cultura

Protagonisti del restyling urbano con il progetto "Realizza il tuo numero civico in vetro"

venerdì 14 febbraio 2025
di D.P.

Elementi fondamentali della toponomastica urbana e rurale, i numeri civici aiutano ad identificare in modo univoco edifici e abitazioni all'interno di vie e piazze, facilitando la localizzazione da parte di residenti, servizi postali, di emergenza e commerciali. Il loro uso risale al XVIII secolo, quando alcuni governi iniziarono a numerare le abitazioni per fini fiscali e amministrativi. Una delle prime città ad introdurre la numerazione fu Vienna nel 1770, seguita da altre capitali europee.

A New York ancora oggi esistono edifici con numeri superiori a 10.000. In Giappone, invece, vengo assegnati in base alla data di costruzione dell'edificio, e non in ordine sequenziale lungo la strada. In Italia – dove la numerazione civica ha iniziato a diffondersi nel XIX secolo con l'unificazione nazionale, al fine di rendere più efficiente la gestione urbana – realtà come Genova e Firenze hanno distinto a lungo civici rossi e neri, per distinguere attività commerciali e abitazioni.

La regolamentazione è affidata ai Comuni, che ne stabiliscono la collocazione e le modalità di assegnazione. Generalmente, comunque, i numeri dispari si trovano su un lato della strada e quelli pari sull'altro. Alcuni Comuni, tuttavia, adottano anche sistemi con numerazione progressiva o alternativa, in particolare nelle zone rurali. Spesso dati per scontati, i civici svolgono un ruolo essenziale nella vita quotidiana.

La loro evoluzione e le variazioni nei sistemi di numerazione dimostrano come, dietro un semplice numero, ci sia un complesso sistema di organizzazione urbana e storica. Ma anche estetico-decorativa ed identitaria. È questo il caso di Piegaro, comunità del Trasimeno, che – così come per Castel Viscardo il cotto – ha inscritto nel proprio Dna il vetro al punto che il Comune, su suggerimento delle associazioni, ha scelto di rendere ancora più visibile questo tratto distintivo.

È in partenza, infatti, il progetto "Realizza il tuo numero civico in vetro", una proposta rivolta in prima battuta ai residenti per renderli protagonisti di questo originale restyling. Quattro le date – sabato 15 e domenica 16 febbraio, sabato 22 marzo e domenica 27 aprile, sempre alle 15 – in cui il Museo del Vetro rimarrà aperto e metterà a disposizione le competenze del Maestro vetraio Roberto Andolfi per la realizzazione delle formelle da apporre all’esterno delle abitazioni private.

"Qui – ricorda il vicesindaco, Michele Bartolini la lavorazione del vetro affonda le sue radici nel Medioevo. Una tradizione diventata storia e fonte di reddito, che continua ad essere un potenziale argine allo spopolamento che altri territori, anche molto vicini, devono affrontare. Crediamo che, anche da progetti come questo, si possa e si debba ripartire per rendere sempre più attrattivo, appetibile e particolare il nostro territorio, senza inventarci chissà cosa, ma valorizzando le tradizioni, la storia e le radici in un contesto regionale sempre più scelto dai turisti".

L'idea dei numeri civici in vetro è partita dal locale Circolo Arci e dal Museo del Vetro ed è stata immediatamente recepita e supportata dal Comune. "Ciò – sottolinea l’assessore alle Politiche Sociali, Sabrina Vernarecci a dimostrazione della vitalità del mondo dell’associazionismo comunale che svolge un prezioso ruolo di valorizzazione del territorio e stimolo verso la stessa attività amministrativa". 

Chiunque fosse interessato a mettersi all’opera per la realizzazione delle formelle potrà partecipare agli appositi laboratori creativi al costo di partecipazione di 15 euro (gratuito per i residenti nel Comun di Piegaro). Coloro che non potranno farlo attivamente, possono comunque ordinare la propria formella telefonicamente.

Per ulteriori informazioni e prenotazioni:
075.8358525 – 366.9576262
museodelvetro@comune.piegaro.pg.it  
www.museodelvetropiegaro.it 

Nota della Redazione: Orvietonews, giornale online registrato presso il Tribunale di Orvieto (TR) nr. 94 del 14/12/2000, non è una bacheca pubblica. Pur mantenendo fede alla disponibilità e allo spirito di servizio che ci ha sempre contraddistinto risultando di gran lunga l’organo di informazione più seguito e letto del nostro territorio, la pubblicazione di comunicati politici, note stampa e altri contributi inviati alla redazione avviene a discrezione della direzione, che si riserva il diritto di selezionare e modificare i contenuti in base a criteri giornalistici e di rilevanza per i lettori.