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Grazie, Stefano...

giovedì 27 giugno 2024
di Pasquale Di Paola

Grazie Stefano per averci saputo ridare entusiasmo e saputo far rinascere in noi passioni politiche da troppo tempo assopite. Grazie per averci saputo far sognare, cosa non affatto scontata e merce rara, rarissima, per noi cittadini orvietani. Grazie per il tuo esserti posto sempre con eleganza e galanteria. E per la grande umiltà, competenza e umanità mostrata in tutto il corso di questa entusiasmante contesa elettorale. Grazie per aver saputo dare al popolo orvietano un nuovo esempio, nuova linfa e nuova speranza, nuove e inimmaginabili forze.

La comunità orvietana, quella che era abituata passivamente a subire in silenzio le decisioni di chi amministrava, comunità da tempo avvilita e rassegnata, grazie a te è rinata, risorta. E ora è viva e vegeta, pronta a lottare, anche dai banchi dell'opposizione e fuori da quei banchi, contro ogni decisione che come finalità non abbia il reale bene della comunità e dei cittadini di Orvieto. Grazie per aver avuto la capacità, e non era affatto cosa semplice o scontata, di saper aggregare metà dell'elettorato nell'inseguire un sogno di cambiamento, di pulizia, di aria nuova. Aggregazione inaspettata nei numeri, perché l'altro schieramento politico per poter continuare a galleggiare, ha dovuto imbarcare transfughi e gente di ogni colore politico.

Grazie Stefano per aver saputo fare rinascere anche a Orvieto una nuova generazione, protagonista di una rivoluzione democratica basata su rispetto, inclusione, entusiasmo. La tua battaglia era necessaria e giusta e sarebbe stata vincente, anche perché i delusi delle pratiche amministrative dell'ultimo quinquennio erano, e sono, tanti, se gli improvvisati politici civici dell'ultimo momento non avessero comnesso una serie di errori gravi e a dir poco incomprensibili.

Si erano candidati urlando ai quattro venti che l'Amministrazione uscente rappresentasse una sceltàamediocre per Orvieto, che occorreva perseguire qualsiasi strada per rimpiazzarla, per il bene della comunità. Poi, alla prova del nove, si sono dispersi  come cenere nel vento. Si sono fatti da parte, di lato, dichiarando pubblicamente che al ballottaggio non si sarebbero schierati né con il vecchio che voleva continuare sulla solita strada, né con il nuovo che invece prospettava una nuova visione politica.

Una decisione sconcertante, priva di senso logico e politico, non rispettosa della grande richiesta di cambiamento, decisione in contraddizione con quanto professato al loro esordio sulla scena politica. Una colpevole e grave decisione che per una manciata di voti ha arrestato il vento di entusiasmo e di richiesta di "nuovo"che si avvertiva, e si avverte, in ogni angolo, in ogni vicolo della città. E grazie anche ai tanti tantissimi giovani che instancabili e pieni di entusiasmo ti hanno accompagnato e seguito in questa coinvolgente contesa politica, giovani che hanno saputo coinvolgere, nel tentativo di realizzare un bel sogno, metà della popolazione orvietana.

Grazie Stefano per esserci stato e per esserci...