Giornata del Made in Italy, il Merletto di Orvieto all'Ambasciata Italiana di Copenaghen

Riconoscere al Made in Italy il ruolo sociale e il contributo allo sviluppo economico e culturale del Paese, anche in relazione al suo patrimonio identitario. Responsabilizzare l’opinione pubblica per promuovere la tutela del valore e delle qualità peculiari delle opere e dei prodotti italiani. E ancora sensibilizzare i giovani a scegliere le professioni artigianali e creative legate alle eccellenze delle manifatture. È con questo spirito che martedì 15 aprile si celebra la Giornata Nazionale del Made in Italy dedicata alla promozione della creatività e dell’eccellenza italiana. Già martedì 8 e mercoledì 9 aprile, su iniziativa del Ministero degli Esteri all’Ambasciata Italiana di Copenaghen, è stata presentata un’identificativa collezione di merletti, prestigiosa testimonianza del saper fare italiano.
Tra questi anche un manufatto realizzato dalle sorelle Fulvia e Giuliana Bonini proposto dall’Associazione dei Quartieri della Città di Orvieto di cui è referente Loretta Lovisa. Presenti per l’Umbria, anche Tuoro sul Trasimeno e San Feliciano, accanto ai merletti provenienti da Valsesia, Cuneo, Sampeyre, Cantù, Venezia, Burano, Mestre, Pellestrina, Chioggia, Gorizia, Chiavari, Santa Margherita Ligure, Rapallo, Portofino, Camogli, Genova, Bologna, Forlì, Meldola, Sansepolcro, Anghiari, Offida, Bolsena, L'Aquila, Isernia, Maglie, Latronico, Mirabella Imbaccari e Bosa. Insieme, per sottolineare il ruolo della Rete per la Salvaguardia dei Saper Fare l'Arte del Merletto Italiano. Un’importante realtà, sostenuta dal Ministero della Cultura, che raggruppa ventiquattro comunità.
Ed è rappresentativa delle associazioni che localmente, su tutto il territorio nazionale, agisce dedicandosi alla salvaguardia, alla diffusione del merletto trasmettendolo anche alle nuove generazioni. Grazie a questo gruppo la candidatura del Merletto Italiano a Patrimonio Immateriale dell’Umanità all’Unesco sta progredendo e consolidando tutta la documentazione necessaria affinché il saper fare il merletto quale bene da tutelare, sia conosciuto e valorizzato, ma soprattutto possa sostenere anche il lavoro di chi porta avanti questa tradizione. Se il soggetto dell’operazione è il saper fare, appare importante anche comunicare il riconoscimento della categoria dei detentori che oggi sono i testimoni e i fautori del passaggio generazionale di un’arte antica.
"Grazie alla preziosa collaborazione della dottoressa Elena Sinibaldi dell’Ufficio Unesco del Ministero della Cultura e della dottoressa Chiara Squarcina della Fondazione Musei Civici di Venezia – affermano dalla Rete – il pubblico danese ha potuto vedere da vicino i diversi pezzi esposti, apprendere il contesto territoriale e la storia che ha caratterizzato lo sviluppo dell’arte del merletto in tutta la Penisola, che oggi parla di luoghi e territori unendo 24 diverse realtà italiane in un quadro composito in cui tecnica e armonia si bilanciano. Una capacità italiana che potrà auspicabilmente divenire un’altra testimonianza del grande patrimonio universale che l’Unesco tutela, preservando a beneficio di tutti le più importanti espressioni di popoli e territori".

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