cultura

Gerardo Cauti incanta Orvieto all'Osteria del Fico

sabato 15 marzo 2025

Emozioni e atmosfera, nella serata di venerdì 14 marzo Gerardo Cauti ha trasportato l'Osteria del Fico, con chi c’era dentro, attraverso luoghi inesplorati e familiari al tempo stesso, in un concerto coinvolgente e minimale, graffiante, malinconico, distruttivo e gioioso. I nuovi brani del cantautore romano arrivano dritti allo stomaco, facendosi strada fra le pieghe dei sentimenti, della vita e di quello che si porta addosso, tra fardello e liberazione.

Come un Tom Waits, o Bowie, dei nostri giorni, Cauti con la sua voce graffiante, sferragliando sulla chitarra elettrica, ti accompagna su strade poco illuminate e umide, tra bassi fondi, retro di ristoranti cinesi, eserciti sconfitti al ritorno a casa e volti che fanno capolino da finestre buie. Non è rassicurante e, per fortuna, apre scorci poco esplorarti raccontando da questi la vita di tutti i giorni, senza filtri, in endecasillabi incessanti, danzando fra ossessione, gioia ed euforia.

Alice Pelle al piano e Puca Jeronimo Rojas Beccaglia al basso hanno chiuso il cerchio di questo trio, con magia e tensione armonica, perfettamente. Come se non bastasse, ad aprire c’era Sampaolo. Una serata di pioggia finita in poesia, questo è il merito dei ragazzi e delle ragazze del Fico che continuano a credere nella bellezza e nelle cose buone, anche da mangiare.

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