Pillole di Mirabilia. "Nel Segno del Miracolo": la Cappella del Corporale

In occasione del Giubileo eucaristico 2013-2014 la società Mirabilia Orvieto è lieta di presentare alla città una nuova pubblicazione-guida ancora inedita sulla storia e i significati del Duomo di Orvieto dal titolo "Mirabilia, nel Segno del Miracolo".
Onorato dal logo del Giubileo, il progetto editoriale nasce per completare il prodotto "Mirabilia i luoghi dell'apocalisse" definito nel XII Rapporto Italiano del Turismo 2003 e nel XVIII Rapporto Italiano dell'Eurispes 2006 come "un nuovo modo di illustrare le grandi opere d'arte a carattere religioso" e che vede già realizzate una speciale visita guidata, una pubblicazione-guida, una mostra multimediale sul significato teologico e filosofico dello straordinario capolavoro di Luca Signorelli nella cappella Nova, realizzata in collaborazione con il fotografo Sandro Vannini e corredata con un originalissimo DVD.
In questa pubblicazione teologia, filosofia, storia e spiritualità s'intrecciano in un affascinante percorso attraverso i grandi temi della Cattedrale, dal miracolo di Bolsena alla festa del Corpus Domini, dalla maternità di Dio al Giudizio Universale, percorso che intende guidare il lettore-visitatore a riscoprire tutta la funzione educativa e iniziatica dell'arte, e cioè di introduzione emotiva ed esperienziale nei misteri della salvezza cristiana.
Testi di Fabio Massimo Del Sole
Collaborazione: don Mauro Picchiami
Patrizia Pelorosso
Foto realizzate da Sandro Vannini
e gentile concessione dell'Opera del Duomo
Un legame inscindibile
di don Mauro Picchiami
Come la cappella Nova e l'abside, anche la cappella del Corporale, non era presente nel progetto iniziale del Duomo; furono inserite nell'originaria struttura, in due diversi momenti: la cappella del Corporale nel 1350, la cappella Nova o di san Brizio nella prima metà del ‘400 e affrescata solo agli inizi del ‘500.
Se la prima fu costruita per custodire le reliquie del miracolo di Bolsena, di cui lo stesso Duomo è scrigno, per quale motivo si scelse il tema del Giudizio Universale per gli affreschi della cappella Nova?
Sappiamo che per tradizione tra il XIII e il XIV secolo, la scena del Giudizio Universale era usuale rappresentarla sulla contro-facciata delle Chiese, come duplice monito al fedele che usciva dal tempio:
Contempla il fine ultimo del peregrinare terreno,
e vivi nella memoria che verrai un giorno giudicato.
Perché allora fu dedicata un'intera cappella al Giudizio Universale, davanti a quella del Corporale? Il motivo si trova forse strettamente legato all'Eucaristia, di cui il Duomo è ‘opera narrante'.
"Io sono il pane vivo disceso dal cielo -dice Gesù- se uno mangia di questo pane vivrà in eterno e il pane che io darò è la mia carne per la vita del mondo" (Gv 6,51).
L'Eucaristia come pane disceso dal cielo, che conduce al cielo. Il Corpo dato in cibo è corpo di eternità per chi se ne ciba: il Corpo di Cristo che diventa ‘corpo degli uomini' i quali risorgeranno alla fine dei tempi, quando il Cristo Giudice di Misericordia ritornerà a ricondurre il mondo al cielo.
Ma c'è un monito che riguarda il nostro ‘oggi', la nostra vita: sia la Cappella del Corporale che la Cappella Nova, ci ricordano che il cielo è figura di un'umanità rinnovata, trasformata, che vive il ‘già e non ancora' del Regno di Dio. Un'eternità accessibile a chi partecipa al banchetto eucaristico, una beatitudine pregustata nella comunione di vita con Cristo.
Potremmo concludere questa lettura sinottica delle due cappelle laterali del Duomo con l'ultima strofa della Sequenza del Corpus Domini, di San Tommaso d'Aquino:
Tu qui cuncta seis et vales, qui nos pascis hic mortales:
Tuos ibi commensales, coheredes et sodales fac sanctorum civium.
Tu che tutto sai e puoi, che ci nutri sulla terra:
conduci i tuoi fratelli alla tavola del cielo nella gioia dei tuoi santi.
Il Beneficio di Cristo
Darai alla gente una forza di salvezza,
un mistero in cui credere.
Correranno con Te,
vacilleranno,
cadranno.
Ma col tempo
saranno accanto a Te nella luce,
col tempo
li aiuterai a compiere meraviglie,
col tempo
si sazieranno del Tuo pane,
si disseteranno alla sorgente del Tuo calice,
perché nessun limite è destinato a rimanere per sempre.
La Cappella del Corporale
La storia
Le foto che seguono sono di Ambra Laurenzi da www.inorvieto.it
Attraverso un portale romanico, chiuso da una cancellata, si accede alla cappella del Corporale, situata alla sinistra dell'abside. Costruita nel 1350 per sostenere meglio la struttura architettonica del duomo, la cappella custodisce la reliquia del miracolo di Bolsena che fino allo scorso secolo fu conservata nel bellissimo reliquiario di Ugolino di Vieri, ammirabile ancora oggi in una teca di cristallo. Fu il vescovo Monaldeschi a commissionare il raffinato capolavoro di oreficeria medioevale, pensato con le stesse forme della facciata della cattedrale e dove appaiono su piccoli scomparti i fatti della vergine Maria e le vicende del miracolo di Bolsena, forse progettati da Ambrogio Lorenzetti.
