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"Con la spada e con la penna. La Famiglia Montemarte e la montagna orvietana"

mercoledì 26 febbraio 2025
di D.P.

Spada e penna, ad evidenziare il fatto che la grandezza dei Montemarte per lo meno nella fase più alta della loro storia – a differenza dei rivali Monaldeschi, la cui brutalità ha lasciato tracce sanguinose nella storia cittadina – era sostanziata non solo di valore militare, ma anche di doti di diplomazia e di moderazione. "Con la spada e con la penna. La Famiglia Montemarte e la montagna orvietana", il titolo della conferenza promossa dall’Istituto Storico Artistico Orvietano che venerdì 28 febbraio alle 17.30 all’Auditorium "Gioacchino Messina” di Palazzo Coelli, sede della Fondazione Cassa di Risparmio di Orvieto, chiama in cattedra il professor Sandro Tiberini.

Sulla base di due sue recenti pubblicazioni – "Cronaca di Francesco di Corbara (1347 – 1400). La memoria di una famiglia operante nell'Italia Centrale del Trecento" (Aracne Editrice, 2021) e  "I Conti di Montemarte: vicende e orientamenti di un lignaggio orvietano, dalle origini alla fine del secolo XIV" (UniversItalia, 2022) – parlerà dell’antica famiglia ricordando in primo luogo Ugolino, braccio destro dell’Albornoz e responsabile dell'erezione della Rocca in previsione del ritorno dei papi da Avignone. Ma anche e soprattutto di Francesco, la cui Cronaca è uno dei monumenti della letteratura medievale italiana, magistralmente riportata alla luce nella sua interezza ed originalità grazie ad un certosino lavoro di indagine.

Il primo unisce allo stile dimesso e pacato delle ricordanze di vita domestica la passione narrativa nell'evocare le vicende che segnarono profondamente lungo tutto il Trecento non solo la città e il territorio di Orvieto, ma in generale l’Italia Centrale. L’autore, esponente di primo piano dell’aristocrazia orvietana, fu partecipe da protagonista a molti degli eventi da lui narrati. Ciò fa sì che il quadro da lui tramandato di essi costituisca una preziosa testimonianza delle dinamiche che determinarono la transizione dalle istituzioni comunali alle signorie cittadine e agli stati regionali, con particolare riferimento ai domini temporali della Chiesa, dei quali Francesco fu strenuo fautore e difensore.

Nel secondo volume viene presentato il nobile lignaggio orvietano dei Conti di Montemarte, diviso nei rami di Corbara e di Titignano, sia nelle sue vicende complesse ma non di rado avvincenti e soprattutto inestricabilmente intrecciate a quelle della comunità orvietana, sia nelle modalità con cui si esercitò il suo dominio in un territorio che arrivò a spaziare dalla Valle del Chiani a quella del Tevere. Nonostante nel 1290, infatti, avessero alienato il Castello di Montemarte al comune di Todi, essi mantennero comunque il dominio di Corbara, Titignano, Castel di Ripe e di parte di Prodo. E acquisirono Fabro, Castellorvetano, Camporsevoli, Salci, Lipraga, Cetona e parte di San Casciano, insieme a Monteleone e Montagabbione, cui si aggiunsero Tor di Monte, Benano e Piansano.

La conferenza rientra tra le manifestazioni per gli 80 anni dalla fondazione dell'ISAO, sodalizio presieduto dall’architetto Raffaele Davanzo che ha tra i suoi compiti istituzionali la ricerca e la valorizzazione delle fonti alla base della storia, e quindi della storiografia, sulla città e il territorio.

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