cultura

Giornate FAI di Primavera alla Chiesa della Natività di Maria Santissima di Canonica

martedì 18 marzo 2025
di D.P.

Una vera e propria testimonianza della resilienza delle comunità che l'hanno abitata. Un esempio straordinario di come l'arte risponda alle esigenze di ogni epoca. Un gioiellino del Rinascimento e, non ultimo, un luogo di culto che merita di essere riscoperto in tutto il suo ritrovato splendore. L’occasione per farlo in compagnia degli Apprendisti Ciceroni coincide con la 33esima edizione delle Giornate FAI di Primavera che sabato 22 marzo, dalle 11 alle 13.30 e dalle 14.30 alle 17 (ultimo ingresso alle 16.30), e domenica 23 marzo, dalle 11 alle 13.30 e dalle 14.30 alle 18 (ultimo ingresso alle 17.30), apre anche le porte della piccola Chiesa della Natività di Maria Santissima di Canonica, a una decina di chilometri da Orvieto.

Posta in un'area che funge da crocevia culturale tra Umbria Meridionale e Lazio Settentrionale, la chiesa in questione rappresenta un simbolo delle trasformazioni artistiche e delle vicende storiche che hanno attraversato il territorio tra il XIV e il XVI secolo. "È un luogo – suggeriscono dal Gruppo FAI Orvieto – dove si può respirare la vita delle comunità che qui trovarono rifugio e sostegno nei momenti più difficili, come carestie e pestilenze. Non è possibile datare con certezza la data di erezione nel nucleo originario dell'edificio che, presumibilmente, era una cappella devozionale, coincidente con l'attuale zona presbiteriale, lungo il percorso che da Bolsena andava verso Orvieto.

Le caratteristiche dell'impianto ed alcune fonti indirette fanno supporre la sua costruzione intorno al XII-XIII secolo. Successivamente, come testimoniato dall'iscrizione sopra la lunetta del portale, venne ampliata con un’unica navata nel 1526, ad opera del rettore presbitero Antonio Carnicela Sucanense. La chiesa sorge al margine della piazza centrale attorno alla quale si concentra l’intero borgo di Canonica. La scarna facciata, realizzata in pietra a facciavista, è caratterizzata da un particolare frontone mistilineo sul quale poggiano il piccolo campanile a vela, un piccolo rosone e il portale di ingresso, entrambe in pietra basaltica e di chiara origine rinascimentale.

Le opere qui conservate, attribuite alla bottega del Pastura, testimoniano l'impatto di questo artista sui piccoli centri del territorio e il suo ruolo nel diffondere un linguaggio pittorico che attingeva al repertorio dei due grandi maestri umbri. Gli affreschi che decorano le pareti absidali della sono stati realizzati in un arco cronologico ampio, che va dal XIV secolo agli inizi del XVI secolo. Rappresentano episodi tratti dalla vita della Vergine e di Gesù e la stigmatizzazione di San Francesco. Nelle nicchie ai lati dell'altare, a sinistra è rappresentata la Madonna di Misericordia e a destra la Crocefissione con San Giovanni Evangelista e la Vergine".

In caso di particolare affluenza l'ingresso al luogo – raggiungibile comodamente in auto e accessibile anche ai diversamente abili a fronte di un contributo libero per la valorizzazione e la tutela del bene sottoposto a restauro nel 2021 – potrebbe non essere garantito. In ogni caso non è richiesta la prenotazione. Previste, invece, all'occorrenza visite in lingua inglese. 

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