Il generale Angiolo Pellegrini presenta il libro "Noi, gli uomini di Falcone"

La figura del giudice Giovanni Falcone raccontata da chi ha vissuto in prima linea l’epoca della Strage di Capaci, consumata il 23 maggio 1992, cinque giorni dopo il suo 53esimo compleanno. A questo è dedicato l'incontro in programma ad Amelia martedì 28 giugno alle 17 a Palazzo Petrignani, nell'ambito della rassegna d'arte contemporanea "Arte Cultura Legalità" curata da Aion Arte e Cultura.
Qui il generale dell'Arma dei Carabinieri Angiolo Pellegrini, comandante della Sezione Antimafia di Palermo dal 1981 al 1985, stretto collaboratore del magistrato, incontrerà il pubblico per raccontarsi attraverso le 232 pagine del suo libro "Noi, gli uomini di Falcone. La guerra che ci impedirono di vincere" (Sperling & Kupfer, 2017) scritto insieme a Francesco Condoluci con la prefazione di Attilio Bolzoni e raccontare quanto la mafia abbia seminato una lunga scia di cadaveri eccellenti.
E tenuto sotto scacco la Sicilia, molto più di quanto si voglia ammettere. Unica speranza, proprio quel giudice palermitano che, insieme ad alcuni colleghi, aveva fatto della lotta alle cosche la sua missione. Aveva bisogno, però, di uomini fidati che portassero avanti le indagini a modo suo. E Pellegrini non si tirò indietro. Mise insieme una squadra di fedelissimi – la Banda del Capitano Billy The Kid – e andò ad infilare il naso dove nessuno aveva mai osato, guadagnandosi così amicizia e stima del magistrato.
Mentre i "viddani" di Totò Riina e Binnu Provenzano falcidiavano a colpi di kalashnikov le vecchie famiglie, Carabinieri, Polizia e magistrati si alleavano in un'azione congiunta che culminò nel rapporto dei 162 e nell'estradizione di Tommaso Buscetta e in quel maxi-processo che avrebbe potuto essere il colpo decisivo. Con ritmo serrato, il libro ricostruisce il periodo più drammatico ed eroico della guerra a Cosa Nostra. Quello che vide uno sparuto gruppo di uomini coraggiosi combattere davvero.
E dare nuova speranza all'isola, ma che vide anche cadere Dalla Chiesa, D'Aleo, Chinnici, Cassarà, Montana. "Forse inutilmente, perché il vero nemico rimase senza volto: un oscuro, ambiguo potere politico..." si legge nel libro. Riconosciuto come "l'uomo di fiducia" del pool antimafia palermitano ed investigatore di riferimento proprio di Falcone, il generale Pellegrini porterà la sua testimonianza affinché gli italiani, a partire dai giovani, sappiano davvero chi era il giudice.
All'incontro, a cui parteciperà il sindaco di Amelia e presidente della Provincia di Terni, Laura Pernazza, sono stati invitati il questore, il prefetto, il comandante provinciale dei Carabinieri, il comandante della Compagnia di Amelia, i comandanti provinciali di Polizia e Guardia di Finanza, i membri dell'Associazione Nazionale Insigniti dell'Ordine al Merito della Repubblica Italiane e dei Granatieri di Amelia. Tra i patrocini Regione, Provincia, Afad Terni e Associazione Galatea.

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