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Roberto Colonnelli tramanda "Fiabe e Leggende dalla Terra d'Acquapendente"

sabato 1 febbraio 2025
di D.P.

"Le storie non raccontate finiscono nel silenzio. Quelle tramandate diventano parte della nostra identità, specie se parlano della nostra terra e della nostra gente". L'intento – non necessariamente moraleggiante – non è solo quello di intrattenere, ma anche preservare la memoria popolare, soprattutto in un'epoca dominata dalla rapidità digitale. Ne "La battaglia del Diavolo del Felceto", ad esempio, il coraggio e la fede sfidano il male. "Il riccio timido del bosco" affronta con delicatezza il tema della diversità e dell’accettazione. "Il fantasma di Donna Olimpia Maidalchini" restituisce centralità alla nobildonna realmente esistita.

"Il piedino della Madonna" rielabora il racconto basato su una vecchia leggenda delle campagne. "Il ciliegio miracoloso", invece, è evidentemente ispirato al Miracolo del Fiore, una novella di speranza tramandata oralmente che ogni aquesiano apprende fin dalla più tenera età. Sono solo alcune delle "Fiabe e Leggende dalla Terra d'Acquapendente" (Gambini Editore, 2024) contenute nella raccolta che, dopo Acquapendente e Proceno, sabato 1° febbraio alle 16 approda anche nella Sala Conferenze dell'Istituto Comprensivo di Grotte di Castro. Accanto all'autore, il poeta Roberto Colonnelli, all'incontro moderato da Silvia Araceli parteciperà il sindaco Antonio Domenico Rizzello.

E ancora il professor Orlando Araceli, che ha curato la prefazione del libro dedicato a Mario Catone (1930-2012), insegnante e scrittore che anni fa compì un'operazione culturale analoga. Un viaggio tra storia, mito e fantasia in cui la tradizione della Tuscia, territorio intriso di storia e suggestioni antiche, diventa una narrazione in stile fantasy. Favole della buonanotte dallo stampo classico, e senza tempo, arricchite dalle illustrazioni di artisti locali – tra questi, anche i bozzettisti dei Pugnaloni di Acquapendente, che hanno dato forma visiva alla narrazione – trovano spazio accanto a storie nuove di zecca, ma coerenti con una vasta cultura popolare di cui non solo l'autore si fa custode.

Quanto basta – e tanto basta! – a traportare il lettore in un mondo popolato da personaggi straordinari, dove il fantastico e il reale si intrecciano in originali trame incantatrici. Ogni racconto si snoda tra villaggi medievali, suggestivi boschi e luoghi leggendari, dipingendo l'affresco di un passato ricco di magia e mistero. I protagonisti sono contadini, pellegrini, creature sovrannaturali, demoni inquietanti e vecchie enigmatiche che governano le forze della natura. Attraverso personaggi simbolici come Speranza, Giustizia e Audacia, i racconti esplorano temi universali come il coraggio, la redenzione, la lotta tra il bene e il male e la forza dell’amore e della comunità.

Ogni storia svela un frammento di una saggezza antica, conservata e tramandata tra generazioni. Con una scrittura evocativa e uno stile narrativo che richiama le atmosfere delle fiabe tradizionali, il libro è un tributo alla cultura popolare e al patrimonio immateriale del territorio celebrato anche dal progetto fotografico-poetico della mostra "Gli Occhi della Mente" – visibile ancora fino a domenica 2 febbraio a Palazzo Alemanni, Civita di Bagnoregio – in cui la poesia di Roberto Colonnelli e la fotografia di Maurizio Di Giovancarlo si intrecciano per raccontare l'anima della Tuscia. Entrambi esplorano volti, borghi e paesaggi con una raccolta di storie e fotografie, in bilico tra realtà e immaginazione. Come nelle favole.