì 5 novembre si è svolto a Porano il Consiglio Comunale, è ben ricordarlo, soltanto grazie alla richiesta dei due gruppi di opposizione, in base all’art. 25 del Regolamento. Il Sindaco, tanto più propenso alle cerimonie e alle dichiarazioni di facciata e molto meno alle risposte puntuali su problematiche reali, non ha potuto fare diversamente che convocare il Consiglio entro 20 giorni come appunto previsto dalle norme. L’assise cittadina, dal corposo O.d.g., per oltre la metà costituito da interrogazioni e mozioni delle opposizioni, si è svolta in orario serale, auspicando così una maggiore partecipazione della popolazione. Riscontro purtroppo negativo, a testimonianza di come le passioni civile e politica per temi che interessano le comunità, i servizi fondamentali e i nostri territori, siano divenute purtroppo - anche a Porano - uno sterile e alienante dibattito via social e poco più. Un aspetto quest’ultimo sul quale tutti dovremmo riflettere.
Abbiamo ascoltato le comunicazioni del Sindaco, tra le quali:
- l’ennesimo regalo ai padroni dell’acqua, alias Servizio Idrico Integrato, società che notoriamente per decenni è stata causa di sofferenze finanziarie per i bilanci comunali, oltre che per le tasche degli utenti, e che dopo aver prodotto montagne di debiti ed aver chiesto ai Comuni di ripianarli, circa un anno fa, col benestare purtroppo dell’assemblea dei soci e quindi anche dei Comuni stessi, ha a sua volta ceduto alla multinazionale ACEA fino al 40% delle quote. Di male in peggio, altro che acqua pubblica!
- l’intenzione del Comune di Porano di aderire ad un progetto per l’Unione dei Comuni, sul quale, nonostante l’importanza del tema, l’amministrazione comunale fino ad oggi non aveva avvertito la necessità di informare minimamente i gruppi di opposizione.
Il dibattito vero e proprio è iniziato dalla mozione con cui abbiamo richiesto di rendere pubblico il nominativo del nuovo proprietario dell’area cosiddetta “ex orto del prete” (leggi scempio ambientale e architettonico che da 10 anni permane in questo stato) e di presentare pubblicamente il progetto di riqualificazione. Il Sindaco ha incredibilmente e ancora una volta ribadito la sua soddisfazione (sic!) per l’acquisto da parte di un privato (come fosse un risultato da sbandierare), la ditta “Vera” di Castiglione in Teverina, che in ogni caso dovrà (a detta del Sindaco, che ricordiamo fu Vice Sindaco dal 2009 al 2019, e che come tale dovrebbe conoscere bene la vicenda specifica) realizzare quanto previsto dal progetto iniziale e dalla destinazione dell’area stabilita dal piano regolatore.
Davanti all’ottusità dell’attuale Sindaco e della Giunta, a nulla sono serviti in questi due anni e mezzo di legislatura i nostri accorati appelli all’acquisto da parte dell’ente, ovvero di restituzione alla comunità, di un sito in tutta evidenza ormai svalutato e a “buon mercato”, tale che all’asta si sarebbe potuto ottenere ad una cifra decisamente alla portata del Comune di Porano. Per poi (o parallelamente) ragionare su progetti di recupero, con finalità per usi pubblici e sociali, magari grazie alle opportunità dei bandi regionali per la riqualificazione dei centri storici. Niente di tutto questo. Abbiamo ormai la consapevolezza di avere davanti amministratori senza idee e senza nuovi progetti per Porano, che invece meriterebbe ben altre cure e attenzioni.
Interessante, nel senso peggiore del termine, la risposta data dal Sindaco all’interrogazione congiunta dei due gruppi di opposizione sulla mancata attivazione dell’Info Point Turistico (presso ex bagni pubblici) in prossimità di Piazza Garibaldi: riassumendo, a suo dire l’edificio è stato riqualificato, ed anche per questo è stato recentemente inserito nell’affidamento della biblioteca comunale ed ecomuseo.
Peccato che siano passati ben sette anni (!) dall’ottenimento dei fondi necessari alla realizzazione dell’Info-Point (durante i quali l’attuale Sindaco era sempre Vice Sindaco e non già “semplice” consigliere comunale) e nel contempo i soldi siano stati spesi male dal punto di vista della ristrutturazione, tali che l’ente stesso è dovuto intervenire a più riprese per limitare l’infiltrazione delle piogge, e peggio ancora dal punto di vista dell’acquisto dei beni strumentali (PC, scrivanie, sedie, materiali divulgativi e promozionali delle filiere olio, vino, miele) che non si sa che fine abbiano fatto. Per non parlare del bagno a norma di legge, e quindi anche per esigenze di persone con disabilità, che però per quest’ultime rimane irraggiungibile, visto che per raggiungerlo dalla strada non c’è nessuna rampa per carrozzine, bensì due rampe di scale!
