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Un ospedale da sogno (e che esiste solo nei sogni...)

sabato 6 aprile 2024
di Pasquale Di Paola

Mancano due mesi alle Elezioni che sanciranno chi dovrà amministrare la cittadina sulla Rupe per il prossimo quinquennio.
Consolidati i nomi di tre duellanti alla carica di primo cittadino. Nella realtà i duellanti a primo cittadino dovevano essere quattro. Ma in politica, si sa, quello che oggi è bianco domani può essere nero. E viceversa. E la politica locale non sfugge questa realtà. Il primo aspirante primo cittadino, che in pompa magna si era autocandidato anticipando tutti e sparando a zero contro la attuale amministrazioni, accusandola di aver provocato solo danni e sciagure per il territorio, a un certo punto, per una ragione a tutti sconosciuta, ha annunciato, sempre in pompa magna, che ritirava la propria candidatura a primo cittadino per candidarsi proprio con la amministrazione uscente.

Una delle solite, poco edificanti e non rispettose dei cittadini, storielle di convenienze reciproche per la Santa Poltrona.
Gli antichi, sempre saggi coi loro proverbi, avevano ben ragione quando dicevano che tira più un pelino di quelle poltrone dorate che…. In questa campagna elettorale corbellerie grossolane e miranti ad "accalappiare" qualche voto in più se ne sono dette tante e ancora tane se ne diranno. Promesse di opere con investimenti milionari, promessa di benessere e tanta ricchezza per tutti. Il tutto in cambio di un semplice, banale voto. Tutti ricordano il luglio di cinque anni fa, a ridosso dell’insediamento della attuale amministrazione. In circa ottanta righe venivano enunciate tutte le cose che sarebbero state fatte. Tutte cose belle e utili per il popolo orvietano. Sistemazione Caserma Piave.

Abbattimento liste di attesa sanitarie. Impegno per casello Orvieto Nord. Impegno costante con FS per ampliamento e velocizzazione offerta ferroviaria. Costruzione della Complanare. Investimento continuo sul Sociale e Cultura. Ovviamente non ne è stata realizzata una. Con un'eccezione. Molti soldi sono stati spesi alla voce "Cultura", per la "strampalata" e irrealizzabile idea di far eleggere la città sulla rupe Capitale della Cultura. In ordine cronologico l'ultimo avvenimento che ha lasciato interdetto il popolo orvietano e’stata la visita della Presidente Regionale all’ospedale di Orvieto.

Nel corso della sua visita, che molti vista la tempistica temporale hanno definito "elettorale", ha affermato che i reparti di Ortopedia e Ortopedia pediatrica sono un fiore all’occhiello a livello nazionale. Ha continuato affermando che Riabilitazione offre cure riabilitative di eccellenza. Ginecologia è un reparto imitato e invidiato da parte delle altre strutture ospedaliere, il Nido e Pediatria sono da dieci e lode, il reparto di Cardiologia è riconosciuto una eccellenza a livello europeo. Eccellente il reparto di Medicina Interna, così come Chirurgia e Oculistica. Insomma, una struttura ospedaliera da sogno, da dieci e lode.

Non si spiega perché con la fortuna di avere una struttura sanitaria cosi all’avanguardia tanti orvietani siano costretti a costosi, e continui, viaggi verso Terni o Perugia o altrove per poter ricevere cure adeguate. Non si capisce perché, al cospetto di una struttura cosi brillantemente organizzata e gestita, i cittadini del comprensorio orvietano debbano quotidianamente patire i danni provocati dalle umilianti, lunghissime e spesso inaccessibili liste di attesa che limitano la possibilità di prevenzione e di cura. Non si riesce a capire il perché il personale della struttura quotidianamente si trova al cospetto di innumerevoli difficoltà nel poter garantire e offrire le prestazioni necessarie per un bacino che deve servire oltre centomila persone.

Molte delle quali anziane e fragili. Gli orvietani conoscono la professionalità e l’ottimo approccio umano con i pazienti di tutto il personale che lavora nell’ospedale e a quali sacrifici esso sia quotidianamente chiamati ad assolvere per far funzionare al meglio la struttura. E tutti sono consci che a essi siano costantemente negate, per le tante mancanze e criticità presenti, migliori condizioni di lavoro e di crescita professionale. Ecco perché le tante ammalianti e stonate parole della presidente regionale siano apparse in questa occasione più uno spot elettorale che una analisi precisa e attenta utile a individuare le tante, per molti versi drammatiche, criticità che nel settore sanitario locale esistono.

E non sono poche o a impatto leggero per la popolazione. In campagna elettorale, soprattutto se a essere presenti sulla scena politica ci siano (purtroppo per i cittadini) tanti politicanti e pochissimi politici, ci può stare tutto. Ma trattare temi e realtà che investono così direttamente la salute e il benessere dei cittadini per avvicinarsi un po' di piu a quelle tanto agognate poltrone, no. Lasciatecelo gridare. Questo no.