Porta Ticinese

Ogni corpo di donna è un santuario
che si raggiunge salendo strade
a precipizio sul nulla: ogni donna
è la culla ed il sepolcro, la bandiera
e la prigione. Il grido di un’allodola
innamorata dell’alba che divide
l’amore dalla morte, la muraglia
di Porta Ticinese, il naviglio pavese,
le case affacciate sulla storia
che allora mi parlava soltanto
di Margherita, del suo volto
quasi fanciullo, dal suo fingersi
casta per me che la ingannavo
fingendo di essere innamorato
di lei, mentre pensavo ad una
donna che a Orvieto mi pensava
fingendo di amare un altro.
Ogni donna sa fingere di fingere
anche quando finge davvero.
Ogni finzione è dunque una
creazione?

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