cultura

Forma e funzione: considerazioni neuroestetiche sul Pozzo di San Patrizio

mercoledì 23 aprile 2025

Un’opera architettonica deve rispondere a bisogni concreti senza sacrificare la bellezza. Lo aveva teorizzato già nel 1450 Leon Battista Alberti nel suo De re aedificatoria. Appare così anche a chi non ha letto i dieci libri in cui si articola il trattato, ma si accosta con curiosità e stupore a quel capolavoro di ingegneria idraulica che è il Pozzo di San Patrizio di Orvieto, sintesi sublime di funzionalità ed estetica. Lo ha fatto, impiegando anche un guizzo di interesse scientifico, Luciano Cencioni, appassionato studioso del monumento costruito da Antonio da Sangallo il Giovane tra il 1527 e il 1537. “Il monumento celebre per le spirali gemelle sotterranee – osserva – è un'opera in cui misure, angoli e proporzioni non rispondono solo ad esigenze ingegneristiche, ma rivelano una profonda armonia formale”.

Proporzioni e armonia. “Il pozzo – aggiunge – è composto da due cilindri concentrici. Le loro dimensioni creano un rapporto proporzionale che, anche senza calcoli matematici precisi, restituisce un senso di equilibrio e armonia”. Osservando il pozzo dal basso, dal ponticello, in particolari momenti della giornata, si può cogliere la spirale creata dalla disposizione delle aperture lungo la parete. L’angolo formato dal dislivello tra una finestra e la successiva si aggira intorno ai 130°, molto vicino al valore ricorrente in natura nella fillotassi, ovvero la disposizione ottimale delle foglie su un fusto per massimizzare l’esposizione alla luce.

Neuroestetica. L’attrazione umana per certe proporzioni è stata confermata da studi moderni di neuroestetica, che dimostrano come il cervello reagisca positivamente a forme e simmetrie percepite come armoniche. Questa affascinante disciplina indaga il rapporto tra percezione estetica e processi cerebrali e ci può aiutare a comprendere perché questa struttura susciti meraviglia in chi la visita, offrendo un’esperienza sensoriale unica. “La doppia scala elicoidale, progettata per consentire la discesa e la risalita senza incroci – afferma Cencioni – risponde a principi di simmetria che influenzano profondamente la nostra percezione. Il nostro cervello è naturalmente attratto dalle strutture armoniche che vengono elaborate in specifici centri ed aree neurologiche come sinonimi di ordine e stabilità. L’attivazione ad esempio della corteccia visiva quando le strutture regolari e simmetriche stimolano le aree cerebrali deputate alla percezione spaziale, migliorano l’orientamento ed infondono nel soggetto la sensazione di sicurezza. E ancora, si realizza un effetto psicologico poiché la ripetizione regolare degli elementi architettonici favorisce il senso di equilibrio e di comfort percettivo. Il percorso elicoidale del pozzo inoltre stimola le capacità cognitive legate all’orientamento. Importante il ruolo della luce che sembra giocare con gli spazi e negli spazi, entra dall’alto e si insinua attraverso le aperture. Le variazioni luminose esaltano la percezione della tridimensionalità. L’alternanza tra luce e ombra evoca un senso di mistero e maestosità, simile a quello delle cattedrali gotiche. Il contrasto cromatico attiva la corteccia orbito-frontale e lo striato ventrale, esse corrispondono alle aree associate al piacere estetico”.

Esperienza del sublime. Osservare il pozzo dall’alto poi, genera la sensazione di sublime, combinando fascino e timore. “L’attivazione dell’amigdala e della corteccia prefrontale, la vertigine psicologica e l’effetto meditativo fanno del pozzo un’esperienza immersiva che coinvolge diverse aree del cervello, da cui derivano la percezione della simmetria, la navigazione spaziale e l’elaborazione del sublime. Osservare questa struttura attraverso la lente della neuroestetica permette di comprendere come l’architettura e la forma influenzino la mente umana, dimostrando che la bellezza non è solo una questione soggettiva, ma un’esperienza radicata nella nostra biologia”.

Foto con la medaglia del Cellini, ordinata da Papa Clemente VII, per il Pozzo di San Patrizio, sopra le ammoniti, passione personale che ha spinto Luciano Cencioni nella ricerca della Sezione Aurea / Spirale Logaritmica

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