cultura

Nasce l'itinerario "Umbria Green Route". Ottanta chilometri in bici tra Montecchio, Orvieto e Baschi

martedì 29 aprile 2025
di D.P.

Attraversa il territorio di Montecchio, ente capofila, Orvieto e Baschi, vincitori dell'avviso pubblico nazionale "Bici in Comune", promosso dal Ministero per lo Sport e i Giovani, con il supporto del Dipartimento per lo Sport, in collaborazione con Sport&Salute e Anci. Disegna affascinanti tragitti fra antichi castelli, boschi silenziosi e scorci che parlano di storia e natura. E prevede la realizzazione di un grande anello ciclabile di circa 80 chilometri, capace di collegare in modo organico i tre Comuni, integrandosi con due assi strategici della mobilità dolce a livello europeo e nazionale come la Ciclovia del Sole (EuroVelo 7) e la Ciclovia Italia "Coast to Coast". 

Risponde al nome di "Umbria Green Route" il nuovo progetto turistico, finanziato per 50.000 euro ai quali si aggiungeranno altri 11.000 euro di cofinanziamento delle tre amministrazioni per un valore complessivo di 61.000 euro, che prevede il tracciamento dei percorsi, l’installazione di nuova segnaletica fisica e digitale e la creazione di hub bike-friendly sul territorio. Una vera e propria infrastruttura pensata non solo ad uso e consumo degli amanti del cicloturismo già abituati a macinare chilometri in sella, ma anche per incentivare l’uso quotidiano della bicicletta da parte dei cittadini, favorendo spostamenti casa-scuola, casa-lavoro e verso gli impianti sportivi. 

L’iniziativa punta inoltre a radicare una vera cultura della mobilità sostenibile, prevedendo azioni di formazione rivolte alle scuole primarie e secondarie e momenti di sensibilizzazione per gli operatori economici del territorio. Oltre alla sostenibilità di lungo periodo e all’accessibilità, elemento distintivo del progetto è la visione di sostenibilità a lungo termine. I Comuni partner realizzeranno, infatti, un documento strategico condiviso, volto a mappare criticità e opportunità future, con una particolare attenzione alla garanzia di accessibilità universale dei percorsi. A sostegno del progetto è stata costituita una rete di partner che collaboreranno alla realizzazione degli interventi.

L'Avis Mt Mtb di Amelia per la mappatura e la tracciatura dei nuovi percorsi, l'Associazione Vita Indipendente Umbria per la valutazione dell’accessibilità dei tracciati e la promozione dell’inclusione, l'Associazione Abba Orvieto per il coinvolgimento delle strutture ricettive bike-friendly, l'Associazione Dilettantistica Sportiva Tartaruga Xyz Aps per il supporto alla formazione e alla sensibilizzazione, e "Orvieto Bike Experience", operatore privato attivo nei servizi di noleggio, assistenza e guida cicloturistica. "Un sistema integrato pubblico-privato – commenta l’assessore allo Sport, Piergiorgio Pizzo che propone Orvieto come porta ideale per l’esplorazione lenta e sostenibile dell’Umbria.

Ccontinuiamo a investire sul turismo esperienziale outdoor che integra e completa l’offerta della città d’arte e Orvieto si pone al centro di una rete cicloturistica di livello europeo e nazionale come uno snodo strategico unico. Qui transitano a Ciclovia del Sole, uno dei più importanti corridoi ciclabili internazionali, la Ciclovia Romea Tiberina, il collegamento nazionale lungo il Tevere, e il percorso Italia Coast to Coast, un itinerario di grande rilievo turistico che unisce l’Adriatico al Tirreno. Grazie anche alla presenza della stazione ferroviaria e del servizio integrato Orvieto Link, che collega treno e funicolare, la città può proporsi come un hub naturale del cicloturismo in Umbria.

E punto di accesso privilegiato per viaggiatori lenti provenienti da tutta Europa". "Con Umbria Green Route, Montecchio, Orvieto e Baschi – è detto in una nota congiunta dei tre Comuni – si propongono come modello di integrazione tra mobilità verde e dolce, intesa come diritto di tutti, valorizzazione territoriale e inclusione, delineando una nuova prospettiva di crescita sostenibile per il Cuore Verde d’Italia". Le curve che movimentano le sue colline panoramiche sono un invito a viaggiare in maniera economica e salutare, fuoriuscendo dai canoni e dai consueti itinerari del turismo di massa che troppo spesso guarda alla meta e non al paesaggio.



Nel Lazio più prossimo ad essere finanziato con un contributo di 50.000 euro dal Ministero per lo Sport e i Giovani, riconoscendone il valore strategico della mobilità sostenibile, della valorizzazione del patrimonio e del turismo attivo è stato il progetto "Tuscia Route 1: Bagnoregio-Bolsena in Bici" promosso congiuntamente dai due Comuni che prevede la riqualificazione di un antico itinerario di circa 15 chilometri, arricchito da infrastrutture moderne come stazioni di ricarica per e-bike, una piattaforma digitale di sharing mobility, nuova segnaletica e punti di sosta attrezzati.

Il progetto, della durata di 24 mesi, prevede anche l'organizzazione di eventi sportivi e promozionali e il coinvolgimento delle associazioni locali per sostenere l’economia del territorio e attrarre un numero crescente di cicloturisti. "Rafforziamo un'alleanza strategica che mette al centro il territorio, la cultura, l’ambiente e la mobilità dolce. Crediamo in un turismo che rispetti la natura e valorizzi le eccellenze locali, offrendo ai visitatori un’esperienza autentica e sostenibile", la dichiarazione congiunta dei rispettivi sindaci.

Settimo posto in graduatoria, infine, per il Comune di Viterbo con un progetto intercomunale di cicloturismo e valorizzazione della Via Francigena, presentato come capofila, in collaborazione con i Comuni di Vetralla, Sutri e Bassano Romano. Anche in questo caso previsti una serie di interventi di riqualificazione e messa in sicurezza del percorso, nonché l’installazione di segnaletica informativa e direzionale. Azioni in linea con le normative dell’Associazione Europea delle Vie Francigene che mirano a migliorare l’accoglienza dei pellegrini e dei cicloturisti.

Il progetto prevede anche la creazione di aree di sosta attrezzate e l’implementazione di servizi di supporto per i viaggiatori, contribuendo così allo sviluppo del turismo lento e sostenibile nella Tuscia. Si inserisce tutto in un più ampio contesto di valorizzazione della Via Francigena, con l’obiettivo di sviluppare infrastrutture e servizi per accogliere al meglio i pellegrini e i turisti durante l'Anno Giubilare in corso.

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