Andrea Pennacchi presenta il suo libro d'esordio "Se la rosa non avesse il suo nome"

Dopo Vinicio Marchioni, ospite della Libreria PopUp con il suo romanzo d'esordio "Tre notti", pubblicato da Rizzoli, e Antonio Latella alla Llibreria Paradiso 518 con "Incanto" edito da Il Saggiatore, il terzo ed ultimo appuntamento della rassegna "Incontri su Carta" organizzata dal Teatro Stabile dell'Umbria in collaborazione con le librerie indipendenti di Perugia per incontrare gli autori, i registi e gli attori legati al TSU e alla Stagione del Teatro Morlacchi, questa volta in veste di scrittori è con Andrea Pennacchi.
Classe 1969, l'attore, drammaturgo e regista teatrale padovano in scena con lo spettacolo "Arlecchino?" a Spoleto, Foligno e Perugia, sabato 5 aprile alle 11.30 sarà al T-Trane Record Store, in Borgo XX Giugno 44, dove, in collaborazione con la Libreria Mannaggia - Libri da un altro mondo, in dialogo con lo scrittore Enrico Terrinoni, presenterà il suo "Se la rosa non avesse il suo nome" (Marsilio, 2025), un esordio folgorante nel giallo, con un investigatore d’eccezione: Sir William Shakespeare che, lasciati momentaneamente moglie e figli nell’amata Inghilterra, è in missione per conto della Corona.
La missione è segreta, segretissima, e lui, che non sa ancora di essere poeta, sbarca nelle terre della Serenissima e si stabilisce a Padova, dove c’è un inglese da trovare e riportare in patria. Padova è il centro della Repubblica di Venezia e della vita intellettuale, politica e mondana, affollata di preti, nobili, mezzane, medici, maghi o sedicenti tali, studenti, teste calde, uomini d’arme e uomini che hanno abbandonato le armi. Ed è uno di questi, un ex soldato, un ossimoro d’uomo, corpulento e agile, Vincenzo Saviolo, ad accogliere e scortare, con bastone da passeggio e modi lesti, il nostro Sir William nella sua missione segreta, segretissima.
Tutto procederebbe di cappa e spada come ci si aspetta se il giovane inglese non si trovasse in mezzo a una disputa di potere e d’amore, quella tra i Montecchi e i Capuleti. Romeo e Giulietta si piacciono ma le loro famiglie tutto vorrebbero tranne che un matrimonio. Amor vincit omnia, dicono i latini, ma quello che tacciono è che non vince subito e non vince da solo. Così, quando William Shakespeare viene accusato dell’omicidio di Tebaldo, cugino di Giulietta, la sua missione segreta segretissima passa in secondo piano, perché per prima cosa bisogna scappare.
Nel gruppo che fugge insieme all’inglese ci sono Saviolo, una balia, uno studente di medicina che nasconde un segreto, e altri due giovani, e ci sono pure Romeo e, a un certo punto, un frate che coi suoi intrugli di mandragora e altre piante può far risorgere i morti. Se non fosse che la resurrezione, quando non è opera di Dio, è opera del demonio. In una sarabanda di capi comici e ostesse, dogi e bravi, Andrea Pennacchi, attore e studioso di Shakespeare, ci porta per mano, e di corsa – scappare! scappare! –, nella prima indagine del Bardo, vittima e risolutore di quella vicenda d’amore, morte e balconi che conosciamo come Romeo e Giulietta.
L'ingresso è libero.

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