economia

Vino, Coldiretti Umbria: "Con allarmi in etichetta, filiera a rischio. Pronti a scendere in piazza"

giovedì 13 febbraio 2025

Contro la follia tutta ideologica delle etichette allarmistiche sul vino siamo pronti a scendere in piazza per tutelare i viticoltori italiani. L’eventuale imposizione mette infatti a rischio un settore cardine del Made in Italy a tavola che vale quasi 14 miliardi a livello nazionale. È quanto afferma Coldiretti Umbria nel commentare le notizie circa il nuovo piano Ue per imporre etichette allarmistiche e più tasse sui consumi. 

"Si tratta di un approccio ideologico nei confronti di un alimento come il vino che - sottolinea Albano Agabiti, presidente regionale Coldiretti - fa parte a pieno titolo della Dieta Mediterranea. Il giusto impegno dell’Unione per tutelare la salute dei cittadini non può tradursi in decisioni semplicistiche che rischiano di criminalizzare ingiustamente singoli prodotti indipendentemente dalle quantità consumate. Dobbiamo difendere un settore che ha scelto da tempo la strada della qualità e del consumo consapevole. Assurdo che la Commissione Ue penalizzi un prodotto che la stessa Unione protegge in tutto il mondo per la qualità.

Prevedere misure come etichette allarmistiche e nuove tasse ingiustificate - spiega Agabiti - significa colpire un settore strategico anche a livello regionale, che con circa 12.000 ettari di superficie vitata e 21 denominazioni tra Dop e Igp, riesce ad esprimere al meglio, anche all’estero, la qualità del made in Umbria agroalimentare; un punto di forza che svolge un ruolo “traino” per l’intera economia locale e che non ha bisogno di demonizzazioni, allarmi e misure dannose. Chiediamo - conclude Agabiti - che la Commissione Europea elimini dal proprio documento di lavoro e non includa nel futuro Piano europeo di lotta contro il cancro, l’introduzione di etichette sanitarie allarmistiche e fuorvianti e l’ipotesi di nuove tassazioni ingiustificate sul vino.

Il nostro vino con diecimila anni di storia - commenta Roberto Berioli, produttore vitivinicolo di Magione, impegnato in questi giorni al Wine Paris e al Biofach di Norimberga - è un frutto nobile della terra, della tradizione, dell’identità e del lavoro di tanti agricoltori rispettosi dell’ambiente e della salute dei consumatori. Occorre mantenere la guardia alta per i continui attacchi al settore, promuovendo una corretta informazione, specie contro l’allarmismo su un prodotto che valorizza e racconta il nostro territorio, ma pure lo stare bene insieme e in salute con un consumo consapevole. 

Serve quindi respingere l’inaccettabile proposta dell’esecutivo comunitario di apporre delle scritte sulle bottiglie per scoraggiare i consumi, oltre ad aumentare la tassazione, che rischia di distruggere un lavoro serio e gli sforzi di tanti anni. Uno degli obiettivi prioritari semmai - precisa Berioli - deve rimanere quello di tutelare con forza la qualità del vino, la distintività e il legame con i territori di produzione in cui i viticoltori svolgono un importante lavoro sia a livello ambientale che in chiave turistica, visti i numerosi appassionati che si avvicinano a cantine e vigne emblema di tante nostre colline.