Prenotazioni chiuse ma posti disponibili a Palazzo Montani, dove la letteratura si fa pittura

Porte aperte, prenotazioni chiuse. Ma con la disponibilità di alcuni posti extra in loco, fino ad esaurimento. Hanno risposto in tanti, infatti, all’invito della Delegazione FAI di Terni assicurandosi subito un posto nei turni di visita da 60 minuti e 15 persone l’uno a Palazzo Montani, "dove la letteratura si fa pittura", scadenzati tra sabato 22 e domenica 23 marzo, dalle 10 alle 17.30, in occasione della 33esima edizione delle Giornate FAI di Primavera.
Questo il principale evento di piazza dedicato al patrimonio culturale e paesaggistico del Paese, che prevede l’apertura a contributo libero di 750 luoghi speciali in 400 città, grazie all’impegno e all’entusiasmo di 16.000 Apprendisti Ciceroni, studenti appositamente formati in collaborazione con i docenti, e migliaia di volontari attivi in tutte le regioni, dove il Fondo Ambiente Italiano è presente con 133 Delegazioni, 106 Gruppi, 94 Gruppi Giovani e 14 Gruppi FAI Ponte tra Culture.
Una grande festa all’insegna di arte, cultura e natura che, quest’anno, coincide con il cinquantenario della nascita della Fondazione, avvenuta nel 1975. Più di 13 milioni i visitatori nelle 32 edizioni precedenti. A svelare le loro storie inedite e inaspettate, anche stavolta, saranno palazzi, dimore, ville e castelli che nascondono infilate di salottini, cortili e giardini segreti, ma anche teatri, luoghi dell’educazione, chiese e collezioni d’arte, esempi di archeologia industriale e siti produttivi.
E ancora laboratori artigiani, fari, cantieri navali e persino un piccolo aeroporto civile, a cui si aggiungono itinerari nei borghi storici, percorsi in aree naturalistiche, orti botanici e parchi urbani e speciali visite sul tema della sostenibilità. Per l’occasione verranno, inoltre, riaperti alcuni luoghi, molti dei quali insoliti e normalmente inaccessibili o poco conosciuti e valorizzati, particolarmente apprezzati e visitati nelle scorse edizioni.
Da non perdere, in Umbria, l’appuntamento a Palazzo Montani, dov’è custodito uno dei cicli pittorici tardo-seicenteschi ispirato dai capolavori letterari del mondo antico e moderno, sia pagano che cristiano, più affascinanti e meglio conservati all'interno di un palazzo nobiliare di grande valore storico, ancora oggi vissuto dai suoi proprietari, resisi disponibili a far varcare l’ingresso per consentire ai visitatori di esplorare la sua storia e immergersi nella sua arte.
E apprezzare un patrimonio artistico di rara bellezza, scoprendo il legame profondo tra le opere pittoriche e le tradizioni culturali dell'epoca. "L'edificio – ricostruiscono dalla Delegazione FAI di Terni – sorge nel punto in cui, dall'antico foro della città romana, partiva il segmento meridionale del decumano che, dopo aver valicato con un ponte il Fiume Nera, conduceva in direzione di Rieti. Nella piazza antistante fino all'Ottocento era posto il Mercato delle Erbe.
Il palazzo è accresciuto nel tempo, a partire da unità edilizie preesistenti, accorpate alla fine del XVI secolo. Il prospetto principale si affaccia sull'attuale Via Garibaldi, mentre l'immobile si articola intorno ad una corte delimitata su tre lati da un loggiato a doppio ordine. Nel 1624 nel lato meridionale del cortile venne realizzata la loggia firmata e datata dal pittore fiorentino Cosimo Dandini con l'allegoria delle Quattro Parti del Mondo.
Da qui ci si poteva affacciare verso il giardino retrostante, ora scomparso. In origine l'edificio occupava sul retro una maggiore superficie ed era allineato sul fronte ad un altro caseggiato che occupava l'odierna Piazza Europa. Nella prima metà del Settecento si provvide a chiudere il lato opposto al portale principale con una fontana inquadrata in prospettiva e vennero realizzati il secondo e terzo livello della facciata.
Il palazzo fu costruito probabilmente alla fine del Cinquecento da Giovanni Maria Filerna. Alla metà del Seicento l'edificio passò in proprietà alla Famiglia Perotti, agli inizi dell'Ottocento ai Pelucca e da questi ai Caracciotti e dal 1880 a Montano Montani e ai suoi discendenti. Le decorazioni pittoriche presenti nel Piano Nobile del corpo di fabbrica principale sono databili alla fine del Seicento e si estendono su sei sale.
Tre di queste sono state dipinte dal pittore sabino Gerolamo Troppa (1636-1711) con soggetti mitologici (Sala di Apollo e Sala di Endimione) e biblici (Sala di Agar). Nelle altre tre sono effigiati ancora temi biblici (Storie di Mosè) e letterari (Gerusalemme Liberata) realizzati da altri due artisti stilisticamente vicini a Troppa". Il percorso di visita, purtroppo, non è fruibile dai diversamente abili a causa di barriere architettoniche che ne impediscono l’accesso al luogo.
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