Cristina D'Avena e Gem Boy in concerto. È quasi magia con le sigle dei cartoni animati
Per tutti coloro che sono cresciuti guardando i Puffi e, a colpi di "pari-pam-pum", non si perdevano una puntata di Doraemon. Per chi ha sognato di diventare una rockstar "bella e stravagante" come Jem o fuoriclasse del pallone come Holly e Benji. Combinaguai come Pollon, avvincenti come Lady Oscar o misteriosi come Occhi di Gatto, ma in fondo segretamente innamorati della magica Emi o dell'incantevole Creamy, di fronte a due cuori nella pallavolo come quelli di Mila e Shiro, in tanti hanno lasciato che Piccoli problemi di cuore non impedissero a Licia di baciare il suo Mirko, malgrado l'improbabile ciuffo.
È un'occasione da non perdere per riascoltare dal vivo l'inossidabile Cristina D'Avena – che un mese fa ha soffiato 60 candeline, solo sette in meno dalla sua storica autrice, e amica, Alessandra Valeri Manera, prematuramente scomparsa a metà giugno e che, tra la commozione, ad ogni esibizione ricorda – le più belle canzoni che hanno riempito i pomeriggi dell'infanzia di intere generazioni, quella in programma venerdì 2 agosto alle 21.30 al Campo Boario di Acquapendente. Un concerto ad ingresso libero – a partire dalle 19, punto food sul posto – che apre il programma "R-Estate ad Acquapendente", promosso dal Comune in collaborazione con la Pro Loco ed altre realtà cittadine.
Sul palco, insieme alla regina indiscussa delle sigle dei cartoni animati – quasi 800 quelle interpretate in 42 anni di carriera e raccolte in 220 album, alle quali si aggiungerà presto "C'erano una volta...gli oggetti", che debutterà su Cartoonito lunedì 26 agosto, come proseguimento delle opere "Hello Maestro", tra cui "Siamo fatti così. Esplorando il corpo umano" – anche i suoi concittadini bolognesi Carlo Sagradini (voce), Max Vicinelli (tastiere), J.J. Muscolo (chitarra), Milko Merloni (basso), Damiano Trevisan (batteria) e Sdrushi (fonico), meglio noi come Gem Boy. Dal 2007, infatti, "Nostra Signora delle Sigle" da oltre 6 milioni di dischi venduti e l'irriverente e goliardica band girano l'Italia insieme.
L'incantesimo è quello di far tornare bambini, per una sera, migliaia di persone guidandole in viaggio coinvolgente e divertente attraverso i brani più noti degli anni '80 e '90. Cantare a squarciagola ancora oggi le gesta di principesse e orfanelli in cerca di riscatto, gnomi che hanno la casa sotto gli alberi e coraggiosi avventurieri usciti dalle pagine di manga giapponesi e classici della letteratura per ragazzi, condividendo l'entusiasmo con un'intera piazza estiva in delirio per rime talvolta improbabili può rivelarsi un rito liberatorio, in grado di trasformare l'inevitabile effetto nostalgia in forza motrice. Sì, perché la musica dell'infanzia, la si porta dentro tutta la vita. È catarsi. Anzi no, è quasi magia.