politica

Un dossier su Forza Nuova

giovedì 21 giugno 2007
di Giovani Comunisti Orvieto, Biblioteca Libertara Orvieto
LE ORIGINI “Forza Nuova” nasce nel 1997 dopo un breve passaggio come area, mal sopportata da Rauti, all’interno del “MSI – Fiamma Tricolore”, dove viene fatto circolare per qualche tempo il bollettino “Foglio di Lotta”. L’iniziativa di dar vita ad una nuova organizzazione è assunta da Roberto Fiore (tra i promotori alla fine degli anni ‘70 di “Terza Posizione”) e Massimo Morsello (prima nella sezione del FUAN di Via Siena a Roma, insieme a Valerio Fioravanti e Francesca Mambro, poi nei NAR). Ambedue fuggiti a Londra nel 1980 (inseguiti da mandati di cattura nell’ambito delle indagini sulla strage di Bologna del 2 agosto 1980) saranno condannati per associazione sovversiva, rapina e banda armata (Fiore a 5 anni e 6 mesi, Morsello a 8 anni e 2 mesi). Le autorità inglesi si rifiuteranno sempre di concedere l’estradizione in Italia nonostante l’ingresso clandestino e la falsificazione dei documenti. Un atteggiamento non nuovo, già verificatosi in passato nei confronti di altri latitanti italiani neofascisti. Una “protezione” che secondo un’inchiesta del quotidiano “The Guardian” andrebbe fatta risalire ad un rapporto di collaborazione di Fiore e Morsello con i sevizi segreti inglesi. Rientrati in Italia nel 1999 (Fiore per prescrizione della condanna e Morsello per motivi di salute) si ritrovano ora in “Forza Nuova” insieme ad altre note figure del neonazismo italiano: Pier Angelo Vassallo (proveniente da “Ordine Nuovo”), Sergio e Mario Gozzoli (conosciuti autori di testi razzisti), Piero Sella (della redazione di “Uomo Libero”, rivista milanese storicamente vicina agli skinheads). IL PROGRAMMA Il livello della elaborazione politica e ideologica di “Forza Nuova” è assai elementare. Il programma, pomposamente definito “Per la ricostruzione nazionale”, si articola in pochi punti. Al primo posto in assoluto l’”abrogazione delle leggi abortiste”, la “difesa della famiglia e la crescita demografica”. Seguono poi, tra gli altri, il “blocco dell’immigrazione e avvio di un umano rimpatrio”, il “ripristino del concordato Stato-Chiesa del 1929”, l’”abrogazione delle leggi liberticide Mancino e Scelba”, la “formazione di Corporazioni per la difesa dei lavoratori e della comunità nazionale”. E’ evidente la ricerca, da un lato, di un’interlocuzione privilegiata con i settori dell’integralismo cattolico italiano e, dall’altro, l’utilizzo di temi “facili” per la conquista di un proprio spazio sul versante dell’intolleranza razzista e xenofoba, fino al limite della “riscoperta” di una politica “colonialista” vecchio stampo, assegnando “ai popoli europei” il ruolo fondamentale “nella ricostruzione del moribondo continente europeo”. Nessun tratto, in conclusione, di particolare originalità ma la riproposizione di alcuni vecchi luoghi comuni e di concetti, spesso solamente sotto forma di slogan, ripresi pari pari dal tipico e contraddittorio armamentario ideologico fascista. Eppure “Forza Nuova” nutre grandi ambizioni. Sulla base di una scelta accentuatamente nazionalista e filo-occidentale , con un fortissimo richiamo ai valori della tradizione cattolica, intende segnare una propria “diversità” di progetto e “originalità” nei confronti delle altre organizzazioni della destra radicale, dal MSI di Pino Rauti al “Fronte Nazionale” di Adriano Tilgher. Attraverso il proprio attivismo punta decisamente a raccogliere, soprattutto fra i giovani, spinte “antagoniste” e “sociali” (è riuscita anche a infiltrarsi nelle lotte dei disoccupati napoletani) e a gettare un ponte fra queste e settori più attenti al nazionalismo esasperato e al tradizionalismo cattolico. Una specie di “blocco sociale e politico” di estrema destra. L’ALLEANZA CON CITO Anche sul piano politico “Forza Nuova” si muove all’insegna di una certa duttilità, non disdegnando la politica delle alleanze: offre a Padova, nelle ultime elezioni comunali i propri voti al Polo nel turno di ballottaggio, partecipa con propri banchetti alla raccolta delle firme promosse dalla Lega per indire il referendum abrogativo della legge Turco-Napolitano sull’immigrazione. Sempre con la Lega occupa il Consiglio Comunale di Venezia nel giugno scorso in occasione di una discussione