Nessuno degli amministratori - Sindaco in primis - e dei tecnici degli uffici, in questi sette anni se ne era mai accorto! Durante il dibattito è poi uscito fuori anche un fantomatico magazzino del Comune presso il Palazzetto dello Sport, del quale nessuno prima d’ora (nemmeno l’ufficio tecnico!) aveva mai sentito parlare, dove sarebbero stati allocati i beni acquistati per l’Info Point Turistico. Abbiamo chiesto con urgenza un sopralluogo di verifica, documenti alla mano, ma ad oggi non ci è stato ancora concesso.
Proseguendo, preoccupati dell’avanzare delle colture intensive di noccioleti anche nel territorio di Porano, che portano con sé tutto il carico dei trattamenti con pesticidi ed erbicidi, nocivi alla salute umana e alla biodiversità, avevamo presentato un’interrogazione per conoscere lo stato dell’arte.
La risposta all’interrogazione questa volta il Sindaco l’ha delegata, a sorpresa, ad una consigliera comunale con competenze in materia.
Inizialmente eravamo fiduciosi, conoscendo le sue esperienze professionali in ambito universitario, visto che l’interrogazione era finalizzata tra l’altro anche a conoscere le intenzioni dell’amministrazione comunale per la tutela della salute pubblica, della quale ricordiamo che il Sindaco è il primo responsabile.
Abbiamo invece assistito ad un’esaltazione delle “virtù” delle colture dei noccioleti, con reiterate citazioni dei dati forniti da una singola associazione di categoria (che notoriamente non fa l’interesse dei cittadini, ma quelli dei suoi associati) e degli obblighi di utilizzo di disciplinari tecnici di coltivazione che a detta della consigliera rappresenterebbero la garanzia della salubrità delle coltivazioni medesime e quindi anche della tutela dei territori e di chi li vive; per poi concludere con i benefici per le economie locali (seppure non si è capito bene di quali tasche precisamente) sull’esempio (sic!) delle colline del prosecco, recentemente divenute patrimonio Unesco.
Ecco, esempio peggiore la consigliera non poteva fare: un’area nota per la ricchezza e i patrimoni delle aziende coltivatrici ma altrettanto nota per le ordinanze che qualche amministratore è costretto ad emanare periodicamente per “sconsigliare” le fasce deboli della popolazione (es. bambini e anziani) di uscire di casa durante i trattamenti alle colture.
Abbiamo ribattuto affermando che un’amministrazione pubblica dovrebbe prima occuparsi della salute dei cittadini, magari adottando regolamenti che vietino sul proprio territorio l’utilizzo di prodotti chimici ormai universalmente ritenuti come potenzialmente cancerogeni. A questo punto è intervenuto il Vice Sindaco, blaterando (non troviamo un termine migliore per definire l’atteggiamento di chi interviene sovente a sproposito e fuori dai termini che regolamentano il dibattito in Consiglio Comunale) del fatto che certi divieti si dovrebbero fare a livello regionale o nazionale e che un piccolo Comune non può fare nulla.
Sappiamo tutti - tranne il Vice Sindaco evidentemente - che non è così, ed anzi la presa di posizione di un ente locale, magari confrontandosi con altri enti sensibili in materia ed esperti del settore che per fortuna non mancano, sarebbe importante. A Porano purtroppo, tale è la supponenza di chi amministra da non riuscire a percepire questi potenziali pericoli per la salute pubblica, che in altre zone limitrofe (es. la provincia di Viterbo) stanno invece generando da anni, per le medesime ragioni, un acceso dibattito pubblico, talvolta anche costruttivo.
L’ultima interrogazione che avevamo presentato riguardava le ingerenze del Sindaco nella gestione della Biblioteca comunale e dell’Ecomuseo del Paesaggio degli Etruschi. Invadenze che dal mese di Agosto in avanti si sono manifestate in varie forme, apparentemente dal tono gentile ma di fatto con intenti decisivi, e che a nostro avviso anziché agevolare i gestori hanno finito con limitarne l’azione, obbligandoli - come previsto incredibilmente dal capitolato d’appalto - ad un continuo “confronto” (leggi censura preventiva) con l’assessorato di competenza (di fatto senza competenze in materia) e col Sindaco stesso.
