Cinema horror, cultura e solidarietà passano anche dalla Libreria Sovrappensieri

Una libreria indipendente di Orvieto, il cinema horror, un progetto scolastico e una raccolta fondi per Telefono Amico Italia. A Orvieto, sabato 22 marzo, tutte queste cose si incontreranno in un evento che si prefigura molto stimolante. Ne parliamo con Sara Del Croce, proprietaria della Libreria Sovrappensieri, in località Fanello, Ciconia, che ospiterà la sessione pomeridiana dell’evento.
Cosa succederà in libreria il 22 marzo? Come è stata coinvolta in questa iniziativa?
La libreria ha sempre amato le collaborazioni e le situazioni trasversali: più che presentazioni o eventi dedicati ad un unico libro o autore – spesso interessanti solo per un pubblico ristretto – preferiamo organizzare momenti di dialogo e confronto più aperti, più ampi ed inclusivi. Quello del 22 marzo è decisamente un evento nelle nostre corde! Inoltre, in occasione dell’evento, anche la libreria sostiene la raccolta fondi di Telefono Amico.Qualche mese fa, il comitato ciCasco ha ricevuto una consistente donazione di libri da parte di una persona che desiderava così contribuire alla prossima raccolta fondi in collaborazione con la libreria. Quindi, dalla settimana precedente all’evento, Sovrappensieri ospiterà una piccola libreria solidale dalla quale, con un’offerta simbolica, sarà possibile scegliere un libro. Il ricavato aiuterà Telefono Amico Italia ad offrire ascolto ha chi ne ha bisogno.
Il genere horror è prima di tutto uno stile letterario, declinato poi sul grande schermo. Ha ancora un seguito da parte dei lettori?
L’horror, in letteratura come per il cinema, attira soprattutto i giovani e i giovanissimi, sui quali ha ancora una fortissima presa. Del resto, si tratta di un genere che spesso affronta tematiche sociali importanti che i ragazzi sentono il bisogno di esplorare, affrontare, esorcizzare, senza però cadere in sentimentalismi e nel lieto fine a tutti i costi.
Temi dell’evento saranno anche la salute mentale e l’esperienza femminile nell’ambito del cinema demoniaco. Crede che l’horror li affronti anche da un punto di vista psicologico/sociale o che li sfrutti solo per generare “terrore”?
Credo che vada anzitutto fatta una distinzione di qualità, come per i libri d’altronde: sicuramente non mancano pellicole in cui il terrore è pressoché fine a se stesso, ma la tematica che abbiamo scelto per l’evento viene affrontata con grande sensibilità e profondità in moltissime pellicole, soprattutto indipendenti.
Facendo un giro nella sua libreria si può notare una selezione molto varia e ricercata. Le persone, secondo la sua esperienza quotidiana, ritengono ancora importante la lettura e, più in generale, la cultura?
Ritengo che la lettura, e più in generale la cultura tutta, sia in verità più accessibile che mai e sempre più capace di intercettare l’interesse delle persone. Lo dimostrano la ricchezza e la varietà delle proposte editoriali e ce lo dimostra, nel nostro piccolo, la risposta della clientela. Certo è importante continuare a creare momenti di incontro ed è importante esserci. E soprattutto, è importante non credere mai a chi dice: “Ormai non legge più nessuno…”!

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