opinioni

Il regolo del giro. Discariche e termovalorizzatori: quanta confusione! 

lunedì 20 gennaio 2025
di Simone Orsini

….“Va’ all’officina a fianco, e fatte da’ il regolo del giro, me serve in fretta”. Ho sentito spesso mio nonno fare questa assurda richiesta ai “ragazzi di bottega” alle prime armi, i quali ignari vittime del goliardico rito di iniziazione andavano nelle varie officine della zona a cercare un oggetto che non esisteva. Il tutto avveniva con la tacita complicità dei meccanici amici del nonno che di volta in volta rimandavano il giovane ed ignaro ragazzo presso un’altra officina, finché il poveretto non era costretto a rientrare dal giro ammettendo la sconfitta. Il “regolo del giro” ovviamente non esiste; è una supercazzola ante litteram.

Mi è tornato alla mente questo episodio leggendo alcuni comunicati sulla discarica di “Le Crete” e sul famoso termovalorizzatore, che per una forzatura quantomai singolare, e tutta orvietana, è divenuto un argomento da tifoseria di calcio. Ad ascoltare ed a leggere certe dichiarazioni sembrerebbe che chi è a destra è favorevole al termovalorizzatore, che chiuderebbe in modo efficace il ciclo dei rifiuti riducendone drasticamente la quantità conferita in discarica. Di contro, chi è di sinistra sarebbe nemico del progresso, in quanto schierato contro il termovalorizzatore, e di conseguenza favorevole all’ampliamento della discarica.

Ma è proprio così? Il mio punto di vista è quello di un “semplice” cittadino. Non me ne importa molto dei contrasti cultural politici destra-sinistra e dei relativi partiti. Cerco di badare al sodo. Proprio ieri leggevo l’ennesimo proclama di Fratelli d’Italia Orvieto in cui si dice che il partito si batterà con ogni mezzo per evitare l’ampliamento della discarica “Le Crete”. Nello stesso comunicato si accusa la nuova maggioranza regionale di centro-sinistra di aver approvato una mozione che congelando le procedure di interessamento per il progetto di un termovalorizzatore in Umbria favorirebbe di fatto l’ampliamento della discarica stessa. Peccato che con la Delibera di Giunta Regionale numero 2 del 5 gennaio 2022 (con 4 voti favorevoli su 6) si era già avallato tale ampliamento (peraltro riguardante anche le altre due discariche operative in Umbria, quelle di Belladanza e di Borgogiglione). Nel 2022 in Regione governava la Giunta Tesei di centro-destra. Perché allora Fratelli d’Italia non si disse nulla?  

Era quello il momento di “impuntarsi”, a rigor di logica. Oltre a questo, il Piano Regionale Rifiuti approvato il 14 novembre del 2023 (sempre giunta Tesei e Presidente AURI l’attuale Sindaco di Todi Ruggiano di centro-destra) ha di fatto eliminato il vincolo paesaggistico che impediva l’ampliamento della discarica facendo passare il bosco adiacente alla discarica da “escludente a penalizzante” come si legge alle pagine 65 ed 84 del piano stesso. Quindi i paletti che blindavano la discarica dal rischio ampliamento, perché adiacente ad un’area boschiva, da novembre 2023 non ci sono più! E anche in quel momento dai paladini anti-discarica nostrani neanche una parola. È normale che un cittadino che legge e fa due più due, si ponga questo quesito: mi dicono a gran voce che sono contro l’ampliamento della discarica, ma quando i loro amici in Regione ne aumentavano il rischio perché non hanno fatto nulla?

Inoltre, anche sul famoso discorso del Termovalorizzatore bisogna a mio avviso ribadire che con la ormai nota sentenza del TAR del 1 ottobre 2024 (cercare su google: sentenza 673/24 del TAR dell'Umbria) si è di fatto aperta la strada a chiunque voglia fare profitto con la termovalorizzazione dei rifiuti! Tanto è vero che se qualcuno costruisse un termovalorizzatore con capacità di smaltimento molto superiore alle necessità oggettive dell'intera regione (e quello proposto dalla società Waldum Tadinum Energia s.r.l. che si è vista riabilitare la propria istanza, lo è!), questi potrebbe tranquillamente importare i rifiuti necessari da altre regioni, "semplicemente" con lo scopo di fare profitti. Dunque, allo stato attuale l’Umbria è diventata un “terreno fertile” per la proliferazione di termovalorizzatori! È chiaro che la Regione dovrebbe cercare di razionalizzare quanto mai prima una situazione che altrimenti rischia di sfuggire di mano! Da cittadino, credo che la tanto criticata mozione che congela tutto e sollecita alla stesura di un nuovo Piano Regionale dei rifiuti, serva proprio a questo: scongiurare (con un atto concreto, non a parole) l’ipotesi di ampliamento della discarica, ed evitare che l’Umbria possa diventare la regione dei termovalorizzatori; perché per non essere ipocriti va detto anche questo: tanti lo vorrebbero, ma nessuno in casa propria!  

Per concludere, a livello locale, da semplice cittadino sono molto preoccupato perché sono amministrato da persone che nella migliore delle ipotesi dimostrano di non sapere neanche bene di cosa si sta parlando, e nella peggiore mentono spudoratamente ai loro concittadini solo per motivazioni politiche. Ma a questa seconda ipotesi non voglio credere. Tutte le rappresentanze politiche di maggioranza e di minoranza, indipendentemente dalla corrente ideologica di appartenenza, dovrebbero lavorare esclusivamente per il bene di tutti.

Se invece di fare chiarezza si inquina il dibattito pubblico facendo disinformazione con proclami infondati che negano addirittura i fatti, non si aiutano i cittadini, anzi si confondono ancor di più. E soprattutto i problemi da risolvere rimangono irrisolti, fin quando non ci ritroveremo poi ad operare in situazioni di emergenza: cosa succederà quando avremo la discarica piena e nessuna alternativa valida alla chiusura del ciclo dei rifiuti? Alimentare tifoserie da stadio ignorando, per mera convenienza, i dati di fatto che servono per porre rimedio veramente al problema, ahimè credo ci porterà esattamente in quella direzione. 

Per verificare in autonomia e serenità i dati di fatto citati, ricercare su Google: 

-       Delibera di giunta regionale n. 2 del 2022 – Regione Umbria

-       Sentenza 673/24 del TAR dell'Umbria  

-       Piano regionale dei rifiuti 14 novembre 2023 pagine 65 e 84