Con "Amanti" Massimiliano Gallo e Fabrizia Sacchi travolgono il pubblico di Orvieto con risate e riflessioni
Il 2025 al Teatro Mancinelli è partito scoppiettante, come neanche uno spettacolo pirotecnico avrebbe potuto fare. "Amanti", l'annunciata e attsa commedia in scena la sera di lunedì 6 gennaio, ha creato un susseguirsi di risate e di applausi grazie a una storia coinvolgente, battute esilaranti e la bravura dei cinque protagonisti sul palco. Orsetta De Rossi, Eleonora Russo e Diego D'Elia sono perfetti nei ruoli della terapeuta e dei coniugi dei due amanti. Fabrizia Sacchi è meravigliosa come sempre nell'interpretare l'insicura Claudia. Massimiliano Gallo porta con sé la Napoli più brillante, più vera, porta con sé De Filippo, Troisi, Salemme. È di una bravura che spiazza, che affascina, che travolge.
Tutto inizia con un fortuito incontro, nell'androne di un palazzo dove vi è lo studio di una psicoterapeuta. Claudia sta uscendo dopo la consueta ora di terapia settimanale mentre Giulio è appena entrato per raggiungere l'analista. Aver dimenticato il fazzoletto, che specifica ha intriso di lacrime, è motivo per la donna di salire di nuovo. Inevitabile scoprire che sono in quel palazzo per lo stesso motivo: i rispettivi matrimoni in crisi. Si presentano. Si stringono la mano. Entrano in ascensore.
Quell'incontro casuale cambia le loro vite. L'attrazione è dovuta forse anche al motivo per cui si conoscono. Sono insoddisfatti delle proprie vite. Claudia e il marito Roberto stanno provando ad avere un figlio ma mentre lei è determinata a raggiungere l'obiettivo, teme che per lui non sia lo stesso. Per la donna è fondamentale allargare la famiglia, mentre Roberto ritiene indispensabile e sufficiente l'unione della coppia. Situazione quasi opposta in casa di Giulio, dove i coniugi non si desiderano e quasi non si parlano più soffocati anche dalla presenza di tre figli. Laura, la moglie di Giulio, è aggressiva e sospettosa. Per nulla convinta che la terapia di coppia possa aiutarli.
La coppia di amanti intervalla gli incontri con la terapeuta Gilda Cioffi andando sia singolarmente sia con i rispettivi coniugi. Si delinea una classica storia di tradimento basata su incontri in hotel per sesso, evasione dalla vita quotidiana, trincerandosi dietro all'autoassoluzione che in fondo nulla fanno di male. Evitando accuratamente di non rivelare chi sia l'amante, entrambi raccontano alla terapeuta della 'relazione' tenendo a precisare non sia un'avventura o una storia di sesso. Le parole hanno il loro importante e fondamentale significato.
Quel tempo che si ricavano ogni due settimane diventa sempre più insufficiente. Fa crescere il desiderio ma fa anche nascere gelosie, paure, incomprensioni. Si dicono convinti di poter fare a meno l'uno dell'altra, che esistono solo dentro quella camera d'albergo, sono semplicemente "Amanti", ma con il tempo l'una per l'altro non sono più rifugio e divertimento ma preoccupazione e pericolo. Pericolo di non poter tornare indietro. Di non riuscire a gestire quel sentimento che invece è inaspettatamente nato.
Matrimoni, crisi, caratteri forti e più deboli, il tradimento, la presenza e la mancanza di figli che determinano le fratture dei coniugi. Tutto è stato portato in terapia dalle due coppie di sposi per essere analizzato, per cercare di tornare a essere uniti. Le incrinature tra mariti e mogli sono forti, reali, profonde. I due amanti si sono innamorati, ma il destino che sette mesi prima li aveva fatti conoscere, adesso li dividerà? E il tempo di scegliere.
Riflessione e imprevisto. Presa di coscienza e timore. Gli equilibri sono saltati. Per entrambi. Una scelta va fatta. La prima e più importante è se cominciare una vita alla luce del sole, fuori da quella stanza anonima. Nessuno dei due si sottrarrà. Ma non roviniamo la sorpresa a chi deve ancora vedere lo spettacolo.
Portata in scena la prima volta tre anni fa, al Mancinelli la commedia brillante scritta e diretta da Ivan Cotroneo era una 'prima' in questa stagione e Massimiliano Gallo, chiamando sul palco il regista e alcuni tecnici della troupe, ha ringraziato il pubblico orvietano per la calorosissima accoglienza. I ripetuti applausi e le risate a scandire le due ore di spettacolo, hanno portato alla standing ovation finale meritatissima dai cinque attori. Le espressioni dei volti, la gestualità e le parole hanno coinvolto dal primo all'ultimo minuto.
Il pubblico ha lasciato il teatro con il sorriso ma anche con la riflessione sulle coppie, sui tradimenti, su ciò che si sceglie. Su quel palco sono stati portati momenti, esperienze, dubbi, menzogne, sentimenti, amarezza, futuro e tradimenti in cui molti si riconoscono.