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"Cielo sempre più cupo per i pendolari orvietani..."

mercoledì 4 settembre 2024
di Pasquale Di Paola
Da un po' di giorni è consultabile online la nuova e definitiva versione del modello di esercizio Rfi relativo al biennio 2025/2026, con allegata la relativa relazione. Il modello di esercizio contiene le indicazioni che incidono sulle modalità e l'offerta del servizio ferroviario. E per i pendolari e viaggiatori occasionali del territorio orvietano, le indicazioni contenute in questa nuova e aggiornata versione delle linee guida non riservano nulla di buono. Anzi. Fino al modello di esercizio relativo a questo ultimo biennio, 2023/2024, per l'offerta ferroviaria inerente i treni cosiddetti Osp (sigla che sta per obbligo servizio pubblico, per capire bene si tratta dell'offerta ferroviaria che riguarda tutti i treni Regionali e Intercity) venivano riservate due tracce ogni ora sulla Linea Direttissima. Regola quasi mai rispettata, per i soliti motivi noti a tutti gli utilizzatori dei treni.

Nel silenzio e nell'indifferenza generale, questo paragrafo del modello di esercizio è stato modificato in senso peggiorativo per i pendolari. Nel prossimo biennio, 2025/2026, le tracce garantite sulla Linea Direttissima a tutti i treni Osp (quindi tutti i treni RRegionali e Intercity), passeranno, sempre in riferimento all'arco temporale di 60 minuti, da due a una. In pratica è stato dimezzato lo spazio riservato al transito sulla Direttissima a questo tipo di treni. Questa modifica è stata apportata non tenendo minimamente conto delle esigenze dei pendolari che, sulla tratta Roma-Orvieto e viceversa, già nelle condizioni attuali devono sopportare e sottostare a disagi di ogni genere.

Attualmente sulla Linea Direttissima sono presenti dodici tracce ogni ora. Già con due tracce riservate ai treni dei pendolari la situazione è disastrosa e improponibile. Facile immaginare come lo sarà ancora di più con questo dimezzamento delle tracce riservate loro. Sarebbe ora che qualcuno intervenisse e si facesse sentire, per invertire questa tendenza finalizzata solo al profitto massimo e che si ripercuote in maniera sempre più vergognosa, dannosa e insostenibile sulla qualità di vita dei tanti, tantissimi pendolari.