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"Palagione" di Gianni Abbate sbarca ad "Ombre Festival"

lunedì 1 luglio 2024

Attore, regista, autore, Gianni Abbate presenta giovedì 4 luglio alle 19, a Viterbo, in Piazza del Gesù, nell'ambito di "Ombre Festival", "Palagione", il suo nuovo romanzo pubblicato dalla casa editrice Scatole Parlanti. Ne parlerà con l'autore Elena Cacciatore, mentre gli intermezzi musicali saranno affidati al flauto di Roberto Chiovelli.

«“Palagione” – spiega Abbate – nasce da due diverse urgenze. La prima è quella che avendo abitato per circa tre anni a Volterra e conoscendone quindi bene luoghi e suoi abitanti, avevo sempre pensato di ambientarvi un romanzo. È un posto forte, magico, un po’ come un’isola sperduta in mezzo al mare e quelli che ci vivono sono alla stregua degli isolani, anche se, nel tempo, è diventata una meta sempre più frequentata dai turisti, soprattutto stranieri.

È a Volterra che è diretto infatti Gabriele, uno dei protagonisti del libro, incaricato dalla sorella Adriana di andare a verificare che il loro fratello Cesare, ritiratosi in un casolare in Toscana, stia bene, perché da sei mesi non ne ha notizie. Nel tragitto da Roma alla cittadina etrusca, Gabriele ricorda, ripensa, riflette sulle vicende familiari, sulla personalità di Cesare che è sempre stato fuori dagli schemi. E piano piano i pensieri si ingarbugliano, si intrecciano, sfociano in teorie e poi in altre che diventano ai suoi occhi realtà.”

«La seconda motivazione – continua Abbate – è che volevo raccontare una storia di una famiglia, forse come tante, dove i fratelli hanno caratteri e ambizioni diverse. Famiglie dove le dinamiche sono più o meno le stesse, il figlio preferito, le invidie, i rancori, le incomprensioni, le distanze… e volevo narrare soprattutto di due fratelli che sebbene così diversi fra loro, hanno un comune denominatore: non riuscire ad amare, ad avere un contatto, ad aprirsi… il malessere del nostro tempo?». Chi e che cosa troverà Gabriele al suo arrivo? La sua mente è un fiume in piena, così come quella di Cesare, sebbene siano su livelli diversi. Ma chi sono questi due fratelli? Riusciranno a comunicare? Due flussi di coscienza che diventano riflessione sul senso della vita, sulle parole, sulla loro importanza, la loro vitalità e la loro… inutilità.