Soppressione dei Tribunali minori: un ordine del giorno di Trappolino impegna il Governo a misurarsi con i territori e le categorie professionali

Accolto, ieri a Montecitorio, un ordine del giorno che impegna il Governo ad un supplemento di riflessione e di analisi sul tema della riorganizzazione della distribuzione sul territorio degli uffici giudiziari.
È con questa iniziativa che il deputato del PD Carlo Emanuele Trappolino ha inteso stimolare l'Esecutivo affinché la legge delega sulla riorganizzazione della giustizia in Italia non venga trasformata in un'inutile e dannosa formalità buona a giustificare tagli e soppressioni di sedi.
Accogliendo l'ordine del giorno di Trappolino il governo quindi si è impegnato a (1) "valutare ulteriori progetti di revisione degli uffici giudiziari (però la formulazione originale era 'a prevedere un complessivo e necessario progetto') , anche sotto il profilo della definizione delle circoscrizioni giudiziarie, previa consultazione delle categorie professionali e degli enti territoriali coinvolti, che appare necessario per una effettiva razionalizzazione del sistema giudiziario" e (2) a stanziare "risorse adeguate per la piena realizzazione del processo telematico, quale strumento indispensabile ai fini della riduzione dei tempi del processo e del complessivo miglioramento della qualità dell'amministrazione della giustizia, non solo in sede civile ma anche in sede penale".
"L'ordine di giorno che ho presentato in aula - ha detto Carlo Emanuele Trappolino - vuole tenere viva una discussione sulla riorganizzazione e distribuzione degli uffici giudiziari che lo strumento della legge delega invece non consente. Una legge ordinaria avrebbe invece permesso un confronto parlamentare consentendo un dibattito trasparente tra le diverse forze politiche. Ma così non è stato".
"Se il principio inderogabile - prosegue Trappolino - è quello del diritto dei cittadini ad una giustizia certa, efficiente e rapida non è solo con gli accorpamenti e con la realizzazione di bacini di utenza più larghi che si risolvono i problemi. Allo stato delle cose, con queste misure cresceranno certamente le criticità e il congestionamento delle attività connesse all'amministrazione della giustizia. Il punto centrale, e ciò riguarda più da vicino il Tribunale di Orvieto, è la ridisegnazione del circondario di utenza di ogni Tribunale attraverso una più attenta considerazione delle specificità territoriali e organizzative, delle funzioni, dei reali guadagni di efficienza. Per questa ragione è opportuno un coinvolgimento, in una fase antecedente la definitiva riorganizzazione, delle categorie professionali e degli enti territoriali".
"Abbiamo chiesto al governo - conclude il deputato del PD - un supplemento di riflessione e di analisi per evitare misure draconiane che producono pochi risparmi mentre dispensano disagi crescenti eternamente a carico di cittadini, imprese e professionalità impegnate a vario titolo nel'esercizio della giustizia".
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