economia

Confcooperative: "Per Pasqua in Umbria ospitalità di qualità abbinata ai valori della cooperazione"

venerdì 18 aprile 2025

In Umbria, la Pasqua e la Pasquetta sono molto più di una semplice festività. Sono giorni in cui la tradizione si fa viva tra le mani di chi lavora la terra, tra le cucine che profumano di storia, tra i paesaggi che raccontano di bellezza e cura. A parlarcene sono tre protagonisti del mondo cooperativo umbro: Carlo Di Somma, Presidente regionale di Confcooperative Umbria, Massimo Sepiacci, Presidente regionale di Fedagripesca-Confcooperative, e Lorenzo Mariani, Segretario regionale di Confcooperative e Direttore di Fedagripesca.

Presidente Di Somma, cosa rappresenta la Pasqua nel contesto cooperativo?

Pasqua è un tempo di rinascita, e la cooperazione è proprio questo: rigenerare territori, rafforzare legami, creare opportunità. Le festività pasquali sono un’occasione concreta per riscoprire i valori fondanti della cooperazione attraverso esperienze autentiche. Significa scegliere prodotti agroalimentari cooperativi, vivere l’accoglienza delle nostre locande e agriturismi, ma anche visitare i luoghi di cultura e natura che le cooperative gestiscono con passione da sempre. In Umbria, la cooperazione non si limita all’economia: è cultura, paesaggio, comunità viva.

Presidente Sepiacci, in che modo le cooperative portano in tavola la qualità e la sostenibilità del territorio?

Le nostre cooperative sono custodi delle tradizione e della biodiversità. A Pasqua e Pasquetta, sulle tavole umbre troviamo salumi, agnello, carne chianina, formaggi locali, legumi antichi, dolci della tradizione insieme ai grandi vini cooperativi che valorizzano ogni angolo della regione. E poi il pesce di lago, elemento identitario di comunità come quelle del Trasimeno. Scegliere prodotti cooperativi significa sostenere un’economia che mette al centro la persona, l’ambiente e la qualità.

Segretario Mariani, oltre all’enogastronomia, c’è un’Umbria cooperativa da vivere anche in chiave culturale e ambientale?

Assolutamente. In Umbria esistono luoghi di straordinario valore culturale e naturalistico che sono gestiti da cooperative e che rappresentano un modo diverso, più profondo, di vivere il territorio. Penso all’Oasi Naturalistica La Valle di San Savino, sul Lago Trasimeno, un vero paradiso per il birdwatching e per l’educazione ambientale, gestito in forma cooperativa. O alla meravigliosa Foresta Fossile di Dunarobba, ad Avigliano Umbro, uno dei più straordinari siti paleobotanici al mondo, anch’esso curato da una cooperativa che promuove didattica, tutela e turismo sostenibile. Ma poi i tanti Musei sparsi per la nostra regione. Visitare questi luoghi durante le festività significa connettersi con la bellezza, l’arte e la storia, sostenendo modelli di gestione partecipata e responsabile.

Presidente Di Somma, dove è possibile prenotare un pranzo o una cena pasquale all’insegna della cooperazione?

Ci sono luoghi meravigliosi dove il buon cibo incontra l’identità cooperativa. La Locanda dei Pescatori del Trasimeno, in riva al lago, è un’esperienza unica dove gustare il pescato locale preparato secondo tradizione. In Valnerina, segnalo con piacere La Locanda di Valcasana a Scheggino e il Mulino Nera ad Arrone, immersi in contesti naturalistici straordinari e animati da un’autentica cucina del territorio. Non è solo ristorazione: è un racconto di comunità, fatto con ingredienti locali, cura e accoglienza sincera e prodotti dell’agricoltura sociale.

Presidente Di Somma, quali sono le possibilità di soggiorno offerte dal sistema cooperativo durante le festività?

Le nostre cooperative offrono ospitalità diffusa in tutta la regione: aree camper, strutture alberghiere, agriturismi-sociali, case vacanza, foresterie e strutture sociali, molte delle quali gestite da cooperative legate alle Diocesi o dell’Agricoltura Sociale. Penso a Assisi, Spello, Todi, Bevagna, Norcia, Spoleto, Perugia e tanto altro ma anche altri borghi meno, dove si può soggiornare in luoghi rigenerati, spesso nati dalla funzionalizzazione di immobili dismessi o da progetti sociali. È un’ospitalità sobria, calda, pensata per chi cerca esperienze vere e relazioni significative. Anche in questo caso, scegliere una struttura cooperativa significa contribuire a generare valore per i territori e per le persone che li abitano.

Di Somma e Mariani, qual è il messaggio che volete trasmettere a chi trascorrerà la Pasqua in Umbria?

Semplice: fate della Pasqua un’occasione per rallentare, per ascoltare il territorio, per scegliere con consapevolezza. Sedetevi a tavola con prodotti cooperativi, visitate luoghi di cultura gestiti in forma partecipata, scegliete di soggiornare dove l’accoglienza è fatta di umanità e radicamento. L’Umbria cooperativa vi accoglie a braccia aperte, e vi invita a far parte di un modello che mette insieme gusto, ambiente, storia e solidarietà.

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