interviste
Le professioni che svolgono i giovani: racconta la sua esperienza Elisa, estetista
lunedì 28 agosto 2006
di davidep
Continua il nostro viaggio tra i principali mestieri che sono svolti abitualmente dai giovani. Il sesto appuntamento si svolge nel tempio della vanità e della bellezza, ma anche della salute, tra lettini abbronzanti, lime per le unghie e cerette al miele, per incontrare chi si prende cura dell’aspetto esteriore altrui: l’estetista. Ad indossare il camice è quasi sempre una ragazza che si occupa di prestazioni e trattamenti eseguiti sulla superficie del corpo con lo scopo di mantenere o migliorare le condizioni estetiche e salutari, eliminando o attenuando gli inestetismi presenti. Un’estetista è in grado di riconoscere le più comuni malattie cutanee, applicare linee cosmetiche e fornire informazioni essenziali sul loro uso corretto, non solo make-up, ma anche massaggi e trattamenti specifici come depilazione, maquillage, manicure e pedicure.
Racconta la sua esperienza Elisa, 21 anni, estetista.
Come ti sei avvicinata al mondo della cosmesi fino a diventare estetista?
Chiariamo subito che non sono un’estetista per vocazione, ma una lavoratrice convinta e soddisfatta! Mi sono diplomata in ragioneria, sebbene non amassi molto i numeri. Ho frequentato quella scuola, perché mio padre è commercialista e sinceramente pensavo di tenermi aperta una possibilità, ma ho sempre sentito che quella non era la mia strada. Così, terminata la scuola, piuttosto che iscrivermi a una facoltà qualsiasi o a qualcosa di troppo impegnativo che non avrei mai portato a termine, ho puntato su qualcosa di pratico e concreto come è questo mestiere, dietro al quale è comunque necessaria una certa teoria. La manipolazione del corpo altrui per soli fini estetici e non curativi implica, infatti, una buona conoscenza anatomica, oltre che delle apparecchiature e dei prodotti utilizzabili. Quindi mi sono diplomata presso una scuola di estetica a Roma e ho iniziato a lavorare in un centro estetico locale. Inizialmente non credevo che questa sarebbe diventata la mia professione, poi svolgendola mi sono resa conto che è un mestiere piacevole, che dà molte soddisfazioni.
Da quanto tempo svolgi la tua attività e fin quando hai intenzione di proseguire?
Sono circa tre – quattro anni. Per il momento mi trovo bene in questo centro estetico, la titolare è una persona molto gioviale, che punta molto su di noi, incoraggiandoci e sostenendoci. E anche con le altre ragazze si è creato un buon clima di squadra, sebbene ognuna abbia la sua specialità, un po’ come per i cuochi: tutti sanno cucinare, ma ognuno ha il suo piatto forte e io sono specializzata nei massaggi. Tendenzialmente, anche se sento che ho ancora molto da imparare, accetto critiche e suggerimenti, purché costruttivi. Dopo aver fatto una buona gavetta e aver scansato il capitale necessario da investire, vorrei poter aprire una beauty farm tutta mia, magari in società con qualche amica per dare modo a tante ragazze come me di praticare questa professione come è stato concesso a me. Ma credo che questo non si realizzerà per lo meno prima di una decina d’anni…
Com’è la tua giornata-tipo e che genere di clienti entrano nel centro?
Il centro estetico apre alle 9, ma noi siamo già lì per le 8:30. Si dà un occhio all’agenda della giornata per organizzare il lavoro all’interno del centro e stabilire turni ed eventuali cambi di orario, può capitare infatti che alcune clienti preferiscano essere servite da una ragazza piuttosto che da un’altra oppure che dobbiamo assentarci per una mezza mattinata. Alcuni giorni lavoriamo esclusivamente su appuntamento, altri facciamo orario continuato, in base alle esigenze e alle circostanze. In genere però intorno alle 13 c’è la pausa pranzo, spesso risolta con un panino o un’insalata, andando insieme alle altre al bar oppure, se ce la faccio, tornando a casa. Il pomeriggio siamo aperti dalle 15 fino alle 19:30, dopo quell’ora non prendiamo appuntamenti, anche se capita di dover rimanere a sistemare. Attenendoci alle normative igieniche vigenti, dobbiamo anche curare la pulizia e la sterilizzazione delle attrezzature che impieghiamo per svolgere le attività. Dove lavoro io vengono soprattutto signore di mezza età, anziane con piccoli problemi alle unghie ma anche adolescenti per la pulizia del viso, ragazzi che si depilano per esigenze sportive o capricci estetici oppure che vogliono preparare la pelle all’abbronzatura e uomini che ogni tanto si concedono un massaggio. D’altronde prendersi cura del proprio corpo non è un discorso di genere o età. Le più esigenti però restano sempre le donne, ci sono le “belle di natura” che fanno le modeste e si concedono solo qualche massaggio rilassante e le eterne insoddisfatte che si mangiano le unghie continuamente, sebbene siano state appena ricostruite, o vivono nel terrore della cellulite.