sul diritto di asilo per i profughi Rom. Non limitandosi al “rituale” scontato (per un’organizzazione neofascista) della “celebrazione” della “marcia su Roma”, protesta all’insegna di un'Europa “cristiana, indipendente ed armata” contro gli Stati Uniti per la strage alla teleferica del Cermis, contro-manifesta in occasione del Gay Pride, promuove presidi contro la “droga di stato” e la “società multinazionale”. Si fa denunciare per l’affissione di alcuni manifesti antiabortisti che ritraggono dei feti. Nelle ultime elezioni europee ha tentato la carta elettorale presentando propri candidati nella “Lista Cito”. Un risultato deludente controbilanciato però da alcune affermazioni (dato preoccupante) conseguite invece con la presentazione di liste autonome ad elezioni provinciali e comunali: Provincia di Lodi 1,6% (con punte del 14% a Somaglia e Salerano), Comune di Padova 1,15%, Comune di Metaponto 8%, Comune di Bernalda (Matera) 2%. LA “CROCE DI COSTANTINO” Anche nella simbologia “Forza Nuova” cerca di “piegare” i segni tradizionali della destra radicale in chiave “cristiano-cattolica”. La “croce celtica”, in origine simbolo nazista e pagano raffigurante la ruota del carro del “Dio-sole” viene qui riproposta come la “croce di Costantino” (così come nella leggenda l’imperatore la “vide” prima della battaglia di Ponte Milvio). D’altro canto ripetuti ed espliciti sono i riferimenti al mito di Codreanu , un antisemita, eroe della destra radicale europea, fondatore negli anni ‘30 del movimento fascista rumeno, e alla sua “Guardia di Ferro”, un’organizzazione di cattolici fanatici da cui “Forza Nuova” ha ricavato anche il proprio modello organizzativo, le famose “CUIBURI” (nidi), piccole cellule di 3-4 elementi, già utilizzate al tempo di “Terza posizione”. UNA “FORZA ECONOMICA” Quando nel 1980 Fiore e Morsello si sottrassero ai mandati di cattura dei giudici di Bologna, con loro a Londra si portarono anche la cassa di “Terza Posizione”, dentro alla quale erano confluiti i frutti di diverse rapine e di una molteplicità di attività illegali. Fu lo stesso Fioravanti a denunciare il fatto. In anni più recenti Stefano Delle Chiaie, lo storico leader di Avanguardia Nazionale, è nuovamente ritornato sull’episodio. Sta di fatto che il capitale investito in Gran Bretagna ha consentito a Fiore e Morsello di dar vita a diverse società e ad un giro di affari stimato in diverse decine di miliardi l’anno. Al centro di questo “piccolo impero” la “Meeting Point” un’agenzia di viaggi e al tempo stesso società di servizi attiva in diversi campi. Si va dall’organizzazione di concerti musicali (è tra l’altro l’agenzia inglese di Enrico Ruggeri), al collocamento di mano d’opera (attraverso la sub-agenzia “Force 1”) in esercizi commerciali. Dopo aver rilevato palazzi destinati alla demolizione e averli ristrutturati trasformandoli in ostelli (1300 monolocali secondo il quotidiano inglese “The Mail”), la “Meeting Point” ha aperto filiali in diversi paese europei (Francia e Spagna). In Italia la rete è quella della “Easy London”, agenzie in grado di offrire pacchetti viaggio-soggiorno-lavoro a Londra. Centinaia le lamentele e le denunce di studenti di diversi paesi europei, anche italiani: stanze piccole e sporche, salari da fame (4 mila l’ora come sguatteri da Mc Donald), intimidazioni da parte di bande di skinheads utilizzate come “servizio d’ordine” nei confronti degli ospiti più riottosi. Sempre a partire da Londra (insieme a ristoranti, un’etichetta discografica, scuole di lingue) è stata anche successivamente aperta una catena di negozi, i “Charity Shop”, specializzati nella vendita di abiti usati e oggettistica varia, soprattutto di tipo religioso, gestita da associazioni come la “Trust of St. Michael the Arcangel” o la “St. George Educational Trust” (Ente per la promozione degli insegnamenti della Chiesa Cattolica) di cui lo steso Fiore è amministratore insieme a Colin Todd, una delle figure più note del neonazimo inglese, esponente oggi di “Third Position”. Nel nostro paese l’attività commerciale si sta espandendo in diverse direzioni, dai prodotti agricoli (verdura, pasta, riso) raccolti in Italia e venduti sui mercati inglesi con il marchio “compra Italiano”, alla rete dei negozi di abbigliamento skin britannico (già funzionanti