L'altare è poi sormontato dal grande tabernacolo in marmo di Andrea Orcagna, capomastro dell'opera del Duomo dal 1358, dal quale è ben visibile la reliquia del Corporale, incastonata nel modernissimo reliquiario realizzato nel 1978 dall'orvietano Marcello Conticelli. Dal 1359 al 1364, Ugolino di Prete Ilario e i suoi discepoli affrescarono sulle pareti il ciclo pittorico della Cappella, dallo stile sereno ed equilibrato, tipico del ‘300, dove sono riprodotte le scene del reliquiario, e altre ne vennero aggiunte, apponendo, sotto ogni quadro, un testo scritto esplicativo in lingua latina, dettato dal cappellano di santa Maria ser Checco Di Pietro.
Quasi nascoste, sul lato destro della cappella, si fronteggiano su pietra rossa due epigrafi opera dello scultore orvietano Ippolito Scalza che riportano in lingua latina una breve ma suggestiva cronaca del prodigio di Bolsena tratta da un'antica pergamena andata perduta.
Dai racconti biblici al venerabile sacramento
Dalle profezie dell'Antico Testamento nella crociera superiore (Abramo con il suo esercito vittorioso riceve pane e vino da Melchisedech e il patriarca con i tre misteriosi ospiti alla quercia di Manre mentre li accoglie nella sua casa per offrire loro un banchetto; Mosè in mezzo agli ebrei nel deserto che indica nella manna un dono mandato dal cielo; Elia risvegliato da un angelo che dona al profeta il pane da mangiare per riprendere il cammino verso il monte Oreb) alla vita dei Padri della Chiesa nella cociera inferiore (San Paolo mentre invita a conoscere se stessi prima di accostarsi all'Eucaristia; sant'Agostino prima della conversione, immerso nei suoi studi, e poi mentre ascolta da Dio il senso dell'Eucaristia; san Tommaso D'Aquino lodato dal Crocifisso per i suoi scritti sull'Eucarestia)...
...dall'istituzione dell'Eucaristia sopra l'arco d'ingresso (Gesù e gli apostoli riuniti nell'ultima cena) alla memoria della cena del Signore sopra la cappella dei Raccomandati (Maria e gli apostoli mentre ricevono l'Eucaristia)...
...dalla predicazione di Cristo(il discorso eucaristico di Gesù alla sinagoga di Cafarnao) alla visione dell'apocalisse(Gesù che appare con l'Eucaristia in mezzo ai sette candelabri d'oro)...
...dalla testimonianza dei miracoli eucaristici nella parete a sinistra dell'altare(una donna incredula durante la messa celebrata da san Gregorio vede l'ostia trasformarsi in carne; un anacoreta dubbioso vede l'ostia trasformarsi in un bambino; un pescatore sacrilego mette in bocca a un pesce una ostia consacrata, dopo tre anni si pente e al suo confessore condotto al fiume il pesce restituire l'ostia intatta; il santo Ugo di san Vittore rifiuta sul letto di morte la comunione con un'ostia non consacrata e dopo aver ricevuto dai monaci il vero corpo del Signore,alla sua morte l'ostia e l'anima salgono in cielo; un bambino ebreo gettato dal padre in una fornace per aver ricevuto l'Eucaristia viene tratto illeso dalle fiamme; un re saraceno vedendo trasformare l'ostia in un bambino concede la libertà ai prigionieri cristiani, mentre molti saraceni alla vista del miracolo si convertono) al racconto del prodigio di Bolsena nella parte a sinistra dell'altare (la messa miracolosa celebrata nella chiesa di santa Cristina; la confessione del sacerdote boemo a Papa Urbano IV; l'invio del Vescovo Giacomo a Bolsena; il viaggio di ritorno con le reliquie del miracolo consegnate al Papa sul ponte di Rio Chiaro, ai piedi della rupe di Orvieto; l'esposizione del miracolo al popolo nella pubblica piazza; Urbano IV che conferisce a san Tommaso D' Aquino l'incarico di scrivere l'Ufficio Liturgico in onore della prima festività del Corpus Domini)...
...fino al supremo sacrificio del Golgota nella parete dell'altare con cui il Figlio di Dio diede la salvezza al mondo e da cui scaturì ogni cosa (la scena della crocifissione con gli angeli che raccolgono in una coppa il sangue versato da Cristo sulla croce)...
...tutto questo doveva esaltare la grande epopea dell'Eucaristia, fonte di ogni salvezza, che preannunciata da Patriarchi e Profeti, contemplata dai Santi lungo i secoli, testimoniata al mondo con segni e prodigi divini, e, per ultimo, venerata nel "sacro lino" del miracolo di Bolsena, chiamava i credenti a sperare nel potere del Corpo del Signore, documento meraviglioso e mirabile del grande amore con cui Iddio ci amò nel quale...
...si rinnovano i prodigi e sono costanti le meraviglie,
nel quale è riposta ogni delizia e soavità
e la stessa dolcezza di Dio viene gustata,
nel quale, infine, otteniamo aiuto di vita e di salvezza.
E se da una parte la cappella del Corporale si rivestiva di un forte significato apologetico chiamando a conversione eretici, profanatori e miscredenti, dall'altra nutriva lo spirito e la fede della Chiesa del tempo, esortandola a vivere nell'Eucaristia tutta la profondità del mistero del sacrificio di Cristo che nelle specie del pane e del vino, venerabile sacramento del Corpo e Sangue del Signore, continuava a compiere meraviglie nella vita dei credenti, confortandoli e sostenendoli nell'escatologica lotta per la salvezza dove gli eletti combatteranno e vinceranno contro il potere del mondo, della carne e del maligno: non c'è salvezza senza Eucaristia -proclama la cappella del Corporale- non c'è salvezza al di fuori della Chiesa!

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