Orvieto Cinema Fest & Cantiere Orvieto
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"La scomparsa di mia madre". Beniamino Barrese presenta il docufilm su Benedetta Barzini

lunedì 17 febbraio 2020
di Davide Pompei
"La scomparsa di mia madre". Beniamino Barrese presenta il docufilm su Benedetta Barzini

A suo nonno Luigi, nato a Orvieto nel 1874, la città ha dedicato un Premio Giornalistico all'Inviato Speciale, che ha conosciuto alterne fasi di successo, una delle scuole primarie più longeve e persino un largo – cointestato anche al figlio, suo omonimo – che sorge a pochi metri dal Duomo. A lei, invece, fotomodella negli USA ed icona degli anni '60, Beniamino Barrese, ha riservato un'intera pellicola di 94 minuti che è stato l'unico titolo italiano in concorso al Sundance Film Festival 2019.

Sulla Rupe assumerà un significato in più la proiezione del pluripremiato "La scomparsa di mia madre", prodotto da Nanof in collaborazione con Rai Cinema e Ryot Film, atteso sabato 14 marzo, dalle 17 alle 20, al Multisala Corso e seguito dall'incontro con autore e protagonista. Si tratta di un'anteprima della terza edizione di "Orvieto Cinema Fest", il festival internazionale dei cortometraggi, atteso al Teatro Mancinelli da mercoledì 30 settembre a sabato 3 ottobre.

E della seconda di "ONE. Orvieto Notti d'Estate" che proporrà cinema all'aperto, musica e cultura da lunedì 6 luglio a sabato 22 agosto. In collaborazione con ApertaMenteOrvieto e Cantiere Orvieto arriva, intanto, il documentario che è anche il primo lungometraggio dedicato a Benedetta Barzini, musa di Andy Warhol, Salvador Dalì, Irving Penn e Richard Avedon. E, negli anni '70, militante femminista, scrittrice e docente di Antropologia della Moda, in eterna lotta con un sistema che per lei significa sfruttamento del femminile.

Stanca dei ruoli e degli stereotipi in cui la vita ha cercato di costringerla, a 75 anni desidera lasciare tutto, per raggiungere un luogo lontano, dove scomparire. Turbato da questo progetto – radicale quanto indefinito – suo figlio, comincia così a filmarla, determinato a tramandarne la memoria. Il progetto si trasforma presto in una "intensa battaglia per il controllo della sua immagine, uno scontro, personale e politico insieme, tra opposte concezioni del reale e della rappresentazione di sé".

Ma anche un dialogo intimo, struggente, in cui madre e figlio scrivono insieme le ipotesi di una separazione, difficile da accettare e forse impossibile da raffigurare. "Da quando ho compiuto 7 anni e mio padre mi ha regalato una telecamera e una macchina fotografica – rivela il regista – scattare e filmare sono diventati una strategia per trattenere esperienze e persone amate, salvandole dallo scorrere del tempo. Ho sempre cercato di fare lo stesso con mia madre.



Metterla di fronte ad un obiettivo non eÌ€ mai stata un'impresa facile. Provavo una sorta di riverenza nei suoi confronti. Mi sembrava impossibile contenerla in un’immagine. Era troppo di tutto: troppo bella, intelligente, carismatica, aggressiva, forte, profonda, troppo speciale. Nonostante fossimo da sempre molto legati, eÌ€ sempre stata un mistero per me. Le poche cose che scoprivo sul suo passato, traslavano la sua persona in una nebulosa dimensione di mito.

Decidere di fare questo film eÌ€ stato il mio tentativo di trovare una risposta. Ho ricominciato a filmare mia mamma come facevo da bambino, partendo dalle sue lezioni e guadagnando piano piano terreno, fino ad arrivare in quello spazio intimo in cui da sempre l’avevo conosciuta. L’ho fatto con e contro mia madre, sostenuto dalla fiducia che l’esposizione del nostro conflitto potesse essere un modo di celebrare quelle domande che non aveva mai smesso di pormi".

Per ulteriori informazioni:
www.orvietocinemafest.com
www.cantiereorvieto.it

AGGIORNAMENTO: L'evento è rinviato a data da destinarsi.

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