a Roma e Latina) contraddistinti dall’insegna “The cross and the circle point”. UN NUOVO CONTENITORE “Forza Nuova” ha aperto nel giro di poco più di tre anni sedi in almeno 30 città (6 al nord, 10 al centro, 14 al sud). Questo rapido sviluppo è avvenuto sulla base dell’adesione di qualche centinaio di militanti provenienti dall’interno della crisi del MSI e del “Fronte Nazionale”, oltre che qualche transfugo da Alleanza Nazionale, ma soprattutto dal coagulo di diversi gruppi preesistenti. Emblematico il caso del Veneto dove a Padova ha raccolto l’area dell’ex “Gioventù Nazionale”, a Vicenza e Schio di “Alternativa d’Azione”, a Verona e Treviso del “Veneto Fronte Skinheads” di Piero Puschiavo. Oggi in quella che è stata la regione laboratorio per le principali trame eversive negli anni ‘60 e ‘70, “Forza Nuova” si presenta come l’organizzazione di gran lunga più forte e organizzata della destra radicale. Ma identici passaggi si sono verificati in altre importanti realtà: a Milano con l’ingresso di tutta l’area di “Azione Skinhedas” di Duilio Canu, a Roma con la convergenza nei fatti del Movimento Politico di Maurizio Boccacci. Anche il piccolo raggruppamento di “Fascismo e Libertà” (a suo tempo fondato da Giorgio Pisanò) sembra sempre più avvicinarsi a Forza Nuova. In conclusione l’intera esperienza del movimento skinheads si sta progressivamente raccogliendo sotto le insegne di “Forza Nuova” che tende per parte sua a strutturarsi nelle forme di un vero e proprio piccolo partito, articolandosi con una segreteria nazionale, sezioni provinciali ed un’ampia gamma di strutture collaterali (“Forza Nuova Studenti”, “Italica Sport”, “Donne in Azione”, “Unioni di Popolo per il lavoro”). LE CURVE DEGLI STADI Le curve degli stadi sono uno dei terreni privilegiati del “lavoro politico” di “Forza Nuova”. Negli ultimi tempi il colore dominante nei gruppi delle tifoserie organizzate è diventato il “nero”. Il fenomeno non riguarda solo i grandi club, dove in alcuni casi è stata combattuta una vera e propria battaglia per affermare con la forza l’egemonia di gruppi di estrema destra (vedi il caso della curva della Roma), ma le tifoserie di piccole e medie città. Segnaliamo, tra gli altri, il caso di Padova dove la “Juventude Crociata” fa direttamente riferimento a “Forza Nuova”, di Palermo (dove i “Warriors” hanno esposto allo stadio la scritta Forza Nuova) e di Busto Arsizio dove il gruppo “Skinheads Pro Patria” (“odiati e fieri”) ha trasformato la “i” di skin nel simbolo dell’ascia bipenne di “Ordine Nuovo”. La rete dei collegamenti fra le diverse tifoserie è inquietante. Una trama vasta che indipendentemente dal tifo per la propria squadra riunisce sotto gli stessi simboli della croce celtica e della svastica decine di bande. E’ composto da 74 fan club il circuito a cui anche gli Skin della Pro Patria sono ora collegati. Nel loro sito internet è possibile leggere un lungo elenco che va da Roma a Milano (Inter e Milan), da Salerno a Taranto, da Verona a San Donà. Un terreno fertile per la propaganda razzista ed il reclutamento. Non è un caso che l’autore dell’attentato del 25 novembre 1999 al cinema “Nuovo Olimpia” di Roma, dove si proiettava in anteprima “Uno specialista” (il film sul criminale nazista Adolf Eichmann) sia stato un militante di “Forza Nuova”, e sia da anni noto come uno dei più accesi ultrà della Roma. LA NUOVA INTERNAZIONALE NERA Un’altra caratteristica di “Forza Nuova” è il peso e l’importanza data ai rapporti internazionali. Dal bollettino interno ricaviamo notizie di ripetuti scambi di delegazioni e incontri, in particolare con il “Front National” francese di J. Marie Le Pen, “Democracia Nacional”, “Fuerza Nueva” e la “Falange” spagnola, il NPD tedesco ed il FPO di Jorg Haider. Con il “Front National”, ad un certo punto nell’agosto del ‘99, i rapporti si sono però improvvisamente raffreddati per la decisione di Le Pen di costituire per “ragioni tecniche” un gruppo misto al Parlamento europeo con i rappresentanti “abortisti” della Lista Bonino. Ma ciò che ricaviamo ufficialmente da “fonti” interne, rappresenta solo una parte della realtà. Nel corso di questi ultimi due anni risulta infatti essersi sviluppata una “rete nera”, denominata “Euro-Nat”, molto ampia, capace di collegare non solo a livello europeo