Castello Cecchini Bisoni e Palazzo Sforza, due dimore storiche nelle terre di confine
Un gioiello dalle origini antichissime incastonato nel cuore della Tuscia Viterbese, sulle colline al confine tra Lazio, Umbria e Toscana. Affacciato sulla Valle del Paglia e abitato da poco più di 500 residenti, il borgo di Proceno – nel Medioevo importante roccaforte strategica lungo il pellegrinaggio della Via Francigena, che unisce Canterbury a Roma – si fa meta di un suggestivo itinerario che consente di ammirare, immerse nelle atmosfere incantate delle brume autunnali, due testimonianze realizzate in diversi periodi storici a protezione di un territorio cerniera, il castello, e come luogo di ritiro per il Cardinale Guido Ascanio Sforza, il palazzo che ne porta il nome.
In compagnia di Anna Rita Properzi, guida turistica e ambientale escursionistica Aigae, sabato 23 novembre alle 10 sarà possibile visitare, infatti, il Castello Cecchini Bisoni, un raro esempio di rocca con torre, mura di cinta e ponte levatoio – uno dei 19 ancora funzionanti in Italia – che svetta anche da lontano e delinea lo skyline del borgo. Ritenuta un capolavoro di architettura difensiva medievale, la dimora è mantenuta con amore dai proprietari, Cecilia e Giovanni, che attenderanno i visitatori per un caffè con dolcetti per poi accompagnarli lungo il percorso che condurrà fin sopra la torre, un tempo abitata dal castellano ed oggi trasformata in museo per ammirare il panorama.
Da qui, infatti, lo sguardo è libero di spaziare fino alla Rocca di Radicofani e alle pendici del Monte Amiata. Una volta scesi, a piedi, si raggiungerà Palazzo Sforza, dal 1985 sede municipale, edificato alla metà del XVI secolo sull'area dell'antico Palazzo Comunale per volontà del Cardinale Guido Ascanio Sforza, camerlengo di Santa Romana Chiesa e governatore di Proceno. La facciata si erge sulla piazza principale del paese con un imponente portale in bugnato rustico, su cui si estendono la loggia, il cortile e il pozzo che fanno ritenere che il monumento sia opera dell'architetto fiorentino Nanni di Baccio Bigio.
Qui Ascanio – figlio di una Farnese e di uno Sforza – ha profuso tutto lo splendore al quale era abituato. Il suo gusto per l’arte si può ancora ammirare nell’androne, con la volta a grottesche e nelle sale adorne di affreschi, alcuni attribuiti alla scuola degli Zuccari, altri a Michele Grechi. Nel piano nobile, nelle due stanze più grandi, gli affreschi che rappresentano episodi tratti dal Vecchio Testamento e una serie di storie, leggende e miti profani. Spettacolare il panorama dal loggiato che affaccia sulla Val di Paglia, naturale prosecuzione della Val d’Orcia. Chi vorrà godere ancora di questa atmosfera, potrà fermarsi per il pranzo assaggiando il tipico aglio rosso della zona.
Il costo di partecipazione è di 10 euro per la visita guidata della durata di circa tre ore (gratis fino a 12 anni) e 10 euro per le quote d'ingresso e i contributi ai due palazzi.
Per ulteriori informazioni e prenotazioni (necessarie):
333.4912669 (anche WhatsApp) – annaritaproperzi@gmail.com
https://annaritaproperzi.it/prenota-la-passeggiata/
https://t.me/lepasseggiatediannarita