Roberto Colonnelli presenta "Fiabe e leggende dalla terra di Acquapendente"
Raccontare il territorio e la sua cultura popolare per riscoprire le radici che affondano nel passato, per tracciare una strada verso il futuro. Questo l'intento che Roberto Colonnelli, poeta di origine aquesiana sembra essersi prefissato con i suoi ultimi lavori. Dopo "Gli occhi della mente" - mostra visitabile fino a domenica 2 febbraio a Palazzo Alemanni di Civita di Bagnoregio - in cui fotografia e poesia si fondono per dare vita alle emozioni Made in Tuscia - torna a raccontare la sua terra. E lo fa, ancora una volta, con un libro che sarà presentato sabato 7 dicembre alle 16 alla Biblioteca Comunale di Acquapendente alla presenza della sindaca Alessandra Terrosi
"Fiabe e leggende dalla terra di Acquapendente” (Gambini Editore) è una preziosa raccolta di racconti ispirati alle leggende che da secoli circolano sul territorio aquesiano e della Tuscia in generale: storie dalla cultura popolare e fiabe della buonanotte, arricchite dalle bellissime illustrazioni di artisti e bozzettisti dei Pugnaloni di Acquapendente. Ancora una volta quindi, parole e immagini si mescolano, ed il risultato è qualcosa di avvolgente: delle storie apprezzabili da grandi e piccini, nelle quali i cittadini del Viterbese e dell’Orvietano possano ritrovare le proprie radici.
Un mix di rivisitazioni di leggende secolari e storie nuove di zecca inventate da Colonnelli. Un’operazione che ricorda quella attuata anni fa dall’indimenticabile Mario Catone (1930 -2012), insegnante e scrittore aquesiano al quale Colonnelli dedica la raccolta:
"A Mario Catone,
Padrino, maestro, poeta, scrittore, amico e tanto altro. Le tue parole sono state un faro nella notte e hanno ispirato coloro che cercano saggezza e verità".
Così ad esempio, il racconto “La battaglia del diavolo del Felceto” è un omaggio a “La fine di un villaggio maledetto” di Mario Catone (“Monterufeno Storie, racconti, leggende” - Edizioni Sette Città 1998); “Il fantasma di Donna Olimpia Maidalchini” rielabora “Il fantasma di Donna Olimpia” della stessa raccolta di Catone, con protagonista una famosa nobildonna di origini aquesiane realmente esistita; “Il piedino della Madonna” di Colonnelli rimaneggia l’omonimo racconto di Catone, basato su una leggenda delle campagne aquesiane; "Il ciliegio miracoloso", invece, è evidentemente ispirata al “Miracolo del Fiore”, una storia di speranza che ogni aquesiano apprende fin dalla più tenera età, sulle origini della Festa della Madonna del Fiore e dei Pugnaloni ad essa dedicati, in una rielaborazione in chiave fantastica.
"Fiabe e leggende della Terra di Acquapendente" è una raccolta in cui i miti del territorio si mescolano alla fantasia dell’autore, in cui la tradizione della Tuscia diventa una narrazione in stile fantasy; fiabe della buonanotte dallo stampo classico sospese nel tempo, ma anche favole con una morale, che donano speranza e sollievo al cuore: "Il Bosco del Sasseto non fu mai più lo stesso. Gli animali continuarono a vivere in armonia, ma con una nuova consapevolezza: che ognuno, indipendentemente da come appare, ha un valore unico e prezioso". La prefazione è di Orlando Araceli.