moltissime realtà neofasciste e neonaziste (dal “Vlaams Block” belga al “Fronte Ellenico”, al “Partito della Grande Romania”, al “Partito Nazionalista Serbo”, al “Deutsche Volksunion”, solo per citarne alcuni). Il raduno preannunciato per il novembre 2000 a Trieste, con la partecipazione della NPD tedesca e di altre organizzazioni austriache, ceche, romene, slovacche ed ungheresi, non rappresenterebbe altro che un ulteriore momento di questa realtà. L’impressione è quella del formarsi di una nuova “Internazionale nera”, in grado di raccordarsi anche attraverso la moltitudine dei siti internet. Il ruolo centrale svolto in questa galassia da“Forza Nuova” emerge da diversi episodi. “SEMI DI CONTROPOTERE” La stampa inglese e quella spagnola (“El Pais”) hanno avuto modo di occuparsi della vicenda del villaggio spagnolo acquistato da Fiore e Morsello, un vecchio borgo a Los Pedriches, non lontano da Valencia. Nelle intenzioni, dopo la ristrutturazione, da trasformare in riferimento stabile per la rete internazionale. Un “seme di contropotere”, come testualmente dichiarato, per costruire una comunità (raggruppandosi in “clan”) all’insegna di una visione pre-industriale e agreste della società, nonché ospitare rifugiati (leggi “latitanti”) “colpiti dalla repressione”. Altri villaggi sono in via di progettazione avanzata nello Hampshire (Inghilterra), Normandia e Irlanda. “HAMMERSKINS” Nell’aprile del 1999 la procura di Roma rinviò a giudizio per “incitamento all’odio razziale” 25 esponenti della destra radicale, collegati alla rete “Hammerskins”. Tra di loro, come finanziatore, Roberto Fiore. L’inchiesta aveva avuto inizio nel gennaio del 1997 dopo la profanazione di alcune tombe ebraiche al cimitero romano di Prima Porta. Nel maggio del 1998, nell’ambito della medesima inchiesta, erano stati arrestati nove neofascisti (tra di loro Duilio Canu, l’attuale capo milanese di “Forza Nuova”), 90 erano state le perquisizioni, 171 le denunce, 5 le sedi chiuse. Tra i reati oggetto delle indagini: un triplice tentato omicidio, ripetuti atti di violenza ai danni di militanti di sinistra, di ebrei e di cittadini extracomunitari. La rete degli “Hammerskins” (simbolo: due martelli su una croce uncinata, quella usata dalla Divisione olandese delle Waffen-SS) è risultata essere presente in 16 città italiane ed avere collegamenti in tutto il mondo, dall’Inghilterra all’Olanda (la sezione più importante), dalla Svizzera alla Spagna, alla Francia, al Portogallo, alla Repubblica Ceca, al Sud Africa, agli Usa. Negli stati Uniti il collegamento era con l’”American Front” di Dave Lane, figura storica del neonazismo a stelle e strisce, ex-Klu Klux Klan, in carcere da tempo dove sta scontando una pena di 150 anni per omicidio, rapina e altri crimini. GLI AMICI DI FORZA NUOVA “Forza Nuova” gode di solide amicizie nella destra italiana, non solo a livello politico. Alcuni articoli compiacenti apparsi in questi ultimi anni ad esempio su “Il Giornale” hanno indubbiamente mostrato un livello di aderenze fuori dal comune. Il rientro in Italia di Massimo Morsello nel marzo dello scorso anno, ha visto il formarsi ad hoc di un “comitato di ricevimento” di tutto rispetto all’aeroporto di Roma. Tra gli altri: Francesco Storace e Teodoro Buontempo. Buontempo ha anche avuto modo di intervenire a diverse iniziative di “Forza Nuova” sempre a Roma, come nel giugno del ‘99, presenziando ad un concerto dove si esibiva come “cantautore” Morsello, evidentemente non in così precarie condizioni di salute, come dichiarato. Il MSI ed il “Fronte Nazionale” stanno tentando, come noto, di costituire una nuova aggregazione, coordinando le forze ed offrendosi per dar vita ad un “polo nero”. Uno dei nodi sul tappeto: che rapporto elettorale avere con la destra ufficiale. Quale sarà lo sbocco di questa operazione e della lotta in corso per l’egemonia nella destra radicale è oggi difficile dirlo. Certo è che la recentissima partecipazione (su invito) di Roberto Fiore ad un dibattito (sull’aborto) al “meeting” di Rimini promosso da “Comunione e Liberazione” ha ulteriormente confermato come “Forza Nuova” goda di un solido giro di amicizie e di attenzioni davvero non indifferenti per un gruppo dichiaratamente neofascista.

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