Quest’ultimo, nel rispondere all’interrogazione, ha negato ogni ingerenza e a sostegno della sua versione ha letto poche righe inviategli dalla cooperativa che gestisce la Biblioteca che si è affrettata a rispondere, evidentemente a precisa domanda del Sindaco, di non aver subito nessuna ingerenza. Peccato che il primo cittadino non abbia posto la stessa domanda direttamente all’associazione che gestisce l’ecomuseo.
Non solo, nel dibattito che ne è scaturito in Consiglio Comunale, nonché in altre sedi più operative, è emerso chiaramente come sia il Sindaco che l’assessorato (non) competente, non abbiano la più pallida idea di cosa sia concettualmente un ecomuseo e delle opportunità che, se coltivate, potrebbero invece portare benefici a Porano, attraverso una progettazione dedicata e ben oltre gli aspetti strettamente turistici, come già accaduto tra il 2012 e il 2018 grazie a risorse UE-P.S.R. e progettisti incaricati.
A Porano, gli amministratori si sono (auto)convinti di aver dato in gestione un ecomuseo quando invece hanno dato in gestione più semplicemente soltanto la sede dell’ecomuseo, chiedendo al gestore lo svolgimento di servizi turistici e didattici, per i quali il Comune avrebbe dovuto mettere a disposizione una serie di strumenti, in sede e on line. Altresì, a quasi quattro mesi dall’affidamento:
- l’Info-Point Turistico collegato, di fatto non esiste, è un edificio ristrutturato 5-6 anni fa, vuoto, senza strumenti e con un bagno inaccessibile ai disabili;
- presso la sede dell’ecomuseo la connessione internet funziona un po’ quando le pare;
- il monitor touch screen nuovo di zecca non è stato mai attivato e in più ce n’è un altro che giace ormai da anni “cadavere” nel parcheggio in prossimità della scuola;
- le tabelle in braille, pur disponibili, per i non vedenti, non sono mai state allestite;
- il sito internet www.poranturismo.it non solo è abbandonato a se stesso ma ha dei costi di mantenimento del solo dominio con i quali sarebbe possibile rifare un portale nuovo;
- le iniziative fin qui svolte come ecomuseo sostanzialmente non hanno potuto avere un’adeguata visibilità a causa della mancata promozione e comunicazione con altrettanti adeguati canali, perché il Comune stesso, che cocciutamente e senza tener conto dall’affidamento medesimo se ne era fatto carico, depotenziando di fatto il ruolo del gestore, in realtà non ha mai provveduto;
- gli unici strumenti a disposizione dei visitatori presso la sede dell’ecomuseo sono quelli portati “in dote” dall’associazione che la gestisce, dopo oltre 10 anni di gestione del Centro di Educazione Ambientale presso la ex limonaia di Villa Paolina, che nel medesimo periodo fu anche sede operativa dell’Ecomuseo: una Guida Turistica di professione, libri tematici flora, fauna, storia, archeologia; depliants turistici; pannelli tematici; audio-guide italiano/inglese; materiali per i laboratori didattici.
Tutto ciò purtroppo non stupisce, perché già su altri progetti abbiamo avuto modo di misurare quale sia il massimo livello di “marketing turistico” che il Comune di Porano riesce ad esprimere, che tra le varie ha portato il Sindaco nei mesi scorsi a dichiarare di aver inaugurato un nuovo sentiero escursionistico con il CAI: la triste realtà è che il sentiero non esiste e tantomeno c’è mai stata un’inaugurazione. Roba da matti.
Peius in fine, durante il dibattito sull’ultima interrogazione, il Vice Sindaco, dopo aver tentato a più riprese di sminuire, ai limiti della derisione, i contenuti degli atti portati delle opposizioni, si è alzato di scatto e se ne è andato lasciando in modo plateale il Consiglio Comunale. Non ne abbiamo sentito la mancanza.
Avvertiamo ben altro tipo di esigenza per Porano e la sua popolazione: idee e progetti nuovi che questi amministratori purtroppo non propongono, trincerandosi in questi mesi dietro l’apertura dei cantieri per la realizzazione di opere progettate ormai anni fa, e somigliando sempre di più, anche nel modo di porsi, alla peggiore destra d’Italia degli ultimi 30 anni rappresentata dai partiti che li hanno eletti.
Dimenticandosi forse che, nonostante l’exploit della Lega nel 2019, a Porano chi amministra è stato eletto con il consenso di meno della metà degli elettori (45,87%). Il nostro gruppo continuerà a “coltivare memoria” per “coltivare il cambiamento”.
Fonte: Gruppo Consiliare “Alternativa per Porano”
alternativaporano@gmail.com