C’è qualcosa che non ti piace assolutamente o che molti sottovalutano in questa professione?
Prendersi cura degli altri, a volte comporta trascurare un po’ se stessi. Sembrerà paradossale dal momento che si pensa che un’estetista che cura la bellezza altrui, non possa essere lei stessa la prima a trasandarsi, ma proprio perché sono ogni giorno a contatto con trucchi e pinzette, spesso non trovo il tempo nemmeno per me stessa. E’ un settore in cui c’è molto lavoro e non lascia molto tempo libero alla vita privata. Forse proprio perché sono giovane e mi sto facendo le ossa, lo noto di più. Quello che mi sono sempre concessa, però, è un’ora di sport al giorno: una corsetta leggera prima di cena o un po’ di palestra che mi aiuta a scaricare lo stress. Molti pensano che tagliare le unghie o massaggiare la pelle sia una professione piuttosto facile, in realtà ogni soggetto ha caratteristiche differenti e le creme e gli oli che per qualcuno fanno miracoli, per altri creano irritazioni molto gravi. C’è insomma una certa responsabilità! Nello specifico campo dei massaggi, poi, si rischia spesso di essere male interpretati, dietro alla definizione “massaggiatrice” a volte si nascondono attività illecite di tutt’altra natura!
Ti è servita come esperienza formativa?
Occuparmi del benessere psico-fisico delle persone, attraverso i massaggi, mi fa sentire utile alla rigenerazione degli altri. Inoltre, stare a stretto contatto con le imperfezioni delle persone mi ha aiutata anche ad accettarmi per come sono, a vedermi meno brutta, mi ha insegnato a valorizzare le peculiarità che rendono un viso unico. Ho imparato ad ascoltare il mio corpo e a relazionarmi con gli altri, spronando e incoraggiando, aiutando a sorridere dei difetti senza mai offendere la sensibilità altrui. Il limite più grosso, purtroppo, è che nella cura della persona non possiamo andare oltre l’epidermide, il resto è di competenza medica. Addirittura in alcuni paesi, come gli Stati Uniti, l’approccio è molto più restrittivo che in Italia: lì le estetiste non possono “schiacciare i punti neri”, ma deve farlo un medico per non invadere i reciproci ambiti di intervento. Mi ha sempre affascinato la salute come valore da difendere e credo nel contatto umano con la gente a cui piace stare meglio.
Cosa occorre per diventare estetista? E a chi consiglieresti la tua professione?
Si deve frequentare una scuola specifica che dura tre anni, al termine della quale si fanno gli esami di abilitazione e si consegue il diploma di estetista. Con questa qualifica già si può svolgere la propria attività come lavoratore dipendente. Chi intende esercitare professionalmente l’attività in modo autonomo, poi, deve seguire un ulteriore corso di specializzazione. Lo spettro dell’estetica è molto più vasto di quanto ci si immagina e per non essere uno dei tanti bisogna specializzarsi. Alcune scuole di estetica danno una buona formazione, altre offrono un’ottima infarinatura teorica, ma sono lacunose nella pratica o viceversa. Ci sono estetiste capaci di fare un linfodrenaggio alla perfezione, senza saper spiegare bene al cliente in che cosa consiste esattamente il trattamento. Come in tutto, dopo una buona base teorica, la pratica è fondamentale. L’estetista è una professione molto cambiata e raffinata nel tempo, al boom dei macchinari miracolosi è seguito il ritorno alla manodopera delle persone. Si propende per la medicina alternativa, la semplicità del trattamento estetico, i massaggi shiatzu e ayurveda. È un mestiere che offre sbocchi e fa guadagnare bene, in base a come si lavora. Le ragazze che lavorano insieme a me, ad esempio, ci mettono l’anima perché oltre al pezzo di carta per essere estetiste, è necessaria la sensibilità verso le persone e il loro corpo, la determinazione, il coraggio e un pizzico di incoscienza che fa osare.

Nota della Redazione: Orvietonews, giornale online registrato presso il Tribunale di Orvieto (TR) nr. 94 del 14/12/2000, non è una bacheca pubblica. Pur mantenendo fede alla disponibilità e allo spirito di servizio che ci ha sempre contraddistinto risultando di gran lunga l’organo di informazione più seguito e letto del nostro territorio, la pubblicazione di comunicati politici, note stampa e altri contributi inviati alla redazione avviene a discrezione della direzione, che si riserva il diritto di selezionare e modificare i contenuti in base a criteri giornalistici e di rilevanza per i lettori.