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Questi viaggi "kafkiani" sulla tratta Roma-Orvieto...

venerdì 25 ottobre 2024
di Pasquale Di Paola

Settantaquattro i minuti di ritardo del tristemente famoso e famigerato Regionale Veloce 4106, martedì 22 ottobre, nella copertura del tratto ferroviario Roma Termini - Orvieto. Partito alle 17.20 dalla Capitale è arrivato nella città del Duomo alle 19.36. Due ore e un quarto per percorrere poco più di cento chilometri in condizioni di viaggio inumane fino a Orte, non da Paese civile e rispettoso dei lavoratori e degli utenti che per spostarsi sono costretti a usare il treno. Non è andata meglio il giorno seguente, mercoledì 23 ottobre. Ovviamente il treno 4106 è stato "buttato" ancora una volta sulla Linea Lenta. Ovviamente carico sino all'inverosimile nel tratto Roma-Orte. Ovviamente arrivato a Orvieto con oltre un'ora di ritardo, come il giorno prima e il giorno prima ancora. 

Rassegnati da queste non dignitose condizioni di viaggio, stressati da queste continue deviazioni sulla Linea Lenta fino a Orte, un gruppo di amici orvietani, che si era recato a Roma giovedì 24 ottobre, ha pensato bene, conoscendo la situazione, di rientrare non con il Regionale delle 17.20, ma con l'Intercity delle 18.15. Sensato e inappuntabile il ragionamento che hanno fatto. Il Regionale delle 17.20, sicuramente come quasi sempre sta capitando ultimamente, lo devieranno sulla Lenta quindi due ore e passa di viaggio da incubo su un treno affollato all'inverosimile. Molto meglio prendere l'Intercity 598, con posto a sedere garantito e arrivo comunque alle 19.30, minuto più, minuto meno.

Certo la scelta ha comportato un costo maggiore. Per viaggiare in seconda classe con l'Intercity occorrono 17,50 euro. Quasi il doppio rispetto al prezzo del Regionale. Ma il gruppo di amici ha scelto di pagare di più pur di viaggiare in condizioni umane. Infatti sono saliti a Termini e si sono 
tutti comodamente seduti. E dal binario 2 Est il treno è partito pure in orario. Quasi: 18.17, solo due minuti in più ispetto all'orario canonico delle 18.15. Il gruppo di amici ha pensato bene che i due minuti sarebbero stati recuperati. Piccola importanza. Arrivare con due minuti di ritardo va benissimo uguale. Insomma, hanno valutato di poter essere fieri della loro scelta. Biglietto doppio rispetto al Regionale, ma soldi ben spesi.

Lemme lemme l'Intercity è arrivato a Roma Tiburtina. Solita sosta non prevista per lasciare passare qualche treno dell'Alta Velocità. E poi l'annuncio beffa per il gruppo di amici orvietani. L'Intercity 598 per criticità, sempre "kafkiane" ed enigmatiche da interpretare, avrebbe percorso la Linea Lenta, quella convenzionale. Con andamento lento, molto lento, l'Iintercity si è incamminato in direzione Orte. Doveva esserci alle 18.50, ci è giunto alle 19.42. Ad Orvieto è arrivato alle 20.20,i n forte ritardo rispetto all'orario di arrivo previsto per le 19.20. 

Il gruppo di amici è sceso dal treno con tre certezze assolute. La prima di aver buttato dalla finestra il surplus in denaro  pagato per prendere l'intercity, con la "assurda" speranza di arrivare a casa prima delle 20. La seconda certezza che viaggiare in treno è un terno al lotto. Senza certezze su condizioni di viaggio e tempo impiegato nella percorrenza dello stesso. E questo nella indifferenza e stato di abbandono totale di istituzioni e di chi dovrebbe fare qualcosa per mettere fine a questa situazione di scabrosa indecenza. La terza certezza è stata la riflessione che la prossima volta useranno l'automobile e non il treno per raggiungere la Capitale.