Al Mancinelli, la bella lezione di Teatro di Giorgio Marchesi
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Dall'eterno romanzo di Luigi Pirandello all'originale trasposizione teatrale di Giorgio Marchesi, "Il fu Mattia Pascal" non delude e sul palco Mancinelli si conferma un grande successo in grado di parlare a pubblici diversi per età e gusti e riempire dalla platea al loggione il teatro cittadino. Ha avuto un'occasione in più un gruppo di studenti del Liceo Gualterio di Orvieto che nel tardo pomeriggio di sabato 1° marzo, poco prima che lo spettacolo andasse in scena, al Ridotto ha potuto incontrare il talentuoso attore bergamasco insieme al Maestro Raffale Doninelli.
Un'esperienza nuova, vissuta con curiosa ma garbata partecipazione resa possibile dalla disponibiltà del direttore artistico Pino Strabioli e di Ercole Palmieri di Ghione Produzioni. Un momento di incontro per parlare della regia e delle scelte musicali che hanno restituito in tutta la sua bellezza il complesso romanzo pirandelliano, attualizzando senza snaturare il testo che apparve dapprima a puntate sulla rivista Nuova Antologia nel 1904 e che fu pubblicato in volume nello stesso anno. Una sfida ottimamente superata dalla bravura di entrambi i protagonisti.
In realtà si è parlato soprattutto di teatro, della magia di uno spettacolo in divenire, di come un personaggio possa uscire dal suo contesto e diventare attualissimo. I ragazzi hanno potuto comprendere come l’esperienza del teatro sia innanzitutto sempre nuova e irripetibile e come si possa immaginare un mondo, anche solo ascoltando. Il testo scorre veloce con i suoi tanti personaggi, tutti dentro Marchesi e nelle note del contrabasso di Doninelli.
Cambi improvvisi di tono, un corpo che domina la scena, due soli abiti, una sedia, eppure si vede tutto, rapiti dalle voci del fu Mattia Pascal. Alla fine dello spettacolo, negli sguardi pieni di ammirazione e di meraviglia dei ragazzi, si è potuto cogliere tutto il valore di questa esperienza. "Se vi è piaciuto e avete seguito la storia, questa è la cosa più importante..." le parole con cui Giorgio Marchesi si è congedato dai ragazzi, rivelandosi una bella persona, oltre che un interprete dalle poliedriche capacità attoriali.
L'auspicio è che simili occasoni di incontro, fuori dal palco, possano ripetersi anche in futuro con la disponibilità delle produzioni e del direttore artistico Pino Strabioli, da sempre attento alle richieste della scuola con l’obiettivo di riportare i giovani a teatro, anche attraverso un'esperienza come quella che gli studenti hanno potuto vivere. Perché fuori dal "cerchio di luce del lanternino" c’è un mondo che proprio il Teatro può illuminare.
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