Via Postierla, "la strada dimenticata...e la storia continua"
Da Piazza Cahen al Duomo si passeggiava sereni, poche erano le auto che transitavano e i residenti (e non solo) si spostavano tranquillamente, potendo usufruire dei vari negozi presenti. Proprio così, c’erano diverse attività commerciali, fruttivendolo, macellaio, alimentari, parrucchiere, ecc. Tutti i miei ricordi più belli si concentrano in questa zona della città, in cui abito praticamente da tutta la vita.
Si tratta di Via Postierla, dove i miei genitori hanno investito tutti i loro risparmi nella casa di proprietà, in cui tuttora io risiedo.
Erano altri tempi. Nel corso degli anni la situazione è andata progressivamente a degradarsi. E quella Via che collega direttamente la “Piazza della Funicolare” al Duomo costeggiando il “muro delle monache”, come gli Orvietani chiamano il muro del Monastero di San Paolo, e che attraversa quello che era un quartiere residenziale, non è più come una volta. Infatti già 11 anni fa io stesso l'avevo definita in un mio articolo "La strada dimenticata”.
Le attività commerciali sono gradualmente diminuite fino a scomparire del tutto, rimane solamente il Bar e un Forno, che in pratica lavorano entrambi principalmente in funzione e negli orari della scuola. Via Postierla è diventata una strada di scorrimento, anzi una vera e propria pista di Le Mans, dove sfrecciano automobili incuranti dei limiti di velocità, e passano autobus di spropositate dimensioni, che costringono i pedoni a schiacciarsi sui bordi della strada, per cercare di evitare il peggio. Peggio che non sempre è stato possibile evitare, visto che si perde il conto degli incidenti, taluni finiti tragicamente, in cui sono rimaste coinvolte persone e anche animali (è successo purtroppo anche direttamente ad alcuni dei miei malcapitati gatti).
Via Postierla è una strada che conduce al Duomo, al Palazzo Vescovile, ai Musei e al Centro, ma anche alle scuole (Asilo, Elementari e Medie) e al Distretto della Azienda Sanitaria Locale. Una strada in cui i parcheggi relativamente distanti (ma soprattutto insufficienti) e gli inesistenti controlli da parte delle Forze dell’Ordine, incentivano i cittadini a parcheggiare selvaggiamente ai bordi, occupando quasi una intera corsia di marcia e riducendo drasticamente la larghezza della via.
L’incremento dei rallentatori è sempre stato bocciato, perché ritenuto intralciante il percorso delle ambulanze. Non è andata a buon fine neanche l’installazione di autovelox e non ci sono (per quanto ne so io) telecamere per documentare eventuali infrazioni e per garantire maggior sicurezza ai cittadini. Tutto ciò in una strada scarsamente illuminata e priva di marciapiedi.
E’ mai possibile che non ci siano soluzioni alternative? Gli autobus di così grandi dimensioni rispetto al contesto e per un tragitto così ridotto (Piazza Cahen-Duomo) rischiano di danneggiare non solo il manto stradale, ma anche i palazzi adiacenti con le loro vibrazioni. E’ triste anche vedere come sia una zona dimenticata persino nel periodo di Natale, dove una strada come questa, che è il principale accesso al Duomo, al Palazzo Vescovile e ai Musei, sia lasciata sempre completamente disadorna e priva di luminarie.
Ma perché non si fa niente per rivitalizzare una zona così importante per la città? In conclusione i problemi di Via Postierla sono sempre gli stessi, ne parliamo ripetutamente da diversi anni, ma non vediamo ancora spiragli e provvedimenti utili per rendere più sicura questa strada, soprattutto per noi residenti.
Sarebbe utile, a mio parere, pensare a un senso unico, che giri intorno a Orvieto, che, partendo da Via Soliana e Via Postierla, passi per Piazza Cahen e risalga per Via Roma, così si risolverebbe anche il problema di Via Arnolfo di Cambio e Via della Pace, dove spesso si incrociano nei due sensi auto e furgoni, con i prevedibili ingorghi che si creano.
Mi auguro che coloro che sono preposti ad affrontare queste problematiche si sensibilizzino al problema e si muovano in tempi rapidi (anche in previsione dei numerosi pellegrini che verranno per il Giubileo), per la sua risoluzione, anche perché c’è la prospettiva nel prossimo futuro di un aumento del traffico a causa della costruzione della Casa di Comunità.
Non lasciamo che il “Comune si fermi al Duomo”. Vogliamo smetterla di dover citare Carlo Levi (autore del famoso romanzo “Cristo si è fermato a Eboli”).