"Un po' per celia e un po' per non morir!". L'omaggio al genio di Ettore Petrolini

Si narra che a pochi giorni dalla morte, alle parole incoraggianti del medico che lo visitava e gli diceva che stava meglio, lui disse: "Meno male dotto’, così moro guarito". In questa battuta Ettore Petrolini riassume tutto l’ironico disincanto romano e la grandezza di chi può essere considerato il massimo esponente di quelle forme di spettacolo, per troppo tempo erroneamente considerate teatro minore. E che sono il varietà, la rivista e l'avanspettacolo.
Lo stesso teatro che andrà in scena, sabato 5 agosto alle 21.30 nell’edizione 2023 di "ONE. Orvieto Notti d'Estate" promosso dall’Associazione Culturale "Cantiere Orvieto" presieduta da Alessandro Punzi, con lo spettacolo "Un po’ per celia e un po’ per non morir!" di e con Alessio Tempesta, la scenografia di Giorgio Campanari "La Mia Orvieto", i costumi Alessandra Taddei realizzati dalla Cooperativa M.I.R., luci e progetto multimediale di Gabriele Pelliccia - RTUAquesio e musica di Fabio Forbicioni.
Uno spettacolo che è un omaggio alla grandezza di un attore e autore, morto a solo 52 anni per problemi cardiocircolatori, quasi misconosciuto alle nuove generazioni. Re dello sberleffo, della burla, della satira pungente con la quale condannò ipocrisia e malcostume non risparmiando nessuno: né popolani, né potenti e neppure il regime fascista, che criticò con sapiente sarcasmo. A quasi novant’anni dalla sua morte basta solo evocare alcuni dei suoi personaggi per aprire quel lampo di eternità che restituisce al grande attore il meritato prestigio ed eterna notorietà.
Fu soprattutto la strada, il suo meraviglioso e sapiente vocabolario: quella che gli ispirò l’indimenticabile "Gastone" personaggio caricaturale, dandy e vitaiolo, snob da strapazzo che Petrolini inventò portando in palcoscenico un repertorio e una maniera che hanno profondamente influenzato tutto il teatro comico italiano del Novecento. E poi "Gigi er bullo", "Sor Capanna", "i Salamini", "Fortunello", "Nerone" trasversalmente iconici e ideati da questo prolifico e fantasioso drammaturgo, capace di nobilitare anche le creazioni altrui.
Alla base del repertorio petroliniano la "macchietta", cui diede lustro creando personaggi ben delineati e di spessore, che diventarono un punto di riferimento per il teatro comico dell’epoca e di quello a venire. Dalle macchiette, poi personaggi di Petrolini, si è formato il filone del grande varietà degli anni '40 e '50 e la comicità moderna dei teatrini off degli anni '60, il Gramleot di Dario Fo, il cabaret milanese anni '70 che vide il Derby tra i più rappresentativi e quello anni '90 del Bagaglino romano. L’eredità di Petrolini trova però la massima espressione in Gigi Proietti, che lo ha rappresentato attraverso personaggi e testi teatrali, e che fin dal 1977 con "A me gli occhi, please" ne incarnò la capacità istrionica da one man show.
"Intere generazioni di attori si sono formati, ‘rubando’ a lui intonazioni, movimenti, rapidità di parola e funambolismi fonetici, proprio come Petrolini sosteneva: ‘rubare ovunque e a tutti’. Molti attori hanno fatto di Petrolini un punto di riferimento e così è stato anche per me”, racconta Alessio Tempesta, “e quando iniziai a preparare il provino finale di qualifica professionale di attore al CUT di Perugia, un po' sfiancato dalla sterile ricerca del teatro del solito ‘tragicismo ad ogni costo", come lo definì lo stesso Petrolini nel suo 'Modestia a parte', trovai alcuni suoi testi alla Biblioteca Nazionale di Roma. A quel tempo, 25 anni fa, non c'era YouTube e poco Internet: le ricerche si facevano in biblioteca e i testi si fotocopiavano... Mi si aprì così un mondo nuovo della recitazione e un modo nuovo di recitare che esaltava la mia predisposizione e il gusto di una tecnica sempre più affinata”.
Oggi a quasi un secolo e mezzo dalla nascita di Petrolini, perché tornare a fare uno spettacolo su di lui e portare in scena personaggi che non corrispondono più alla realtà dei giorni nostri, che non usano le parole del nostro tempo e anzi sembrano fuori dal tempo?
"Perché la genialità, il talento, l'insegnamento siano degnamente riproposti affinché non si perda la memoria di questo straordinario interprete e Maestro. Lo spettacolo 'Un po' per celia, un po' per non morir' porta il titolo di un celebre libro di memorie di Petrolini. Io, forse, spero, la penso proprio come la pensava lui: la Vita, il lavoro 'mestiere', come quello di attore per esempio, e le relazioni umane, vanno vissute proprio con questo spirito leggero di estrema serietà. Questo dovrebbe essere il motore di ogni nostro comportamento e azione. Appunto. Io vivo e voglio vivere la Vita, il lavoro e le relazioni umane proprio così: un po' per divertimento ed un po' per non morire!".
D’altronde Petrolini anche in punto di morte non smentì la sua grande ironia: "Morire a cinquant'anni, che vergogna!"
Giardino dei Lettori Biblioteca "Luigi Fumi", piazza Febei - Orvieto (TR).
Ingresso € 15.
L’incasso della serata sarà devoluto in beneficenza a:
Ricerca contro i tumori infantili - Fondazione Umberto Veronesi
Inclusione di soggetti a rischio emarginazione sociale - Associazione M.I.R.
Lotta al randagismo canino - Associazione “Amici di Charlie”.
Sostegno colonie feline - Singoli Volontari del territorio orvietano ed Associazione “Tribù delle Cose Etrusche”.

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