cultura

Giacomo Mazzariol dialoga con gli studenti sul libro "Mio fratello rincorre i dinosauri"

mercoledì 26 febbraio 2025
di D.P.

Ci sono voluti dodici anni perché Giacomo Mazzariol, che di anni oggi ne ha 28, imparasse a vedere davvero suo fratello Giovanni, a entrare nel suo mondo e a lasciare che gli cambiasse la vita. Un percorso passato per l'entusiasmo di avere un altro maschio in casa, di sei anni più piccolo, con cui condividere giochi e avventure, poi trasformatosi in rifiuto alla scoperta della Sindrome di Down di cui è affetto quest'ultimo e addirittura in vergogna. Ha dovuto attraversare l’adolescenza per accorgersi che l’idea iniziale non era poi così sbagliata e lasciarsi travolgere dalla vitalità di Giò per concludere che forse, un supereroe, lui lo è davvero. E che in ogni caso è il suo migliore amico.

"Mio fratello rincorre i dinosauri. Storia mia e di Giovanni che ha un cromosoma in più" è il romanzo d'esordio e formazione – un long seller pubblicato da Einaudi nel 2018 da cui l’anno successivo è stato tratto l’omonimo film diretto da Stefano Cipani con Alessandro Gassmann e Isabella Ragonese – in cui non ha avuto bisogno di inventare nulla. Un libro – precedente a "Gli Squali" (Einaudi, 2020), ugualmente pronto alla trasposizione cinematografica – che stupisce, commuove, diverte e fa riflettere.

È stato così anche per gli studenti dell’Istituto Comprensivo Orvieto-Baschi che lo hanno letto e che martedì 25 febbraio nell’Aula Magna della Scuola Secondaria di Primo Grado "Luca Signorelli", nell'ambito del Progetto Lettura realizzato in collaborazione con Demea Eventi Culturali e coordinato dalla professoressa Francesca Compagnucci, hanno avuto l’opportunità di rivolgere domande al suo giovane autore, giocando sulle parole da usare.

"Nei licei – confida lui – c'è più timore. A questa età, invece, si avverte un calore diverso. Ti accerchiano di domande spontanee, esplosive, curiose. Sulla mia esperienza personale, ma per parlare di abilismo, discriminazione, inclusione lavorativa, autonomia, conquiste, bullismo. A distanza di tempo non riesco più a presentare il libro così com’è. Ho sempre bisogno di dire com’è la vita adesso, Giò ed io siamo cresciuti! La vergogna di cui parlo nel libro possono provarla anche loro. È come se cercassero consigli su come affrontare la loro realtà da chi, prima di loro, è caduto negli stereotipi e negli atteggiamenti di pietismo. È normale, ma va superato con sincerità".

La stessa che ha impiegato per raccontare la sua storia e quella di Giò che ha un sorriso più largo dei suoi occhiali, che ruba il cappello a un barbone e scappa via, che ama non solo i dinosauri ma anche il rosso, che va al cinema con una compagna, torna a casa e annuncia di essersi sposato. Giò che balla in mezzo alla piazza, da solo, al ritmo della musica di un artista di strada, Giò che fa ballare le piazze. Giò che il tempo sono sempre venti minuti, anche se è stato in vacanza per un mese. Giò che sa essere estenuante, logorante, che ogni giorno va in giardino e porta un fiore alle sorelle. E se è inverno e non lo trova porta loro foglie secche. Giò che oggi è cresciuto e acquista di continuo online.

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