economia

Coldiretti Umbria, commercio estero: "Cresce l'export agroalimentare regionale"

venerdì 20 settembre 2024

Crescono le esportazioni dell’agroalimentare umbro che fanno registrare un balzo del 25,6%. È quanto emerge da un’analisi della Coldiretti Umbria sulla base dei dati sul commercio estero dell’Istat nel primo semestre del 2024, rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. "Complessivamente - sottolinea Coldiretti - sono stati esportati all’estero beni agricoli e alimentari per un totale di 560,7 milioni di euro nel corso del primo semestre dell’anno, contro i 446,4, del 2023, con l’import passato invece da 558,9 milioni di euro del primo semestre 2023 a 719 milioni di euro dei primi sei mesi del 2024".

"Numeri e produzioni raggiunti nonostante le crescenti tensioni internazionali e gli alti costi di gestione per le imprese - commenta Albano Agabiti, presidente Coldiretti Umbria - e che vanno sempre più difesi e incrementati con un sistema di regole condiviso dalla concorrenza sleale e dalle contraffazioni, a partire dagli accordi commerciali stipulati dall’Unione Europea dove serve l’applicazione del principio di reciprocità.

Ma è importante anche colmare i ritardi infrastrutturali di tutto il nostro Paese che costano all’agroalimentare nazionale circa 9 miliardi di euro di mancate esportazioni, secondo l’analisi del Centro Studi Divulga. Gli strumenti più importanti per competere restano il territorio, la qualità e la distintività, accompagnati da politiche sempre più mirate e da strategie aziendali che tengano conto anche dell’evoluzione dei mercati". "I risultati positivi delle esportazioni agroalimentari però, non si sono ancora adeguatamente 'trasferiti' alle imprese agricole, con distorsioni che permangono nel passaggio degli alimenti lungo la filiera dal campo alla tavola" aggiunge Mario Rossi, direttore regionale Coldiretti.

"Il nostro impegno - aggiunge - mira tra l’altro proprio a migliorare e potenziare i rapporti di filiera che valorizzano il cibo italiano, tutelando i redditi degli imprenditori agricoli, alle prese non solo con l’aumento dei costi di gestione ma anche con un clima che influisce sempre più negativamente sulle loro attività. E per rafforzare le nostre eccellenze sui mercati è prioritario anche estendere l’etichetta di origine su tutti i prodotti alimentari venduti in Europa per garantire la tracciabilità. Per questa ragione prosegue la raccolta firme presso gli uffici zona Coldiretti e nei mercati di Campagna Amica, riguardo alla nostra petizione europea di iniziativa popolare per la trasparenza sul cibo".