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Anteprima di Stagione al Mancinelli. Elena Sofia Ricci debutta alla regia con "Fedra" di Seneca

giovedì 29 settembre 2022

Lo scorso anno aveva appena finito di portare in scena "Vetri rotti" di Arthur Miller all'Eliseo di Milano quando, dopo appena dieci giorni, i teatri di tutta Italia furono chiusi per lockdown. Avrebbe dovuto indossare il velo di Suor Angela per la nuova stagione di "Che Dio ci aiuti", ma le riprese slittarono di circa tre mesi. Allora Elena Sofia Ricci decise di difendere i diritti di artisti e lavoratori dello spettacolo indirizzando al Governo, a nome della categoria, il suo "Grido per un nuovo Rinascimento".

Dopo aver volato su "La dolce ala della giovinezza" portando anche ad Orvieto l'opera teatrale in due atti scritta nel 1952 dal drammaturgo Tennessee Williams, l'attrice fiorentina torna al Mancinelli per l'anteprima, fuori abbonamento, della Stagione "Sipario!" diretta da Pino Strabioli, cimentandosi per la sua prima prova da regista con la tragedia cothurnata "Fedra" scritta dal filosofo, drammaturgo e politico romano Lucio Anneo Seneca. Lo spettacolo, prodotto da Fondazione Teatro della Toscana e Best Live, andrà in scena domenica 2 ottobre alle 18.

Sul palco Valentina Banci, Francesca Mazza, Sergio Basile, Gabriele Anagni, Elisabetta Arosio ed Ilaria Genatiempo e ancora Elisabetta Arosio, Alberto Penna, Valentina Martone, Aurora Cimino e Dafne Rubini. Traduzione di Alfonso Traina. Scene e costumi, Andrea Taddei. Musiche composta da Stefano Mainetti. Coreografie di Elisa Barucchieri. Disegno luci, Stefano Limone. Aiuto regia, Norma Martelli. Direttore dell'allestimento Paolo Carbone. Tragedia di opposti inconciliabili, l'opera racconta la vicenda di due figure in fuga ognuna dalla propria gabbia.

Per la sposa di Teseo, un matrimonio nel quale l’amore occulto non trova asilo. Per il giovane figlio del re, un vincolo di una città opposto all’atavica attrazione per la caccia e per il mondo della ferinità. Fedra, sposa del re di Atene Teseo, arde di passione amorosa per il di lui figlio di primo letto, Ippolito. Il giovane, discendente della regina delle amazzoni, attratto dalla promessa d’innocenza insita nella natura, devoto alla caccia e distaccato dai legami familiari, respinge l’offerta della regina, che mediterà contro di lui una feroce vendetta. Artefice ignaro, Teseo.

La tragedia si compirà fino alla morte violenta di Ippolito e al suicidio di Fedra. "Quando mi si è prospettata la possibilità di curarne la regia – afferma Ricci – immediatamente sono stata colta da un senso profondo di inadeguatezza. Poi, la sfida. E allora mi sono chiesta: 'Quale può essere la mia visione di Fedra oggi? Dove posso collocarla?' Riflettendo e studiando, ho sentito che in questa tragedia c'è sicuramente all'interno di ciascuno di noi una parte di ogni personaggio, e che forse, in questa nostra era, siamo tutti un po' Ippolito: a pezzi, a brandelli.

E così ho pensato che una discarica infernale, uno 'sfasciacarrozze di tutti i tempi', potesse essere il luogo in cui collocare questa Fedra. Fedra, Ippolito, Teseo, la nutrice, il messaggero, ma anche il coro. L'intero dramma è popolato da 'persone' che si muovono e arrancano tra le macerie della propria esistenza. Anche il rapporto conflittuale con il potere rievoca una sempre contemporanea messa in discussione della coscienza sociale. Le dinamiche, le ossessioni, le patologie, i mostri non solo interiori dei personaggi si svelano attraverso la pièce, nella loro tragica verità.

Da anni poi, desideravo lavorare con Valentina Banci, a mio modesto parere una delle più potenti, moderne attrici del nostro teatro. Sono innamorata della sua forza espressiva e della sua capacità di rendere 'vero' anche il più ostico dei versi. Ecco: vero, moderno. Questo è quello che vorrei arrivasse: la forza della 'parola' di Seneca, così tragicamente contemporanea. Temo non sia stato Seneca ad essere incredibilmente avanti, piuttosto, forse, siamo noi uomini ad essere rimasti tragicamente indietro".

Per ulteriori informazioni e prenotazioni:
331.2309061 – teatromancinelli@comune.orvieto.tr.it