Polizia e trasporti, un vizio "rosso antico"
Sempre utile ricordare dati apparentemente lontani, ma che sembrano tornare alla ribalta con preoccupante coincidenza. La Commissione parlamentare d’inchiesta sul terrorismo e le stragi produsse anche una corposa relazione del Prof. Donno sulla “Gladio rossa” dal 1945 al 1967. E’ ormai storia la pubblicazione della relazione autorizzata nel 2001 dal Presidente, Sen. Pellegrino. I circa 200 documenti allegati tratti dagli enormi archivi ministeriali, potranno essere forse considerati “datati”. Sconcertano ed allarmano però alcuni “fili di collegamento culturale, politico ed amministrativo” che non appaiono recisi ma, se mai come allora, “in aggiornamento al mutar dei tempi”. Emerge infatti grande attenzione, tra l’altro, in merito a due ricorrenti settori specifici.
Trasporti e telecomunicazioni erano bersaglio immediato e sicuro delle squadre di sabotaggio. Soprattutto i nuclei di “lavoratori sabotatori” di ferrovie ma anche di “stabilimenti ed officine” potevano mettere a disposizione le proprie conoscenze tecnico/logistiche per creare problemi enormi anche in modo molto semplice. Il fine risulta sempre quello di “...intralciare in ogni modo mediante sabotaggi ad opere stradali e false indicazioni di percorso…”. Corsi teorico/pratici avevano addirittura per tema “come si possono fare degli atti di sabotaggio ai ponti ferroviari e con quale genere di esplosivo perché si abbia l’effetto desiderato”.
Militari e Forze di Polizia facevano parte del piano che “...tende a privale le città degli uomini che ne dirigono la vita politica, amministrativa ed economica i quali dovranno essere immediatamente messi nell’impossibilità di agire, mentre un’azione cruenta di eliminazione dovrà essere condotta verso le forze dell’ordine…”. Ogni comandante di squadra dovrà dare istruzioni “...perchè si muniscano di una piccola accetta che dovrà servire, come arma, per il primo scontro con le forze di polizia...bottiglie di liquido infiammabile per incendiare le autoblinde…”. Era specificamente prevista “...in ogni momento la possibilità di creare stati di disordine dove più convenga, costringendo le forze di polizia a far uso delle armi…, assalire le carceri per liberare i detenuti e fare con loro causa comune”.
Dalla storia, sedimentata ma spesso poco nota, chiunque abbia la volontà di prendere qualche spunto per alcune realtà odierne/concrete può farlo.