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"Regionale 4104 cancellato dopo un'attesa estenuante di 80 minuti"

martedì 9 luglio 2024
di Alessandro Delli Poggi

"Oggi, sotto il sole implacabile di luglio, centinaia di pendolari si sono trovati abbandonati alla stazione di Roma Tiburtina, con il treno regionale n. 4104 cancellato dopo un’attesa estenuante di 80 minuti. La temperatura esterna si aggirava intorno ai 40 gradi, creando un ambiente soffocante e insopportabile per chi, già provato dalla routine quotidiana lavorativa, sperava solo di raggiungere la propria abitazione.

La frustrazione era palpabile. Alcuni viaggiatori, con volti arrossati dal caldo e dal nervosismo, cercavano disperatamente di ottenere informazioni dagli altoparlanti e dagli addetti dal capotreno , spesso senza successo. L’ombra era una risorsa preziosa e scarsa, e l’acqua, per chi aveva avuto la lungimiranza di portarne con sé, un sollievo temporaneo.

In questo contesto di disagio, si evidenzia una discriminazione crescente tra i viaggiatori. Coloro che usufruiscono dei treni ad alta velocità sembrano vivere in un mondo parallelo, lontano dai disagi quotidiani che affliggono i pendolari dei treni regionali. Viaggiano in comfort, godendo di puntualità e servizi di qualità. Nel frattempo, chi è costretto a prendere i treni regionali per motivi di lavoro affronta ritardi frequenti, cancellazioni improvvise e condizioni di viaggio spesso al limite della sopportazione.

Questo episodio non è un caso isolato, ma un ennesimo esempio di come le infrastrutture ferroviarie del nostro Paese stiano creando due categorie di viaggiatori: quelli di Serie A, che possono permettersi i costi più elevati dell’alta velocità, e quelli di Serie B, che subiscono i disagi quotidiani di un servizio inadeguato. È una disparità che solleva domande urgenti sulla giustizia e sull’equità dei trasporti pubblici, mettendo in luce la necessità di un intervento serio e deciso per migliorare le condizioni di chi, ogni giorno, affronta il pendolarismo con rassegnazione e sacrificio.