Lettera aperta
opinioni

"Ad oggi Orvieto Scalo è l'unico quartiere a non avere un centro sociale, un luogo protetto di socializzazione"

sabato 12 ottobre 2024

A parer nostro una buona Amministrazione Comunale, in sé tutta la politica, dovrebbe sempre adoperarsi per garantire il benessere dei propri cittadini. 

A Maggio del 2021 sono stati stanziati ben 5 milioni di euro, quasi tutti finanziati col PNRR, per il rifacimento ex-novo della struttura delle “ex scuole medie di Orvieto Scalo”. Questa struttura, collocata all'interno dell’unica area verde del quartiere, era sede (da almeno 25 anni) del centro sociale Ancescao (Associazione Nazionale Centri Sociali, Comitati Anziani e Orti), probabilmente uno degli ultimi centri che garantivano socializzazione e aggregazione allo Scalo, e dove si svolgevano moltissime attività; un punto di ritrovo per molte famiglie, anziani, bambini, giovani che amavano frequentare i locali del cosiddetto “circoletto” l’area annessa del parco/giardino durante i loro  momenti di svago. 

Molte persone passavano interi pomeriggi lasciando i propri figli lì a giocare, avendo così anche modo di socializzare. Questo  “ Circoletto”  rappresentava dunque un punto di riferimento importante di servizio, di presidio,  di ritrovo, sia pure per il semplice utilizzo dei servizi igienici, messi a disposizione della popolazione  (in un’area completamente  carente di tali servizi). 

Non è semplice fare un elenco di tutti gli eventi svolti nel corso degli anni in quell’area, perché sono veramente molti; per citarne qualcuno, sono senz’altro degni di nota i “Tornei dei Giardini” e le “Feste di fine Estate” in collaborazione la Parrocchia di Sant’Anna, oppure il “Cinema sotto le stelle” estivo che mirava a creare un incontro intergenerazionale, il grest estivo della parrocchia di Orvieto Scalo che accoglieva più di 100 giovani, le sagre in concomitanza della festa patronale, le molte iniziative culturali, e tanto altro ancora. 

Le stesse amministrazioni comunali che si sono succedute in questi 25 anni sono spesso state presenti a queste iniziative, dimostrando apprezzamento per una gestione completamente basata sul volontariato. 

L’attuale Amministrazione Comunale della Sindaca Roberta Tardani ha dunque deciso, col progetto approvato nel 2021, di mettere le mani in una zona veramente dimenticata, e questo, se non altro per quanto riguarda le intenzioni, dal punto di vista dei cittadini può essere senza dubbio apprezzabile. 

Però, almeno fino a questo momento, sembra ci si sia completamente dimenticati di un “dettaglio” fondamentale: tutti i cittadini orvietani che frequentavano il circolo e che  hanno ancora bisogno di questo centro di aggregazione tanto importante per loro. Eh già perche quell’obsoleto prefabbricato sarà pure stato  una baracca, come definito da un amministratore comunale durante la presentazione del progetto lo scorso maggio, però questa “baracca” per molti anni ha significato per le famiglie, i giovani e gli anziani un punto di riferimento, un servizio di aggregazione, dove la gente si incontrava e faceva amicizia, insomma un  luogo di ”vera integrazione sociale”. 

Ad oggi Orvieto Scalo è l’unico quartiere a non avere un centro sociale, l’unico quartiere che non ha un luogo “protetto” di socializzazione. La nostra bellissima Parrocchia non basta, perché come ben sappiamo il nostro quartiere, per la sua multietnicità, ha un alto numero di persone che non professano la nostra religione. 

Qualche mese fa, poco prima delle elezioni e in previsione dell’annunciata interdizione dell’intera area per l’imminente inizio dei lavori di demolizione e ricostruzione, è stata inviata al Comune di Orvieto una PEC per rappresentare chiaramente la necessità di individuare un posto sostitutivo temporaneo per poter continuare a garantire, sia pure in “formato ridotto”, questo servizio ai cittadini. Ad oggi, non abbiamo ricevuto risposta alcuna. Noi  speriamo e crediamo che  si farà di tutto per portare a termine i lavori nel minor tempo possibile, ma siamo consapevoli che  per il rifacimento saranno lunghi (di sicuro non prima di giugno 2026, scadenza oltre la quale non si potrà più beneficiare dei cospicui fondi PNRR assegnati). 

Allora visto che questa amministrazione si professa molto vicina ai bisogni dei cittadini, perché non è stato ancora fornito un luogo sostitutivo? Di futuro si parla sempre, ma la gestione del  presente non rappresenta una priorità?  Perché non ci è ancora stata data una risposta alla famosa PEC inoltrata agli uffici di competenza? L’unica risposta che per ora possiamo dare a queste domande, è che forse non tutti stiamo procedendo verso lo stesso obiettivo,  non tutti stiamo andando verso la strada giusta. 

Chissà magari l’ascolto di chi vive ogni giorno dell’anno in certe realtà, potrebbe essere un buon modo per ritrovare la rotta. 

Lettera aperta di alcuni cittadini di Orvieto Scalo